PINK, IL GRUPPO GAY VERONESE DIFFAMATO DA "LIBERO"


VERONA Si è chiusa con una mediazione e un risarcimento di 15mila euro la causa per diffamazione portata avanti dal Circolo culturale Pink contro il quotidiano Libero. La vicenda risale all'agosto 2003, durante una visita alla città di Silvio Berlusconi. Il 22 di quel mese, sulle pagine di Libero tra i contestatori finirono anche i soci del Pink, circolo che la giornalista Cristiana Lodi non esitò a definire «calderone di lesbiche, gay, trans, con un occhio di riguardo ai pedofili». Insieme alla Lodi (che nell'intervistare il presidente del Pink Gianni Zardini, si spacciò per Anna Bedini, de La Voce di Mantova) fu querelato anche il direttore di allora, Alessandro Sallusti. A distanza di sette anni la querelle giudicata dal tribunale di Monza si è conclusa con un accordo: 15mila euro in cambio del ritiro della querela. Canta vittoria Zardini: la sua soddisfazione è doppia. «Un risultato - spiega - che, come circolo impegnato da 25 anni contro ogni discriminazione, riteniamo importante dal punto di vista economico (per la sopravvivenza dell'associazione che è auto-finanziata) ma soprattutto da quello simbolico. Nessuno infatti potrà più permettersi di accostare impunemente le persone glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali ndr) all'odioso comportamento, che è anche reato, della pedofilia». Nel frattempo Zardini ha fatto sapere che il Pink sta valutando la possibilità di denunciare anche il consigliere comunale della Lista Tosi Alberto Zelger, per le sue parole contro la concessione di una sala della Provincia per un convegno sulle diversità. «Qui sarà più difficile - ammette il presidente -, ma vaglieremo comunque se ci saranno gli estremi per procedere».

fonte:http://www.gaynews.it/view.php?ID=84382

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