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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

17 Maggio la Giornata mondiale contro l’omotransfobia.

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Oggi sono 30 anni che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali. La giornata mondiale contro l’omofobia la lesbofobia, la bifobia e la transfobia è una ricorrenza riconosciuta e promossa dall'Unione europea, dal Consiglio d’Europa e dalle Nazioni Unite. Viene celebrata dal 2004 il 17 maggio di ogni anno. La scelta del giorno non è casuale: il 17 maggio 1990, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiarava per la prima volta che l’omosessualità non è una malattia. Malgrado siano passati già trent'anni, la comunità LGBTQI+ è ancora vittima di atti discriminatori e la consapevolezza delle questioni sottese è davvero poco diffusa, comportando nella maggioranza della popolazione un ampio livello di confusione soprattutto nelle differenze tra identità di genere e orientamento sessuale. Il nostro è ormai l’ultimo tra i Paesi occidentali a non prevedere una norma speciale contro l’odio omotransfobico. N

Neil Gaiman vuole degli scrittori transessuali per l’adattamento televisivo di Sandman: ecco spiegato il perché.

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Neil Gaiman Netflix sta lavorando sodo per l’ adattamento televisivo di Sandman, opera principale di Neil Gaiman, per la quale però l’autore ha una richiesta particolare, ossia che verranno assunti anche degli scrittori transessuali. Non si tratta di una richiesta bizzarra da parte dell’autore, dato che uno degli episodi della graphic novel , “A Game of You” aveva tra i personaggi principali proprio una transessuale chiamato Wanda. Con i passi avanti fatti dalla società nel corso del tempo, personaggi di questo tipo stanno finalmente ricevendo più visibilità, grazie anche a show come Pose e Orange is the New Black, ma negli anni ’90, all’epoca di A Game of You, la cosa era molto più rara, come ricorda lo stesso Gaiman: “Avevo un sacco di amici trans, e li volevo mettere nel mio fumetto. La grande differenza però è che ora vorrei dei trans a scriverlo, non vorrei scriverlo io. All’epoca mi guardavo intorno e non c’erano questo tipo di scrittori. La mia più grande richiesta per lo show

“Io sono io”. La storia di Greta, giovane transgender di Ravenna, diventa un libro, scritto da sua madre

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di Claudia Folli - Uscirà all’inizio di giugno il libro “Io sono io”, edito dal Ponte Vecchio di Cesena e scritto da Cinzia Messina con la collaborazione di Francesca Viola Mazzoni. 112 pagine per parlare della storia di una famiglia normale, quella di Cinzia, la mamma, Luigi, il babbo, Paolo, il fratello e soprattutto Greta, la giovane transgender di Ravenna, la cui storia è ormai diventata celebre a livello nazionale, dopo le molteplici partecipazioni a programmi tv come Le Iene e Tagadà Una famiglia normale, si diceva, che si è trovata però ad affrontare un passaggio considerato ancora straordinario nella nostra società: quello del coming out di Greta che ha deciso di affermare la propria identità femminile, in barba a convenzioni e opportunità, per realizzare se stessa e affermare al mondo senza paura “Io sono io”. “L’idea del libro – spiega Cinzia, la mamma di Greta (e Paolo, il fratello gemello) – ha lo scopo di fare informazione sul tema dell’adolescenza transgender, di cui anco

LA PANDEMIA HA LASCIATO ANCORA PIÙ SOLA LA COMUNITÀ LGBTQ+

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DI GIUSEPPE PORROVECCHIO Il 25 marzo Amin Bonsu, presidente della Ghana Muslim Mission in Uganda, ha pubblicato un comunicato in cinque punti in cui afferma: “È importante per noi riconoscere i nostri peccati contro il mondo, in particolare gli atti più abominevoli come omosessualità, lesbismo, transgenderismo, distruzione di bacini idrici e foreste”. Prima di lui ci sono stati il Patriarca ucraino Filaret , il pastore americano Rick Wiles , il rabbino Meir Mazuz , il predicatore conservatore del Tennessee Perry Stone e molti altri. In Ungheria il dittatore Viktor Orbán, dopo un golpe istituzionale con cui ha sciolto il parlamento, ha ottenuto pieni poteri con la scusante di gestire più celermente l’emergenza sanitaria e accentrare nelle proprie mani decisioni che altrimenti avrebbero dovuto essere condivise con gli altri organi costituzionali. Una delle sue prime azioni è stata però emanare un provvedimento, fortemente voluto dal suo vice primo ministro Zsolt Semjen, che vieta la r

La violenta campagna omofoba in atto in Marocco fa venire i brividi (dall'inizio alla fine)

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Di Carlotta Sisti  Uno dei più preoccupanti effetti perversi che in diverse parti del mondo questa pandemia sta trascinando con sé sono i colpi al cuore dei diritti civili . In mezzo al caos, infatti, proliferano le opportunità per fendere colpi, laddove il livello di sorveglianza non può che abbassarsi, schiacciato dallo tsunami del Covid-19. Lo abbiamo visto, per ben due volte, accadere in Ungheria, dove il primo ministro Viktor Orban, che si è auto proclamato pieni poteri, ha primo reso illegale il cambio di sesso, per poi bocciare la Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne. E di nuovo, lo stiamo vedendo in Libano, dove gli abusi a danno del sesso femminile hanno visto un'impennata impressionante. Oggi, purtroppo, tocca aggiungere all'elenco degli Stati immersi in una condizione di azzeramento dei diritti civili anche il Marocco, dove è in atto un'autentica caccia ai gay. Qui, dove, ricordiamo, l’omosessualità è reato, secondo l’articolo 489 del codice p

Ungheria: Orban pronto a violare i diritti dei transgender con nuova legge

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di Laura Pasotti In Ungheria è a rischio il diritto di cambiare legalmente nome e genere. Lo prevede una proposta di legge che avrebbe conseguenze drammatiche nella vita di tutti i giorni per le persone transgender. Tanto che le associazioni si sono già rivolte a Corte dei diritti dell'uomo, UE e ONU. Il 31 marzo, in piena emergenza sanitaria da coronavirus e appena due settimane dopo l’assunzione di pieni poteri da parte del primo ministro Viktor Orbán, il governo dell’ Ungheria ha presentato una proposta di legge che mette a rischio il diritto delle persone trans di cambiare legalmente nome e genere. La proposta, prevista all'articolo 33 di un decreto “omnibus” che mira a emendare diverse norme, prevede di sostituire il termine “sesso” sulle carte di identità con la dicitura “sesso alla nascita”, stabilendo che questo non possa essere modificato. Già al centro di un dibattito generale in parlamento, la proposta è stata discussa dal Comitato parlamentare sulla giustizia e il

Coronavirus, papa Francesco e la Chiesa al fianco di comunità transgender

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Torvaianica. Il Pontefice invia il cardinale Krajewski, a sostegno di alcuni transessuali vittime dell’emergenza Covid. La comunità trans di Torvaianica, infatti, ha chiesto l’aiuto del Papa affinchè il suo elemosiniere recapitasse gli aiuti di cui si aveva bisogno. Subito son giunti al santo padre i ringraziamenti della comunità: come afferma don Conocchia, parroco della Beata Vergine dell’Immacolata di Torvaianica, “Nel colmo dell’emergenza coronavirus sono arrivati in chiesa un gruppo di transessuali, quasi tutti latinoamericani. Chiedevano aiuti perché con il Covid non avevano più clienti sulla strada». Don Andrea, superato lo stupore iniziale, è stato catturato dalla solidarietà di questa comunità trans che divide le spese di affitto e si aiuta come può. E li ha aiutati sostenendoli non solo economicamente ma anche spiritualmente. In questa «comunità trans, la voce poi si è sparsa, ora ci sono circa una ventina di persone. Arrivano per lo più dall’America Latina, vogliono molto b

Addio a Aimee Stephens l'attivista che per prima ha portato i diritti transgender alla Corte Suprema USA

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Aveva 59 anni e soffriva di insufficienza renale, ma questo non le aveva impedito di continuare fino all'ultimo la sua lotta per i diritti delle persone transgender . Aimee Stephens è morta ieri nella sua casa in Michigan, ma il suo caso tuttora pendente davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti potrebbe ancora fare la storia e portare a una importantissima vittoria per i diritti LGBTQA+. Stephens, infatti, è la prima persona transgender ad essere stata ascoltata dalla Corte Suprema per un caso sui i diritti civili e in gioco c'è una decisione fondamentale: se la legge federale che vieta la discriminazione sul lavoro si applichi o meno ai dipendenti transessuali. "Aimee non ha deciso di essere un'eroina e una pioniera, ma di fatto lo è stata", ha dichiarato l'ACLU in un tweet dopo la notizia della morte. "Tutti abbiamo un debito di gratitudine per il suo impegno per la giustizia e per la sua dedizione alla comunità trans". La vicenda giudiziale in