VENDOLA CANDIDA UNA TRANS LICENZIATA DISCRIMINATA SUL LAVORO


di Federico Cartelli

LECCE - Licenziata dalla Curia quando ha cambiato sesso, ora Luana è candidata alle elezioni pugliesi. Non ci ha messo molto a convincerla Piero Manni, editore storico della sinistra pugliese e capogruppo regionale di Rifondazione comunista. Anzi, lei era già arrabbiata di suo in questi ultimi sei mesi, ha accettato subito. Ora è candidata nella lista "La Sinistra e l'ambiente" che vede insieme Rifondazione e Comunisti italiani per il rinnovo del consiglio regionale. Con Nichi Vendola presidente, naturalmente. «È stato il solo a livello istituzionale da cui ho ricevuto una telefonata di solidarietà. L'ho molto apprezzato - ci dice la neocandidata - A parte Manni che, vivendo nella stessa città, qui a Lecce, mi ha sostenuta moralmente dopo il licenziamento». Ma Luana Ricci, è di lei che parliamo, cosa c'entra con la sinistra, con Rifondazione comunista e la politica in genere? «Non ho mai svolto attività in campo politico, se non durante gli anni adolescenziali nei gruppuscoli di attivisti del liceo scientifico che frequentavo. Però ho sempre coltivato l'impegno nel sociale, sentendomi comunque di sinistra e condividendo valori fondanti. In primo luogo il rispetto per ogni persona, specie per quel genere di persone considerate dal pregiudizio comune "diverse". Come i trans, ad esempio». Che dichiarando il loro sesso sono emarginati e, nel caso di Luana, perdono pure il posto di lavoro.

«Figuriamoci! In certi ambienti dove regna l'ipocrisia è del tutto normale. Per la chiesa di Lecce ho lavorato fin dal '91 come organista e direttore del coro in cattedrale, ma dovevo nascondere la mia scelta che spero presto mi porterà a cambiare sesso. La curia ne è venuta a conoscenza e non me l'ha perdonato: sono stata cacciata nel settembre scorso. Il mio interlocutore era il parroco della cattedrale don Francesco Leone, ma si è defilato, come i prelati della curia. Nessuno si è assunto il coraggio di dire in faccia che mi volevano licenziare perché sono transessuale. Sono stata messa alla porta dall'economo, figura di cui ignoravo l'esistenza. Davvero un'umiliazione. Il nuovo arcivescovo Domenico D'Ambrosio avrebbe voluto incontrarmi, è vero, poi non se n'è fatto più niente. Sono profondamente cristiana, ma non cattolica. Ho avversione per le falsità. La chiesa è un'istituzione ipocrita, che discrimina, infrangendo gli stessi comandamenti che per prima dovrebbe osservare. In duomo ho svolto attività musicale liturgica per 18 anni esclusivamente in nero, né contratto né contributi. Quando ho reso noto di far valere i miei diritti in sede giudiziaria mi hanno offerto un accordo economico».

Luana Ricci, 47 anni, corpo formoso ornato da capelli ricci neri. Il suo sorriso fresco e fotogenico cattura a prima vista. Aveva sette anni quando ha cominciato a studiare pianoforte. Ha continuato. Diploma in pianoforte al conservatorio musicale di Lecce e in musica jazz a quello di Bari. Allora non era Luana. Si chiamava Marco Della Gatta, il suo nome e cognome per l'anagrafe. «Ero ragazzino delle medie quando ho preso consapevolezza che ero diverso. Mi sentivo goffo, non c'entravo niente in quel corpo maschile. Già avvertivo tutta la mia femminilità. Eppure cercavo di averne ragione di quella diversità. A 26 anni ho sposato Giuliana che mi ha dato due figli: il maschio, 19 anni, si diplomerà al liceo artistico; la piccola, di 16, fa il liceo classico e studia canto. Avrei voluto andar via da Lecce, vivere dove ci sarebbe più spazio per la creatività di un compositore. Ma non se ne parla di stare lontano da questa terra. Anche se mi fa incavolare il torpore che pervade noi leccesi e immobilizza nella solida posizione sociale che spesso ereditiamo: solo perché sto bene io, si ritiene che tutti lo debbano stare. Sono vicina alla mia famiglia che riceve sostegno morale ed economico. Tuttavia vivo separata da loro, perché ho intrapreso un percorso che non mi farà tornare indietro».

Dal 2006 ha cominciato a vestirsi da donna. In chiesa però, da organista, era un compunto Marco Della Gatta in abbigliamento maschile. L'anno successivo ha avviato le procedure che la condurranno all'operazione chirurgica per diventare donna. Intanto assume ormoni femminili col supporto medico dell'Onig di Bari (l'Osservatorio nazionale identità di genere). «Il percorso è complesso. L'Onig dà l'autorizzazione. Comincia quindi la trafila processuale, attraverso il giudice che esaminerà varie perizie: psichica, psicologica, eccetera. Dopodiché ci si potrà prenotare in un centro pubblico ospedaliero per l'intervento. E' chiaro che la trafila salta col sistema privato e clandestino, sborsando fior di quattrini. In Italia è così. Ma non ci sto, so aspettare. L'ho sempre detto: voglio morire da donna. Ho avuto un compagno per tre anni. Ora non più, a causa mia. Non accettavo un uomo che mi era troppo appiccicato. Così ora conduco una vita da single. Un sogno: avere un partner quando sarò donna».

Continua a fare musica, Luana. Scrive arrangiamenti musicali di brani gospel per l'orchestra sinfonica dell'ente provincia. Impartisce lezioni private di pianoforte e ha insegnato nell'istituto per ciechi. Da qualche anno dirige un coro di musica e teatro in un istituto professionale. «La classe che mi dà gratificazione è quella con studenti portatori di handicap. Purtroppo l'allontanamento dal duomo, col clamore che ha prodotto, mi ha nuociuto professionalmente. Dopo tre anni in una scuola elementare la direzione didattica non mi ha più inserita in graduatoria, nella quale risultavo ogni anno al primo posto. Ma ciò che mi ha fatto soffrire è stata la perdita del lavoro alle suore Marcelline, l'istituto privato più prestigioso della città. Per dieci anni ho organizzato il gran concerto di Natale, oltre a spettacoli musicali sia a Pasqua che a fine anno scolastico. A ottobre sono arrivate indicazioni precise alla direzione dell'istituto che è gestito da religiose. La direttrice è stata chiara: la curia aveva fatto pressioni perché fossi sollevata dall'incarico. Mi sentivo distrutta. Una voce amica, in quel periodo, l'ho avuta da Maurizio Costanzo. Il mio caso era giunto fino a lui. Ci ho parlato in una trasmissione di Radio-1 che si chiama "L'uomo della notte"». A proposito di notte, è con la "Notte della taranta" che Luana ha raccolto le maggiori soddisfazioni esibendosi sui palcoscenici internazionali. Ci accenna le sue esperienze con i musicisti della pizzica e dei concertoni a Melpignano inventati da quel Sergio Blasi già sindaco del paese, ora segretario regionale del Pd e anche lui in corsa per il consiglio regionale. «Con Sergio siamo amici. Mi è stato vicino dopo il licenziamento. Collaboro con l'orchestra della taranta da sette-otto anni e ho suonato al piano e tastiera col batterista statunitense Stewart Copeland, un passato nei Police. Con l'orchestra diretta da Ambrogio Sparagna abbiamo eseguito una serie di concerti ad Amman, capitale della Giordania e finanche a Pechino. Nel 2006, ai mondiali di calcio di Germania, abbiamo suonato nello stadio di Duisburg, che era la città sede del ritiro della nazionale italiana».

Questo notevole patrimonio di professionalità musicale verrebbe barattato qualora Luana dovesse spuntarla nell'agone elettorale? «Il periodo del mandato, se eletta in consiglio regionale, sarebbe vincolante. Affronterei con convinzione le problematiche che provengono dal basso, dal sociale, portando avanti l'idea che solo uno sviluppo culturale, di mentalità, può far crescere la democrazia che di riflesso favorisce la crescita sociale. Che deve cominciare dalle scuole, dove un'informazione corretta risolve già in partenza questioni che poi appariranno insormontabili. L'impegno nel sociale rimarrà invariato, se la mia candidatura non approderà a nulla. Comunque, per me è cominciato un nuovo percorso. Sa qual è la cosa che rimpiango, in quanto trans, nel lasciare l'uomo che ero? La complicità, con i vecchi amici. Quell'intesa appena accennata che solo fra persone dello stesso sesso si può avere».

fonte:http://www.gaynews.it/view.php?ID=84151

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