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mercoledì 31 marzo 2010

Argentina, 29 anni, clandestina: identificata la trans uccisa

Si chiamava Dino Curi Huansi, era nata in Argentina 29 anni fa. O almeno, questo è quello che ha dichiarato alle forze dell'ordine quando, per due volte, è stata fotosegnalata a Bologna e a Bergamo. Con sé non aveva alcun documento. Ha finito i suoi giorni a Parma, accoltellata alla gola nella notte tra giovedì e venerdì e poi gettata in una discarica in via del Traglione, come un rifiuto.

E' stata identificata dalla squadra mobile di Parma grazie alle impronte digitali. La giovane trans risulta essere entrata clandestinamente in Italia nel 2008. In questi due anni ha frequentato abitualmente Bologna, Milano e Bergamo. Senza fissa dimora, era incappata in due controlli e aveva ricevuto un ordine di espulsione dal questore di Bologna. A Parma e a Reggio Emilia, nessuno la conosce. Le indagini si sono infatti subito concentrate sulla comunità transessuale. Gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone e tutti hanno dichiarato di non sapere chi sia la vittima. Il suo omicidio non pare aver scosso quell'ambiente.

Una furia selvaggia Una ventina di coltellate: al torace quella mortale Una ventina di coltellate ha sferrato chi si è avventato su Dino. Quella più profonda - probabilmente il colpo mortale - l'ha colpita al torace, secondo quanto filtra dai primi risultati dell'autopsia sul corpo della transessuale argentina, che si è svolta sabato pomeriggio all'istituto di medicina legale del Maggiore. L'esame autoptico è durato quasi cinque ore (dalle 14,30 alle 19 circa) e avrebbe stabilito il range temporale della morte, tra la mezzanotte e le cinque del mattino. L'autopsia ha anche confermato che la trans era leggermente claudicante: la gamba destra - atrofizzata per una malattia pregressa - era più corta della sinistra.

Un corpo martoriato dai tagli: colpito anche in pieno viso, e poi sulle braccia e sulle mani, che dimostrano come avesse disperatamente cercato di difendersi, di parare i colpi del suo assalitore.

Sulla fronte un vistoso ematoma, come se durante la colluttazione avesse sbattuto con violenza la testa contro una parete. Fin dal momento del ritrovamento, sotto gli occhi di chi ha scrutato quel povero corpo martoriato tutta la ferocia di questa esecuzione. Il raptus di un cliente «insospettabile», che magari ha reagito con una violenza selvaggia a una mossa falsa della trans? Potrebbe essere: anche se un accanimento del genere contro chi magari ha appena tentato di rubarti il portafogli o il telefonino resta una reazione abnorme anche solo da ipotizzare. Forse il movente di quell'esecuzione spietata era legato a qualcosa di più grave: storie di droga o chissà cos'altro.

La trans argentina è stata uccisa in un posto diverso, e magari lontano. Chi ha scelto di scaricare il cadavere in mezzo ai rifiuti a un paio di metri dalla carreggiata aveva una fretta indiavolata, ma comunque doveva sapere che quello era un «buon posto» per una manovra del genere: neanche un'anima in giro, anche le prostitute che piantonano il Traglione erano andate a dormire.

fonte:http://www.gaynews.it/view.php?ID=84394
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/03/27/news/argentina_29_anni_clandestina_identificata_la_trans_uccisa-2937560/

1 commento:

Anonimo ha detto...

la plosia italiaana no encontro asta ahora an culpable pero para mandar presos alos imigrantes endocumentados son buenos alli si son unos fillia deputannas