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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Mentre l’Italia si interroga sul “divorzio imposto”, la Danimarca è il primo Paese europeo a permettere il cambio di genere senza diagnosi clinica

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Oggi il Parlamento danese ha approvato una legge che rimuove vari ostacoli al riconoscimento legale del genere divenendo il primo Paese europeo dove la diagnosi di «Disturbo dell’identità di genere» o altro esame psicologico è necessario per poter scegliere il proprio genere. Non sarà più necessario nessun intervento medico né tantomeno la sterilizzazione chirurgica per vedersi riconosciuto legalmente il proprio genere di appartenenza. Le nuove regole entreranno in vigore il primo settembre 2014. Da quel momento la persona interessata sarà l’unica a dover decidere: si dovrà fare una prima domanda che dovrà essere confermata dopo 6 mesi. Punto. In Italia la legge 164/82 lascia un certo margine di interpretazione, poiché non specifica se la rettifica del sesso debba riguardare i tratti sessuali primari o anche quelli secondari e se il solo trattamento farmacologico sia sufficiente a garantire il cambio di sesso o se piuttosto sia necessario l’intervento chirurgico. Tuttavia, la pratica

Può un uomo che ha varato delle leggi che limitano la libertà delle persone omosessuali, diventare presidente dell'ONU, un'istituzione in prima linea nelle battaglie contro l'omofobia?

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NEW YORK - Polemiche all'Onu dove l'11 giugno il prossimo presidente dell'assemblea generale Sam Kutesa sarà eletto presidente dell'Assemblea Generale. L'elezione è un atto dovuto: Kutesa, che erediterà il posto dall'attuale presidente John Ashe, è il candidato designato dall'Unione Africana a cui spetta l'incarico per il prossimo mandato. Ma è anche il ministro degli esteri dell'Uganda, Paese che solo quattro mesi fa ha scritto nei codici la più severa legge antigay del mondo. Le Nazioni Unite sono in prima linea nelle battaglie contro l'omofobia : l'ultima iniziativa dell'Alto Commissario per i Diritti Umani è un video a favore dei "gay rights" coreografato da Longi di Slumdog Millionnaire. Partite dall'Uganda, voci di disapprovazione sono arrivate al Palazzo di Vetro e al Congresso americano. "Sarebbe inquietante vedere il ministro degli esteri di un Paese che ha passato una legge ingiusta e discriminatoria