Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Migranti, Cassazione: “Accogliere gay senza tutele nei loro Paesi”

Immagine
È quanto ha sottolineato la Suprema Corte, accogliendo il ricorso di un cittadino omosessuale della Costa d’Avorio, minacciato dai suoi parenti, a cui non era stato concesso il diritto di restare in Italia Prima di negare lo status di rifugiati ai migranti che dichiarano di essere omosessuali e di rischiare la vita se rimpatriati a causa del loro orientamento sessuale, si deve accertare se nei Paesi d'origine non solo non ci siano leggi discriminatorie e omofobe ma bisogna anche verificare che le autorità del luogo assicurino "adeguata tutela" ai gay, ad esempio se colpiti da "persecuzioni" di tipo familiare. Lo ha sottolineato la Cassazione, che ha accolto il ricorso di un cittadino omosessuale della Costa d'Avorio, minacciato dai suoi parenti. Negato il diritto di rimanere in Italia Al protagonista di questa vicenda giudiziaria, Bakayoko Aboubakar S., arrivata fino alla Suprema Corte, la Commissione territoriale di Crotone non aveva concesso il diritto d

Ankara: revocato il divieto per gli eventi lgbt.

Immagine
Nessun divieto per le manifestazioni pro-lgbt nella capitale turca, Ankara. Il tribunale locale ha accolto l’appello del gruppo lgbti+ turco “Kaos GL” contro il ban posto dal Governo di Ankara del novembre 2017, che aveva disposto il diniego di ogni attività propagandistica lgbt nel territorio della capitale per questioni di “moralità pubblica” e “sensibilità sociale“. A seguito del primo appello, andato a vuoto, dello scorso novembre, l’Associazione ha chiesto di essere riaccolta in udienza per addurre nuove argomentazioni, che sono state accettate. Il tribunale, nello specifico, ha dichiarato che “deve essere assicurato un livello maggiore di sicurezza” anziché porre il ban su libere manifestazioni, che non possono essere vietate “neanche in stato di emergenza“: “Invece di negare i diritti e le libertà fondamentali per proteggere la pace sociale, hanno affermato che il gruppo vulnerabile a qualsiasi attacco dovrebbe essere protetto. Si può dire che la Corte abbia stabilito che lo S

Dia do Indio per alcuni. Día del Aborigen Americano per altri. Ricorre, oggi, la Giornata Nazionale dell’Indio.

Immagine
Ogni anno la giornata del 19 di Aprile è dedicata agli Indios, il popolo che abitava il Brasile prima che i Portoghesi sbarcassero nel 1500. Commemorazione voluta nel 1943 dall’allora presidente Getulio Vargas, e da allora il 19 Aprile in tutto il Brasile si festeggia il “Dia do Índio”, la giornata dell’Indio, giorno in cui alcune delegazioni indigene decisero di partecipare al Primo Congresso Indigeno Latino Interamericano, avvenuto in Messico nel 1940. Tuttavia gli Indios , non si presentarono durante il primo giorno della manifestazione essendo stati per secoli perseguitati, aggrediti e decimati dall’ “uomo bianco “. Tuttavia dopo riunioni e riflessioni alcuni leader indigeni decisero di partecipare al Congresso, era il 19 di Aprile che fu pertanto scelta come data nel continente americano, per commemorare il Dia do Índio. Secondo Survival International, il nuovo presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha inaugurato la sua Presidenza nel peggiore modo possibile per i p

Stemmi dell'orgoglio LGBT!

Immagine
Fonte: centrumlumina

Libri a tema LGBT: 10 consigli di lettura

Immagine
In onore del mese dell'orgoglio LGBTQ, ecco 10 libri di sulle esperienze LGBT contemporanee, pubblicate quest'anno. Se non hai ancora avuto la possibilità di conoscere, ora è un bel momento! One Man Guy by Michael Barakiva (Farrar Straus and Giroux) Great by Sara Benincasa (HarperTeen) My Best Friend, Maybe by Caela Carter (Bloomsbury) Beyond Magenta: Transgender Teens Speak Out by Susan Kuklin (Candlewick) Everything Leads to You by Nina LaCour (Dutton) Frenemy of the People by Nora Olsen (Bold Strokes Books) Lies My Girlfriend Told Me by Julie Anne Peters (Little, Brown) Far From You by Tess Sharpe (Disney-Hyperion) Grasshopper Jungle by Andrew Smith (Dutton) The Summer I Wasn’t Me by Jessica Verdi (Sourcebooks Fire) Fonte: https://www.tumblr.com/search/glbtq

Brunei, la comunità LGBT fugge dal Paese

Immagine
Pochi giorni fa, un uomo 40enne ha raccontato a Vanity Fair la sua fuga dal Brunei e l’odio da parte della sua famiglia nei suoi confronti per la sua omosessualità. Lui sembra sia stato il primo a scappare. Ma l’intera comunità LGBT sta cercando di fuggire dal Paese, per non essere arrestata, incarcerata e rischiare di essere condannata a morte per lapidazione. Una nuova storia è quella di Zoella Zayce, una ragazza transgender di 19 anni, fuggita dal Brunei lo scorso anno per Vancouver. In Canada , proprio come il suo conterraneo, ha fatto domanda per lo status di rifugiato, che dovrebbe essere accolta, visto che rischia la morte. Al momento vive a Vancouver, in un seminterrato. La risposta alla sua domanda di asilo non dovrebbe tardare ancora molto ad arrivare, essendo passati circa 4 mesi dalla sua presentazione. Oltre che per le leggi omofobe ispirate alla sharia, Zoella è fuggita anche dalla sua famiglia, che non avrebbe mai accettato la sua transessualità. Della quale è anc

Gli Usa di Trump sempre più transfobici: divieto alle persone transgender di servire in marina

Immagine
Da ieri è entrato ufficialmente in vigore il ban per le persone transgender nelle forze militari statunitensi, una divieto voluto da Donald Trump nel luglio del 2017 e che ha fatto discutere tutto il mondo, in particolare le associazioni LGBT e la comunità scientifica, ancora una volta contrariata dalle politiche scellerate del Presidente. A rischiare il posto di lavoro sono circa 13.700 militari transgender degli Stati Uniti, secondo i numeri del Palm Center , che sarebbero licenziati qualora emergesse il bisogno cure mediche correlate alla transizione di genere per alleviare i sintomi. Inoltre, le persone con disforia di genere non saranno più idonee ad intraprendere la carriera militare, tutti dovranno prestare servizio secondo il sesso alla nasciata, mentre chi ha avuto in passato episodi di disforia dovrà dimostrare di sentirsi stabilmente maschio o femmina coerentemente con il proprio sesso biologico da almeno 3 anni. Un divieto grave che mette a rischio il lavoro, la libertà e

la Storia della prima Supermodella Transgender: Caroline Cossey

Immagine
di MATTEO RUBBOLI È il 1981 e l’aria sul set del nuovo film 007, Solo per i tuoi occhi, trabocca di così tanto sex appeal da poterla tagliare con un coltello. Un manipolo di “Bond Girls” in bikini, baciate dal sole e pronte a scattare una foto stampa con Roger Moore, sorridono alla macchina fotografica per l’ennesima immagine della storia del franchise. Alla fine della fila, all’estrema sinistra, si vede Caroline “Tula” Cossey, leggendaria modella britannica che, vista in prospettiva, è la vera star della foto. La protagonista non è la più conosciuta solo perché già apparsa su Vogue, Harper’s Bazaar e altre pubblicazioni di alta moda, ma perché, in segreto, è la prima Bond Girl transessuale, rimasta l’unica fino al giorno d’oggi. La storia di Tula Cossey nacque in una piccola città in Inghilterra nel 1954, dove venne definita “né maschio né femmina”. Nonostante fosse riconosciuta come maschio nel suo certificato di nascita, Caroline aveva un aspetto spiccatamente femminile sin dalla

Giappone, la battaglia dei transgender

Immagine
La strada dei transgender giapponesi per il cambiamento legale del genere è fatta di sofferenza e violazioni. Il diritto, sebbene alcuni passi avanti fatti negli ultimi anni, considera l'identità transgender come una malattia mentale e costringe coloro che decidono di cambiare genere ad affrontare procedure invasive, costose e irreversibili. Sterilizzati. In Giappone, le persone transgender che vogliono cambiare legalmente il loro genere devono fare appello ad un tribunale di famiglia ai sensi del Gid Act (Gender identity disorder) introdotto nel 2004. La procedura è a dir poco discriminatoria. Ai candidati single e senza figli sotto i 20 anni è richiesto di sottoporsi a una valutazione psichiatrica per ricevere una diagnosi di "disturbo dell'identità di genere" cui fa seguito un intervento di sterilizzazione. Una procedura draconiana e dannosa per la salute psicofisica delle persone costrette a subire un'operazione invasiva e definitiva. Il rapporto. A puntare

lLa prima trans afroamericana a trionfare al concorso Miss International Queen. Jazell Barbie Royale

Immagine
Da sinistra: Prima classificata Kanwara Kaewjin dalla Tailandia, Miss Internazionale Queen Jazell Barbie Royale dagli Stati Uniti e seconda runner-up Yaya dalla Cina Miss International Queen è il concorso di bellezza più grande e prestigioso al mondo per che premia donne transgender provenienti da diverse parti del mondo. Si tiene ogni anno nella città di Pattaya , in Thailandia dal 2004. Il fine ultimo del concorso è quello di mettere l'accento alla consapevolezza sui diritti delle persone LGBTQ e Transgender e all'uguaglianza sia nella società che nel lavoro, mentre tutti i guadagni e gli introiti monetari della trasmissione televisiva vanno alla Royal Charity AIDS Foundation of Thailand. la quattordicesima edizione di Miss International Queen, si è tenuta l'8 marzo 2019, nella città di Pattaya in Tailandia. Nguyễn Hương Giang dal Vietnam ha incoronato il suo successore, Jazelle Barbie Royale degli USA ,alla fine dell'evento. All'evento hanno partecipato