Dopo il trionfo elettorale della Lega, proseguirà al Nord il delirio securitario, già avviato con ordinanze anticostituzionali e provvedimenti da tempo di guerra. Ma anche norme ridicole – come quelle sulle panchine – o assurdamente razziste. Nel frattempo, le organizzazioni criminali di tipo mafioso si sono installate stabilmente: non si limitano al riciclaggio ma puntano a controllare il territorio, gli appalti, gli enti locali. Nessun politico “padano” parla di emergenza ‘ndrangheta. Il pericolo vero – per i leghisti e i loro imitatori – sono i venditori di cibo etnico.
Letizia Moratti ha chiesto al ministro Maroni un decreto legge per permettere di perquisire le case dei migranti. Anche senza mandato, per individuare i “clandestini”. Siamo ritornati a un clima da nazifascismo e alle leggi razziali che creano ghetti e schiavi. L’ordinanza “antidegrado” per via Padovaprevede la chiusura alle 22 per le rivendite di kebab e i phone center, cioè luoghi in cui si comunica con i paesi d’origine, di diverso fuso orario, e che spesso stanno aperti a qualunque ora. Per i “centri massaggi” il coprifuoco scatta alle 20, alle 2 per le discoteche, alle 24 per i ristoranti. Norme da tempo di guerra, ma anche gli ultimi di una lunga serie di provvedimenti e proposte di stampo nazista. Autisti ATM italiani. Vagoni del metro riservati agli stranieri. Autobus con le grate ai finestrini usati per rinchiudere migranti senza documenti.
Curiosamente, il sindaco di Milano, come il ministro Maroni e il presidente della regione Formigoni, non si preoccupa minimamente delle mafie che in “Padania” ormai sono entrate negli appalti e nelle forniture pubbliche e che hanno preso residenza nei comuni attorno a Milano, Varese, Brescia. Che spesso impongono il pizzo ai negozianti, senza che siano nate associazioni antiracket. Anzi, si risponde che la mafia non esiste al Nord. Il problema mafioso non è entrato nella campagna elettorale delle elezioni regionali. E’ chiaro che al Sud il problema è gigantesco, ma non bisogna sottovalutare le candidature e lapulizia delle liste in nessuna parte d’Italia.
A Legnano, roccaforte della Lega Nord, nel 2008 è stato ucciso con un colpo alla nuca e abbandonato nelle campagne Cataldo Aloiso, genero di Giuseppe Farao della cosca Farao-Marincola di Cirò Marina, in Calabria. Il 25 aprile del 2007 viene ucciso a Tagliuno (Bergamo) Leone Signorelli, raffinatore di cocaina colombiana che rivendeva alla ‘ndrangheta. Cinque mesi dopo i killer aspettano davanti casa Giuseppe Realini, artigiano del legno bergamasco. “Si ammazzano tra loro?”.
Non è così semplice. Secondo la Procura Realini sarebbe stato ucciso perché unico testimone del delitto Signorelli, a cui erano legati altri due morti ammazzati: Cataldo Murano e Giuseppe Russo, a loro volta connessi al clan Filippelli, alleati ai Rispoli che controllano proprio Legnano. Il cerchio si chiude proprio dove fu ucciso Aloisio: il suo cadavere fu fatto ritrovare di fronte al cimitero dove è sepolto Carmelo Novella, esponente dell’omonimo clan catanzarese di Guardavalle, ucciso al bar in un pomeriggio d’estate a San Vittore Olona, a metà strada tra Milano e Varese. Tutto ciò è avvenuto, non alle falde dell’Aspromonte o sulle coste calabresi, ma nel cuore della “Padania”. Il settimanale l’Espresso ha recentemente ricostruito ben 25 omicidi di mafia compiuti nel Nord negli ultimi 10 anni. Questi fatti non hanno richiesto nessuna ordinanza comunale, riunioni straordinarie in Prefettura e nemmeno decreti d’urgenza. Nessuna emergenza sicurezza.
Se sei nero cambia tutto
La commissione antimafia presieduta da Francesco Forgione, quella della legislatura del secondo governo Prodi (2006/2008), è riuscita a mappare le famiglie mafiose operanti in Italia e ha prodotto una dettagliata relazione in meno di due anni di lavoro. L’attuale commissione deve ancora battere un colpo per capire se è in vita. Secondo l’ente presieduto da Forgione, dunque, in Lombardia operano, con tutta probabilità, le famiglie De Stefano, Morabito-Bruzzaniti-Palamara, Farao-Marincola, Sergi, Mancuso, Iamonte, Falzea, Arena, Mazzafferro, Facchineri, Bellocco, Mammoliti, Imerti-Condello-Fontana, Paviglianiti, Piromalli, Ursini-Macrì, Papalia-Barbaro, Trovato, Latella, Versace, Morabito-Mollica.
Il paese dove si sono insediati i Papalia-Barbaro – Buccinasco – viene chiamato la Platì del nord. Al sindaco di centro-sinistra, Maurizio Carbonera, è stata incendiata la macchina tre volte, tra il marzo del 2003 e il novembre 2005, mentre era impegnato nell’approvazione del nuovo piano regolatore, non gradito alla cosca. Per tutta risposta, la regione Lombardia ha promulgato una legge che impedisce di cucinare kebab nei centri storici.
Ad Adro (Brescia), c`è una taglia di 500 euro che verrà versata a ogni vigile che catturerà un clandestino. A Voghera, si è deciso che non si ci può sedere sulle panchine in più di tre persone, per evitare assembramenti di stranieri. In altre regioni del Nord, afflitte comunque dal problema mafia, tutta l’attenzione è sulle panchine: a Vicenza devi avere almeno 70 anni se vuoi sederti, se no stai in piedi. A Sanremo, devi avere tra 0 e 12 anni oppure più di sessanta. Si potrebbe continuare con l’elenco di queste soluzioni per la sicurezza: ad esempio il “White Christmas” di Boccaglio, comune a sindacatura leghista, dove entro Natale 2008 si volevano stanare i migranti per cacciarli dal paese. Per sfuggire a questo clima razzista, spesso gli stranieri scappano verso sud. Dove trovano, ancora una volta, la ferocia italiana, fatta di mafia e sfruttamento.
La mafia non esiste
Secondo Libera, che ha tenuto a Milano la propria giornata nazionale antimafia 2010, sono 665 gli immobili e 165 le aziende confiscate in Lombardia, che la collocano al quinto posto tra le regioni italiane, preceduta solo da Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Nel rapporto “Ombre nella nebbia”, Libera sottolinea che occorre superare il vecchio luogo comune delle aree non tradizionali come zone di riciclaggio. Ormai anche lì si punta al controllo del territorio: ci sono clan insediati stabilmente da decenni e la reattività antimafiosa dei cittadini locali è spesso pari a zero.
Nel giugno 2008, trecento poliziotti appoggiati da un elicottero hanno circondato i palazzi di Quarto Oggiaro, periferia milanese, all’alba. L’operazione ha messo in evidenza una situazione gravissima. Piazze-roccaforti e squadre di giovanissimi spacciatori con turni di lavoro precisi. Un “mercato a cielo aperto” con un giro d’affari di 800 mila euro al mese. Ma non a Scampia, bensì nella capitale della “Padania”, la terra che ha scatenato una guerra ideologica contro il pericolo islamico ma che non sa nulla dei potentissimi clan crotonesi (quelli che investivano i proventi del crimine in Fastweb, per intendersi).
Le “profezie” sulla presenza mafiosa nei prossimi cantieri milanesi nell’Expo non hanno generato alcun provvedimento, anzi la tendenza è la riduzione nei controlli sugli appalti legati ai “grandi eventi”. Le cosiddette “infiltrazioni” mafiose nei cantieri TAV del settentrione non hanno prodotto neppure un editoriale sdegnato.
Leggi criminogene
E’ facile diventare “clandestino” al tempo della crisi. Basta un licenziamento. Le settimane passano inesorabili verso lo scivolamento nell’irregolarità, ovvero uno status che è diventato reato col pacchetto sicurezza. Anche se rimani onesto, comunque rischi di finire dentro. Alla fine, una regola nata col pretesto della sicurezza potrebbe trascinare tante persone nell’illegalità e creare maggiore insicurezza.
La Bossi-Fini impedisce, nei fatti, l’arrivo in forme regolari. Nessun imprenditore assume un lavoratore dall’altra parte del mondo, senza averlo mai visto. E chi lo fa non può; adattarsi ai tempi lunghi della burocrazia. Dunque si parte sempre più spesso con falsi contratti di lavoro, su cui ha già messo le mani la mafia. Nel salernitano, dove tanti marocchini sono stati fatti arrivare così e poi resi irregolari da imprenditori che si sono volatilizzati. A Reggio Calabria, dove le cosche Iamonte e Cordì hanno fatto entrare centinaia di indiani per poi condannarli alla condizione di invisibili.
La mafia ingrassa, la Lega costruisce immeritate carriere politiche. Il reato non è etnico, e non avrebbe senso sostituire alle campagna contro i migranti quella contro i meridionali, che segnarono gli esordi dei leghisti. L’unica lotta è quella contro il crimine organizzato e lo sfruttamento, come dimostrano le rivolte di Castel Volturno e Rosarno fatte dagli africani. Al contrario, la mancata reazione contro il crimine organizzato è la cartina di tornasole di società malsane, che non vogliono sicurezza ma semplicemente scaricare – con viltà – paure e incertezze sui più deboli.
Oltre che clan italiani, nelle città del Nord ci sono gruppi stranieri sempre più forti: albanesi e soprattutto nigeriani. Ma a questi si sono opposti eroicamente solo le centinaia di donne – quasi sempre ex prostitute – che hanno denunciato i loro aguzzini nell’ambito dei programmi dell’articolo 18, rischiando la pelle. E che non hanno mai ottenuto un ringraziamento, una medaglia, un titolo in cronaca, una stretta di mano.
Si chiamava Dino Curi Huansi, era nata in Argentina 29 anni fa. O almeno, questo è quello che ha dichiarato alle forze dell'ordine quando, per due volte, è stata fotosegnalata a Bologna e a Bergamo. Con sé non aveva alcun documento. Ha finito i suoi giorni a Parma, accoltellata alla gola nella notte tra giovedì e venerdì e poi gettata in una discarica in via del Traglione, come un rifiuto.
E' stata identificata dalla squadra mobile di Parma grazie alle impronte digitali. La giovane trans risulta essere entrata clandestinamente in Italia nel 2008. In questi due anni ha frequentato abitualmente Bologna, Milano e Bergamo. Senza fissa dimora, era incappata in due controlli e aveva ricevuto un ordine di espulsione dal questore di Bologna. A Parma e a Reggio Emilia, nessuno la conosce. Le indagini si sono infatti subito concentrate sulla comunità transessuale. Gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone e tutti hanno dichiarato di non sapere chi sia la vittima. Il suo omicidio non pare aver scosso quell'ambiente.
Una furia selvaggia Una ventina di coltellate: al torace quella mortale Una ventina di coltellate ha sferrato chi si è avventato su Dino. Quella più profonda - probabilmente il colpo mortale - l'ha colpita al torace, secondo quanto filtra dai primi risultati dell'autopsia sul corpo della transessuale argentina, che si è svolta sabato pomeriggio all'istituto di medicina legale del Maggiore. L'esame autoptico è durato quasi cinque ore (dalle 14,30 alle 19 circa) e avrebbe stabilito il range temporale della morte, tra la mezzanotte e le cinque del mattino. L'autopsia ha anche confermato che la trans era leggermente claudicante: la gamba destra - atrofizzata per una malattia pregressa - era più corta della sinistra.
Un corpo martoriato dai tagli: colpito anche in pieno viso, e poi sulle braccia e sulle mani, che dimostrano come avesse disperatamente cercato di difendersi, di parare i colpi del suo assalitore.
Sulla fronte un vistoso ematoma, come se durante la colluttazione avesse sbattuto con violenza la testa contro una parete. Fin dal momento del ritrovamento, sotto gli occhi di chi ha scrutato quel povero corpo martoriato tutta la ferocia di questa esecuzione. Il raptus di un cliente «insospettabile», che magari ha reagito con una violenza selvaggia a una mossa falsa della trans? Potrebbe essere: anche se un accanimento del genere contro chi magari ha appena tentato di rubarti il portafogli o il telefonino resta una reazione abnorme anche solo da ipotizzare. Forse il movente di quell'esecuzione spietata era legato a qualcosa di più grave: storie di droga o chissà cos'altro.
La trans argentina è stata uccisa in un posto diverso, e magari lontano. Chi ha scelto di scaricare il cadavere in mezzo ai rifiuti a un paio di metri dalla carreggiata aveva una fretta indiavolata, ma comunque doveva sapere che quello era un «buon posto» per una manovra del genere: neanche un'anima in giro, anche le prostitute che piantonano il Traglione erano andate a dormire.
Jeffree Star sarà in Italia per n'unica data del suo tour europeo. La artista transgender si esibirà dal vivo il 23 aprile allo Zoe Club di Milano. Sul palco a seguire, dopo il live di Jeffree, le performace dei Brokencyde, originari del New Mexico, con il loro repertorio electro/scream, e dei Synthetic Season, astri nascenti dell'electro pop d'oltremanica. I biglietti per la serata saranno a breve disponibili su circuito Ticketone al prezzo di 25 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali. Jeffree Star ha debuttato nel 2007 con l'ep "Plastic surgery slumber party" ed ha avuto come madrina Peaches.
Una donna transessuale è stata trovata morta nel suo appartamento saccheggiato nel Queens Martedì 30 , il suo corpo era nudo disteso sul letto, ha detto la polizia.
(Edelbuerto Gonzalez-Andujar) 29 anni, che viveva come una donna e con il nome di Amanda, non era stata sentita da Venerdì.
"L'abbiamo trovata sul suo letto. Era nuda", ha detto Barbara Vega, 35, di Bushwick, Brooklyn. "Tutto l'appartamento è stato distrutto.
La polizia ha detto che il medico legale eseguirà l'autopsia per determinare la causa della morte.
I suoi amici anno affermato che lei non aveva problemi con nessuno. Era piena di vita", ha detto. "Abbiamo bisogno di sapere chi ha fatto questo a lei."
La polizia ha detto che stano analizzando i video di sorveglianza, presa all'interno dell'edificio che mostra un uomo il cui volto era difficile da capire.
Midge Costanza oltre 40 anni di vita professionale e pubblica la fece una delle più riconosciute donne in America. Il suo servizio pubblico è stato caratterizzato da una forte coscienza sociale in sostegno dei diritti umani e le questioni dei diritti civili. Era nota per la sua arguzia, modo schietto e l'impegno per le sue convinzioni..
Midge aveva affermato che: "La dignità umana è un diritto non un privilegio, un diritto ereditato dalla nascita. L'obiettivodi tutti i governi dovrebbe essere quello di creare un ambiente sociale in cui ogni persona possa raggiungere il suo potenziale umano. "
Nel 1973, è stata la prima donna eletta a Rochester, New York City l; vince con maggior numero di voti nella storia della città. Ha servito come Vice-sindaco di quella città per tre anni.
Costanza ha gestito con successo la campagna senatoriale di Robert Kennedy, nello stato di New York e ha co-presieduto Jimmy Carter Stato di New York Campagna per il Presidente.
Era una sostenitrice instancabile e appassionata per l'uguaglianza, giustizia e diritti umani. E 'stata la prima donna a ricoprire la carica di Assistente del Presidente degli Stati Uniti sotto la presidenza di Jimmy Carter. Midge e riuscita a fare un collegamento tra il presidente e una vasta gamma di gruppi che in precedenza avevano avuto un accesso limitato alla Casa Bianca, tra gay e lesbiche, donne, giovani, anziani, minoranze e dei disabili.
Nel 1987, attratta dal talento di Costanza come donna d'affari, comunicatrice e innovatrice, Shirley MacLaine invitò a gestire il suo "Seminari Sé Superiore".
Nel 1992, Midge ha coordinato con successo Barbara Boxer per il Senato degli Stati Uniti Race di San Diego County.
Nel 1992 ha partecipato alla campagna del Congresso Lynn Schenk e successivamente è stata nominata come consulente speciale per il personale del Congresso è.
Nel 2000, il governatore della California Gray Davis ha nominato Midge, Assistente Speciale del Governatore. Ha agito come collegamento al governatore per le associazioni femminili e le questioni, e lei era un oratore surrogato del governatore in tutto lo Stato.
Nel 2003 ha formato il Midge Costanza Istituto per lo studio della politica e di politica pubblica, affiliata alla Women's Studies Department della San Diego State University. Attraverso l'Istituto, dove parlava di frequente per i giovani su l'importanza della partecipazione nel governo e nella politica.
Costanza morì dopo una lunga battaglia con cancro il 23 marzo 2010 all'età di 77.
"Celebration of Life" di Midge Costanza instancabile militanti per i diritti delle donne e diritti dei gay, si terrà alle 2 del pomeriggio Sabato 24 aprile, presso il Town and Country Hotel in Mission Valley.
La manifestazione in onore Costanza, sarà aperta al pubblico. Al posto dei fiori, la famiglia ha chiesto donazioni da apportare al Costanza Midge Istituto per la Politica e politiche pubbliche.
E’ disponibile in libreria “La famiglia de-genere. Matrimonio, omosessualità e costituzione”, libro di Matteo Bonini Baraldi (dottore di ricerca in diritto civile presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, è autore di numerosi scritti sul tema delle famiglie omosessuali).
Il volume nasce da quanto avvenuto nel corso del 2009 (e che porterà a breve la corte costituzionale ad esprimersi sul matrimonio omosessuale) quando varie coppie di persone dello stesso sesso hanno deciso di richiedere al proprio Comune di residenza le pubblicazioni matrimoniali: in seguito al rigetto della richiesta queste coppie hanno perseguito le vie legali per affermare il loro diritto a contrarre matrimonio civile.
Il testo analizza il quadro giuridico italiano e straniero chiedendosi se l’esclusione dal matrimonio possa essere giustificata da un interesse pubblico preminente. Ne emerge come la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso è problema che riguarda tutti (cittadini e non cittadini, uomini e donne, eterosessuali e omosessuali) perchè tocca infatti il concetto di persona e di libertà, la definizione dei ruoli di genere in una famiglia che cambia, il rapporto fra norma e corpo, il significato del principio di eguaglianza in una moderna democrazia.
La celebre bambola e' protagonista di una controversa mostra all'universita' di Alicante MADRID - La celebre bambola Barbie, inversione transessuale e 'travesti', e' protagonista di una controversa mostra all'universita' di Alicante, nel sud della Spagna, organizzata dalla federazione gay-lesbica 'Decide-T', riferisce oggi il quotidiano spagnolo Abc. La bambola e' stata ''ritoccata dal chirurgo'', spiega il giornale, non per una aggiunta di silicone ma per un intervento di cambiamento di sesso. Senza perdere nulla delle sue forme tradizionali, le sono stati aggiunti organi inconfondibilmente maschili ''per creare una nuova bambola che lascerebbe senza parole il suo fidanzato Ken''. Obiettivo dei due artisti, Andrea Cano e Manuel AntonioVelandia, e' presentare ''Barbie perverse e sessuali, corpi travestiti, corpi transessuali, corpi che vengono resi invisibili per negare l'esistenza di questi esseri che ci sono estranei: questo non perche' lo siano veramente ma perche' rifiutiamo di accettare la diversita'''. La mostra e' aperta fino al 28 aprile.
Il cantante Ricky Martin ha deciso di venire finalmente fuori. In un bel testo pubblicato sul suo blog lunedi 29 marzo, l'artista portoricano ha detto che la decisione di dichiarare la sua omosessualità al mondo viene dopo che ha iniziato a scrivere le sue memorie. Il progetto, secondo Martin, lo ha fatto pensare sulla sua vita e gli ha dato la forza di rivelarsi . Così lui ha deciso di "liberarsi di cose che portava dentro di se e che gli pesavano molto. E che era ora di liberarsi delle cose che pesavano troppo".
L'ex Menudo ha detto che molte persone della sua cerchia sociale sonno state contro la sua decisione di dichiararsi gay, perché non "era importante per lui, che non valeva la pena, che tutto sarebbe stato distrutto ". Ricky Martin ha confessato che è stato sedotto dalla paura e, infine, sabotando la sua vita.
Il processo di auto accettazione è stato "intenso, angosciante e doloroso, ma liberatorio", ha scritto il cantante. "Ogni parola che state leggendo qui è nata dall'amore, purificazione, l'accettazione e il distacco. Scrivere queste righe è l'approccio della mia pace interiore, una parte fondamentale della mia evoluzione. Oggi ho accettato la mia omosessualità come un dono di vita. Mi sento benedetto di essere chi sono ", conclude.
Per anni Ricky Martin è stato il bersaglio della speculazione sulla sua sessualità. Egli è il padre single di due gemelli concepiti con l'aiuto di una mamma in affitto. I bambini oggi hanno 1 anno e mezzo.
la versione completa in Italiano della lettera:
Alcuni mesi fa ho deciso di scrivere le mie memorie, un progetto che sapevo che mi avrebbe portato più vicino a un ottimo punto di svolta nella mia vita. Dal momento in cui ho scritto la prima frase, ero sicuro che il libro sarà lo strumento che mi avrebbe aiutato a liberarsi da queste cose che ho portato con me a lungo. Cose che erano troppo pesanti per me mantenere all'interno. Durante la scrittura di questa responsabilità per la mia vita, sono andato molto vicino alla mia realtà. E questo è qualcosa che merita di essere celebrato.
Per diversi anni, c'era solo un posto che ha messo in contatto con le mie emozioni senza paura, e questo posto è il palcoscenico. Essere sul palco riempie la mia anima in molti modi, quasi completamente. E 'la mia dipendenza. La musica, luci e il boato del pubblico sono elementi che mi fanno sentire capace di tutto. Questo attacco è adrenalina incredibilmente coinvolgente. Non voglio mai smettere di sentire quelle emozioni. Ma è la serenità che mi porta a dove sono ora. Un luogo affascinante della comprensione emotiva, di riflessione e chiarimento. In questo momento sento la stessa libertà che di solito si sente solo sul palco, senza dubbio, bisogna condividere.
Diverse persone mi hanno detto: "Ricky non è importante," non ne vale la pena, "ogni anno ho lavorato e tutto quello che hai costruito crollerà", molte persone nel mondo non sono disposti ad accettare la sua verità, la sua realtà, la sua natura. " A causa di tutti questi consigli provenienti da persone che amo, ho deciso di vivere la mia vita senza condividere con il mondo la mia verità. Permettere a me stesso di essere sedotto da paura e insicurezza, sono diventato una profezia che si autoavvera di sabotaggio.
Oggi prendo piena responsabilità delle mie decisioni e le mie azioni. Se qualcuno mi chiedesse oggi ", Ricky, che cosa hai paura?" Io rispondo "il sangue che scorre per le strade di paesi in guerra ... la schiavitù dei bambini, il terrorismo ... il cinismo di alcune persone in posizioni di potere, l'idea sbagliata della fede. "Ma, paura della mia verità? Assolutamente no! Piuttosto, mi riempie di forza e coraggio. È proprio quello che mi serve, soprattutto ora che sono padre di due bei ragazzi che sono così pieni di luce e che con le loro percezioni, mi insegnano cose nuove ogni giorno.
Continuare a vivere come ho fatto oggi, sarebbe indirettamente diminuire la luminosità con cui sono nati i miei figli. Basta! Questo deve cambiare. Questo non dovrebbe essere accaduto 5 o 10 anni fa, questo deve accadere adesso. Oggi è il mio giorno, questo è il mio tempo, e questo è il mio momento.
Questi anni di silenzio e di riflessione mi hanno fatto più forte e mi hanno ricordato che l'accettazione deve provenire dal di dentro e che tipo di verità mi dà il potere di conquistare le emozioni di cui non ho mai conosciuto l'esistenza.
Che cosa succede da ora in poi? Non importa. Posso solo concentrarsi su ciò che sta accadendo a me ora. La parola "felicità" assume un nuovo significato per me oggi. E 'stato un intenso processo. Ogni parola che scrivo in questa lettera è nato l'amore, l'accettazione, la mancanza di pregiudizi, e la vera gioia. Scrivere questo è un notevole passo verso la mia pace interiore e la parte fondamentale della mia evoluzione.
Sono orgoglioso di dire che sono un fortunato omosessuale. Sono molto fortunato di essere chi sono. MR.
Testo: Buongiorno a tutti. Non parliamo delle elezioni ovviamente perché non sappiamo ancora come sono andate, anche se forse più o meno lo si può prevedere come andranno a parte un paio di regioni in bilico.
Irruzione a Sky Parliamo invece di un tema che credo stia diventando importante, il ruolo delle forze dell’ordine nella nostra democrazia, sapete che ci sono continuamente, vengono fuori continuamente casi di persone che vengono malmenate dopo un fermo, un arresto, di alcune conosciamo i nomi il caso di Uva, di Aldrovandi, tanti altri casi che sono stati raccontati in questi anni, in questi ultimi mesi che indicano un pericoloso aumento delle violenze da parte di coloro che invece la violenza la dovrebbero reprimere, contenere o ne dovrebbero fare un uso istituzionale.
Abbiamo avuto recentemente il ribaltamento in appello delle sentenze in parte assolutorie che c’erano state in primo grado sulle torture e le violenze di Bolzaneto al G8 del 2001 con la condanna o a pene detentive oppure a risarcimenti di danni nel caso in cui i reati fossero ormai prescritti di alcune decine di agenti di Polizia e Polizia penitenziaria e abbiamo anche negli ultimi tempi delle segnalazioni di persone che vengono prelevate durante manifestazioni, soltanto perché esprimono il loro pensiero parlando, urlando, sventolando striscioni, cartelli e non si sa per quale motivo debbano essere identificate o addirittura portate via, ci sono persone che vengono addirittura convocate dalle forze dell’ordine in corrispondenza con manifestazioni del centro-destra in modo da essere sicuri che sono in Questura o sono in caserma e non vanno alle manifestazioni del centro-destra, non sono cose che si possono fare, anche se purtroppo vengono fatte ugualmente. Da questo punto di vista non è tanto preoccupante il fatto che avvengano, poi in ogni categoria ci sono le mele marce, personalmente parto sempre dal presupposto che la Polizia abbia ragione, i Carabinieri hanno ragione, i magistrati hanno ragione, tra le guardie e i ladri sto dalla parte delle guardie, fino a prova contraria, purtroppo negli ultimi tempi di prove contrarie ne arrivano e non soltanto in casi eclatanti come quello di Cucchi, ma anche in altri meno noti e meno raccontati. Per esempio mi è capitato ieri di raccontare una storia che mi è stata raccontata da alcuni testimoni oculari, che è avvenuta nel Palazzo di Sky sulla Via Salaria a Roma nella giornata di venerdì, quando Berlusconi è arrivato con il solito corteo armato fino ai denti e questo è giusto, la scorta al Presidente del Consiglio è un atto dovuto, si è recato nel Palazzo di Sky per un’intervista in diretta che poi i giornali hanno raccontato, pochi l’hanno vista in diretta anche se era stata molto reclamizzata, credo abbia avuto 50 mila telespettatori di share in media, una cosa miserrima, lo 0,3% dello share di Raiperuna notte, la trasmissione evento di giovedì sera al Paladozza messa in piedi da Michele Santoro ha fatto soltanto su Sky il 2,5%, Berlusconi lo 0,3%. Berlusconi è entrato con il suo corteo, con la sua scorta e con tutto l’apparato e intanto succedeva nel Palazzo una cosa, che per dirla con il Direttore generale della RAI Masi, neanche nello Zimbabwe!
Due uomini della sicurezza interna dell’edificio, scoprivano che nel dipartimento dei grafici, su una grande vetrata di circa 4 metri per 4, era stato affisso un foglietto formato A4 bianco, con stampata una frase, la frase è la seguente “Odiare i mascalzoni è cosa nobile” questa è una frase di Marco Fabio Quintiliano, un intellettuale nato nel 35 d.C. a Calagurris in Spagna e poi trasferitosi a Roma, è diventato il famosissimo Quintiliano, ha scritto questa frase, perché è stata stampata su quel foglio e appiccicata alla vetrata del reparto grafici di Sky, perché proprio giovedì sera, la sera prima, Daniele Luttazzi dal Paladozza nel suo monologo aveva ricordato, demolendo con una sola frase di Quintiliano mesi e mesi di cazzate sul partito dell’odio, dell’amore, quelli che incitano all’odio etc., etc., ha detto quello che personalmente penso e avevo detto anche io a suo tempo dopo il lancio del souvenir sul volto del Presidente del Consiglio, che intanto quello è un matto e non c’entra niente con l’odio, ma in ogni caso se anche uno vuole odiare da casa sua è liberissimo di odiare chi gli pare, l’importante è che l’odio non si trasformi in atti di violenza.
Quindi due ragazzi del reparto grafici dell’edificio di Sky avevano trovato condivisibile quella frase e l’hanno appiccicata. Gli uomini della sicurezza dell’edificio, la sicurezza interna, hanno notato quella scritta e hanno segnalato la cosa alla guardia presidenziale, alla scorta del Presidente del Consiglio e a quel punto è successo qualcosa che per una democrazia è ai limiti dell’incredibile, anzi è oltre. Due agenti ben tarchiati della Digos, due montagne umane sono piombate nel piano dove c’è questa vetrata, hanno constatato che era effettivamente stato affisso quel foglietto con quella scritta, hanno chiuso tutte le finestre per evitare che si vedesse da fuori quello che stavano facendo, evidentemente rendendosi conto che stavano facendo qualcosa di grosso, dopodiché uno dei due dopo aver sequestrato il corpo del reato, il foglietto, ha fatto irruzione dentro l’ufficio dei grafici, si è diretto verso il computer principale, si è messo ad armeggiare alla tastiera, ha cercato di aprire gli ultimi file aperti per cercare di incastrare, di individuare colui che aveva scritto e stampato quella scritta, ma purtroppo per lui i grafici non usano il mouse, usano la tavoletta grafica e questo agente non la sapeva usare, per cui ha chiesto a una persona lì presente, a una ragazza di aiutarlo a aprire gli ultimi file, nel tentativo di smascherare gli autori dell’orrendo misfatto, senza sapere che peraltro i due ragazzi erano già stati portati sotto, all’ingresso, interrogati da un’altra coppia di agenti della Digos e avevano immediatamente dichiarato, dato che non avevano niente da nascondere, di avere stampato e affisso loro quella scritta. A quel punto sono stati identificati e da quello che risulta stavano per essere portati in Questura, non so se sia un provvedimento di fermo, cosa volessero fare a questi due ragazzi, soprattutto quale reato avessero commesso, affissione di messaggi di Quintiliano, citazioni latine proibite, porto abusivo di cultura latina, non si sa quale sia il reato che avevano individuato questi somari che avevano ritenuto delittuoso un comportamento assolutamente legittimo e secondo me anche doveroso, sta di fatto che poi interviene un componente dell’ufficio legale della società che riesce a scongiurare almeno che questi vengano portati via dalla Polizia. Quintiliano invece non l’hanno ancora trovato, ma lo stanno cercando con unità cinofile, con posti di blocco e quindi non si dispera di bloccare anche il capocellula di questo covo di terroristi che si annida nell’ufficio grafici del Palazzo di Sky.
Capite che se si arriva a questi estremi, a punire le idee, a punire la cultura, soltanto perché qualcuno con un eccesso di zelo degno di migliore causa, appena legge “odiare i mascalzoni è cosa nobile” pensa immediatamente a Berlusconi, perché non c’era scritto “odiare Berlusconi” c’era scritto “odiare i mascalzoni” bisognerebbe interrogare i poliziotti privati e della Digos e dire loro: com’è che vi è subito venuto in mente Berlusconi appena avete letto il messaggio, visto che Quintiliano difficilmente nel primo secolo dopo Cristo si riferiva a Berlusconi quando scriveva “odiare i mascalzoni è cosa nobile”? Se si passa sopra queste cose, se non ci sarà qualcuno che si prenderà la responsabilità di quello che è successo, se questa notizia resterà confinata su Il Fatto quotidiano o sui nostri blog, se non si comincerà a chiedere molto civilmente conto alla Questura di Roma del comportamento di questi agenti e se la Magistratura romana non prenderà dei provvedimenti nei confronti di questi signori e se i loro stessi colleghi non cominceranno a dire: noi non c’entriamo con certi comportamenti, vorrà dire che abbiamo fatto un altro passo in avanti verso il regime, venerdì pomeriggio alle 14,30 quando si è verificato questo fatto incredibile e un poliziotto che entra nel personal computer di un lavoratore per cercare di capire chi ha appeso a un muro un messaggio di un autore latino. A furia di lasciar passare queste cose ci abituiamo e l’assuefazione fa entrare un altro pezzo di regime dentro le nostre teste e quindi ci rende sempre più tolleranti verso nuovi abusi di potere, perché questo è chiaramente un abuso di potere, grosso come una casa ai danni di due cittadini che non avevano fatto assolutamente niente di male, avevano esercitato un diritto costituzionale previsto dall’Art. 21 della Costituzione.
Tra l’altro esponendo un pensiero che non era neanche loro, ma era di Quintiliano, che quando saranno finite le ricerche, forse quegli agenti della Digos, scopriranno essere anche ampiamente morto. Altro fatto che segnala un preoccupante scivolamento verso il regime del nostro paese in controtendenza tra l’altro rispetto invece a momenti in cui le forze dell’ordine anche ai massimi livelli sanno tenere la schiena dritta, non più tardi di due sabati fa la Questura di Roma ha tenuto botta davanti agli insulti, minacce e addirittura alle calunnie, infamie che alcuni cialtroni del centro-destra hanno lanciato contro la Polizia romana soltanto perché i responsabili della polizia hanno calcolato, secondo me anche esagerando, in 150 mila i partecipanti alla misera manifestazione di Piazza San Giovanni con Berlusconi con lo scolapasta in testa, erano probabilmente 60/70 mila i partecipanti a quella manifestazione, in Questura generosamente glieli hanno portati a 150 mila, ma loro avevano detto che erano un milione e quindi anche i 150 mila generosamente concessi dalla Questura, sono sembrati un attentato all’immagine del Presidente del Consiglio. Quello è stato un segnale che ci ha fatto piacere perché ci ha fatto vedere che esiste ancora un’autonomia da parte delle forze dell’ ordine rispetto non al governo, perché poi li ha difesi anche Maroni i poliziotti, ma rispetto agli esaltati, ai fanatici dell’entourage berlusconiano.
Le punizioni a Gioacchino Genchi Purtroppo in controtendenza con questo evento, negli stessi giorni succedeva una cosa, Gioacchino Genchi, è un vicequestore di Polizia, è in servizio da 23 anni, ha lavorato con Giovanni Falcone e poi ha lavorato per cercare di scoprire, in mezzo a depistaggi di ogni genere, chi aveva ucciso Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino. E' uno delle memorie storiche delle indagini tecnologiche, telefoniche e telematiche per trovare non solo gli esecutori e i mandanti diretti del primo cerchio, ma anche i mandanti occulti delle stragi e di tutto quello che c’è intorno la fine della prima Repubblica e l’inizio della seconda, per queste ragioni è diventato un pericolo pubblico, per i cattivi, per i malfattori, per queste ragioni dovrebbe essere protetto dalla polizia. Per anni ha lavorato in aspettativa sindacale privatamente, adesso l’anno scorso è rientrato nei ranghi della Polizia, ma subito dopo è bastato un avviso di garanzia e una perquisizione realizzata dagli uomini del Ros e disposta dal Procuratore Achille Toro di Roma, Procuratore aggiunto, ora dimissionario perché beccato a combinarne di cotte e di crude nello scandalo della protezione civile, per quell’inchiesta, nel mentre di quell’inchiesta, Genchi è stato sospeso dal servizio, gli hanno ritirato il tesserino, la pistola, il distintivo, ha subìto poi un’altra sospensione e le sospensioni dal servizio finivano il 23 marzo, meno di una settimana fa, a quel punto avrebbe dovuto rientrare in servizio, invece proprio il 22 marzo, alla vigilia del suo rientro in servizio, gli è arrivato un altro provvedimento di sospensione, firmato il Capo della Polizia, Antonio Manganelli. “Visto il Dpr, la legge, il Decreto Legislativo, i decreti… con cui sono stati aggiunti al vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Genchi due sanzioni disciplinari della sospensione del servizio ognuna per la durata di 6 mesi, che cumulano i loro effetti fino al 23 marzo 2010, considerato che gli accennati provvedimenti disciplinari sono stati adottati a carico del funzionario per avere lo stesso rilasciato dichiarazioni gravemente lesive del prestigio di istituzioni dello Stato, poi riportate su organi di stampa nazionali e nonostante specifiche e puntuali iniziative poste in essere dall’amministrazione volte a richiamare il Dott. Genchi a attenersi alle disposizioni dipartimentali sui rapporti con gli organi di formazione, viste le dichiarazioni rese dal Dott. Genchi nel corso di un convegno svoltosi a Cervignano nel Friuli il 6 dicembre 2009, e nel corso del congresso dell’Italia dei valori del 6 febbraio 2010 a Roma, alle quali è stata data ampia diffusione sui mass media a livello nazionale. Considerato che il contenuto delle dichiarazioni rese dal funzionario anche in questa circostanza pericolosamente lesivo per il prestigio delle istituzioni dello Stato, sembrerebbe potenzialmente idoneo a concretizzare un comportamento fortemente scorretto sotto il profilo deontologico da parte di un funzionario della Polizia di Stato, proprio in relazione ai doveri connessi alle funzioni rivestite e alle responsabilità sottese alla qualifica coperta e quindi valutabili disciplinarmente, considerato, infatti, che è ancorché sospeso dal servizio e non tenuto quindi a attenersi agli obblighi strettamente connessi allo svolgimento della prestazione lavorativa, il Dott. Genchi come ogni appartenente all’amministrazione della pubblica sicurezza deve comunque rispettare tutti quei doveri generali che siano compatibili con il suo attuale status giuridico, tra cui il dovere di fedeltà e correttezza nella condotta. Considerato che in relazione al comportamento in questione in quanto apparentemente suscettibile di integrare fattispecie di inflazioni disciplinari, punibili con una sanzione più grave della deplorazione, in data odierna è stata disposta nei confronti del funzionario un’inchiesta disciplinare ai sensi dell’Art. 19 etc., ritenuto inoltre che dalla lettura delle dichiarazioni concesse appare che il funzionario nonostante i provvedimenti adottati nei suoi confronti stia perseverando in una gravissima condotta assolutamente in contrasto con i propri doveri, oltre che pregiudizievole per l’immagine e il decoro delle istituzioni di appartenenza e gli altri organismi dello Stato, ritenuto che per quanto sopraesposto sussistano gravi motivi previsti dall’Art. 92 per l’adozione nei confronti del Dott. Genchi della sospensione cautelare dal servizio per motivi disciplinari, visto il secondo comma etc., così come modificato, decreta per i motivi indicati in premessa il Vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Dott. Gioacchino Genchi è sospeso cautelarmente dal servizio ai sensi del combinato disposto etc.," A decorrere dal giorno successivo della data di notifica", quindi del 23 marzo, esattamente dal giorno in cui dopo un anno di sospensione in seguito a due provvedimenti successivi di 6 mesi, lui avrebbe dovuto rientrare in servizio. "Al predetto funzionario compete un assegno alimentare nella misura stabilita dalle vigenti disposizioni di legge"..Non lo lasciano senza mangiare. Il Direttore centrale per le risorse umane incaricato dell’esecuzione del presente decreto attraverso il quale ha ammesso presentare ricorso giurisdizionale al Tar etc., Direttore generale della pubblica sicurezza Manganelli.”
Genchi fuori, macellai dentro Come vi ho detto c’è un’inchiesta disciplinare aperta, perché? Questo è il provvedimento cautelare di sospensione per altri 6 mesi, terzo, dopo il quale c’è la radiazione. Perché hanno fatto il provvedimento di indagine? L’inchiesta interna disciplinare?
Perché Genchi, come avete sentito, ha fatto un convegno a Cervignano del Friuli dicendo delle cose e poi ha accettato di intervenire non al congresso dei ladri, dei mafiosi, degli stupratori, ma al congresso di un partito che si chiama Italia dei valori che a alcuni può piacere a qualcun altro può non piacere, ma ha esercitato il suo diritto di poliziotto, tra l’altro sospeso, quindi non è neanche in questo momento in servizio e perché ha parlato, ha parlato perché ha voluto rispondere a alcune contestazioni, ha detto alcune cose condivisibili, altre non condivisibili, come è legittimo che ogni cittadino faccia. Ha leso gravemente le istituzioni? Beh più di quanto non le ledano coloro che le rappresentano, credo sia difficile. Perché era stato sospeso l’altra volta? Era stato sospeso perché aveva dato un’intervista a un settimanale in cui spiegava il suo ruolo di consulente tecnico, visto che nessuno capiva quale era il suo ruolo e i giornali continuavano a scrivere che lui intercettava milioni di persone, mentre lui non ha mai fatto intercettazioni, poi aveva risposto su Facebook a Gianluigi Nuzzi che lo aveva accusato di cose molto gravi e lui gli aveva risposto su Facebook, non ho idea se un poliziotto possa rispondere su Facebook, può darsi che non possa, può darsi che non possa neanche dare un’intervista, vedo continuamente interviste di uomini delle forze dell’ordine, vedo dichiarazioni, può essere che Genchi non possa e gli altri possono, mi interessa fino a un certo punto. Quello che mi domando è: dato che siamo praticamente alla sicura radiazione di Genchi dopo la terza sospensione dal servizio, a meno che il Tar non annulli questi provvedimenti, la domanda è: è proporzionato quello che ha fatto Genchi o è accusato di avere fatto, parlato, espresso opinioni pubblicamente con la sanzione che gli si vuole comminare rispetto anche a un signore che per 25 anni ha servito fedelmente lo Stato aiutando tribunali, pubblici Ministeri, corti di assise, d’appello etc., a far condannare centinaia e centinaia di assassini, stragisti, sequestratori, trafficanti di droga? Soprattutto la Polizia di Stato è così inflessibile con i suoi membri? Con i suoi uomini in organico quando violano altre norme? Ammesso e non concesso che Genchi abbia volato delle norme? Se ha violato delle norme ha violato delle norme interne, non certo degli articoli del Codice Penale perché rispondere a un giornalista su Facebook non è reato, dare un’intervista non è reato, se ci fossero dei reati sarebbe stato condannato per diffamazione, calunnie etc., cosa che non è, è indagato dalla Procura di Roma per iniziativa di quel famoso Achille Toro di cui abbiamo visto recentemente le gesta. Al di là di quello, poi uno è indagato, poi si vedrà se viene condannato oppure no, per il momento non c’è neanche, da quello che so, la richiesta di rinvio a giudizio, allora? Allora può essere che ci siano dei regolamenti interni, delle cose, noi siamo di fronte veramente a un comportamento curioso da parte dei vertici della Polizia, per esempio per le violenze e le torture alla Scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova sono state condannate decine e decine di persone, molte delle quali agenti o funzionari o dirigenti di polizia, vogliamo fare qualche esempio? Vincenzo Canterini è stato condannato a 4 anni in primo grado per le violenze alla Diaz e è stato promosso Questore e ufficiale di collegamento dell'Interpol all’Ambasciata di Bucarest italiana. Michelangelo Fournier, quello che parlò di una macelleria messicana, vergognandosi di quello che era successo, condannato a 2 anni in primo grado è ai vertici della direzione centrale antidroga della Polizia di Stato, Alessandro Perugini, famoso per avere preso a calci in faccia un ragazzo di 15 anni è stato condannato in primo grado a due anni e 4 mesi per le sevizie di Bolzaneto e a due anni e 3 mesi per altri arresti illegali, è diventato capo del personale alla Questura di Genova e poi dirigente della Questura di Alessandria. Sapete chi è l’unico che è stato sospeso dal servizio dopo la condanna in primo grado per i fatti di Genova? E’ un dirigente di Polizia Municipale che aveva strappato la mano a un manifestante, ma non l’hanno sospeso perché aveva strappato la mano a un manifestante, per quello sarebbe ancora in servizio, l’hanno sospeso perché hanno scoperto che aveva stuprato anche delle prostitute che erano in stato di fermo in un ufficio di Polizia, per lo stupro delle prostitute, non per lo squarciamento della mano, l’hanno cautelarmene sospeso. Quindi è nelle stesse condizioni di Genchi, uno che a scritto una risposta su Facebook e uno che ha squarciato una mano a un manifestante minorenne e ha violentato delle prostitute in stato di fermo, sullo stesso piano, gli altri due anni e mezzo, due anni e 4 mesi e 8 mesi etc., tutti in servizio, oppure promossi!
Allora la domanda è, dato che vi ho letto prima quella giaculatoria: “ha leso gravemente il prestigio e l’onore delle istituzioni, la sua presenza in servizio è nociva per l’immagine della Polizia”, a proposito di Genchi, la domanda è: pestare a sangue e torturare manifestanti che non hanno fatto niente in una scuola o in una caserma, è per caso lesivo per il prestigio delle istituzioni? E la permanenza in servizio di chi ha fatto queste cose è per caso nociva per l’immagine della Polizia? Fino a quando a pagare sarà soltanto Genchi che ha fatto un’intervista e un intervento al congresso dell'IdV e una risposta a Facebook e non gli autori di violenze etc., etc., saremo autorizzati a pensare molto male e io di questo mi dispiaccio perché sono sempre stato un difensore della Polizia e delle forze dell’ordine. Mi piacerebbe che i vertici della Polizia ci aiutassero a avere fiducia in loro e a solidarizzare con loro, passate parola! fonte:http://skywalkerboh.blogspot.com/
l'inchiesta della trasmissione LE IENE sul caso dei preti pedofili. la trasmissione è stata realizzata 3 anni fa, dopo che il Papa Ratzinger aveva fatto delle dichiarazioni di presuta "condanna" della pedofilia da parte dei sacerdoti. LE IENE hanno cercato di documentare se alle parole... tutti i sacerdoti intervistati hanno sempre cercato di convincere la madre che denunciava gli abusi su suo figlio a non ricorre alla polizia. un sacerdote in particolare ha tentato di "colpevolizzare" la madre sostenento che era sempre una peccatrice
La reazione della Chiesa allo scandalo dei preti pedofili è uno scandalo in sé e suscita allarme. La Chiesa mostra fastidio, impazienza e disprezzo per le critiche. Non smentisce come falsi o non avvenuti i tantissimi casi di pedofilia che emergono dal buio e dal silenzio per la rottura di un muro di omerta ed di ingiustizia per vittime spesso appartenenti a poverissime famiglie e socialmente deboli. Tanti delitti contro l'infanzia sono stati perpetrati e probabilmente continuano a perpetrarsi negli orfanotrofi e nelle istituzioni religiose spesso controllate da Orchi ed Orchesse che violano l'innocenza di sfortunati bambini e bambine. Nei casi di stupro il comportamento delle autorità religiose è identico dappertutto, in tutte le latitudini. I colpevoli vengono coperti, spesso allontanandoli dal luogo dei misfatti. Esemplare il caso di Agrigento in cui Il Vescovo ha avuto l'arroganza di instaurare una causa per risarcimento danni alla "immagine" della Chiesa dopo la denunzia del giovane abusato in seminario per anni da un prete che, dopo di lui, allontanato, ha continuato a molestare ed abusare dei bambini. Non è un caso che un avvocato d'ufficio del Vaticano come Vittorio Messori interviene con un lungo articolo in cui la responsabilità dei Preti Orchi non viene neppure evocata e si concentra sulla criminalizzazione di quanti denunziano il Grande Scandalo. Dice Messori che la colpa di tutto è degli studi legali americani, di avvocati alla ricerca di parcelle, che hanno indotto migliaia di persone a rivolgersi alla Magistratura. Messori, trascinato dal suo raccapriccio per una avvocatura avida di guadagni, trascura di parlarci del particolare che i Giudici americani hanno dovunque condannato i prelati che, oltretutto, quasi sempre si sono dichiarati colpevoli. Anche la Giustizia degli USA "interessata" a colpire la Chiesa? Si parla di cultura "anglosassone" particolarmente rigida e prevenuta verso i cattolici. Ma gli scandali in Germania in Austria ed in Italia a quale cultura dobbiamo attribuirli? Insomma la reazione della Gerarchia è del tutto simile a quella di Berlusconi di fronte a chi gli contesta i reati e gli abusi di potere. Parla di complotti e di menzogne. L'ultima paranoia dall'apparato massmediatico clericale è quella di un complotto che "non a caso" nasce in America e trova nel NYT il suo strumento. Ma quale sarebbero i poteri forti che si muovono? In ogni caso, la verità non sembra interessare. Non si smentiscono i fatti, le migliaia e migliaia di vittime, ma ci si offende con i giornali che ne parlano. Si vorrebbe che una coltre di silenzio continuasse a coprire il martirio di bambini, un martirio che dura da secoli, conosciuto da sempre e da sempre tollerato dai Papi che bruciavano le streghe e gli eretici nei roghi ma non hanno mai condannato un membro pedofilo della Chiesa. Non esiste un solo caso di pedofilia scoperto e denunziato all'interno della istituzione. Non c'è un solo vescovo che possa dire di avere scoperto e denunziato alla Magistratura un sacerdote della sua diocesi. Tutti i casi conosciuti vengono fuori faticosamente, spesso dopo decenni, sempre per iniziativa delle vittime o dei loro familiari oppure fortuitamente. Questo la dice lunga sul futuro della pedofilia nella Chiesa. La lettera del Papa agli irlandesi è acqua fresca, un sotterfugio imposto dalle circostanze, un tentativo di cavarsela con un po' di penitenza. E' una risposta insufficiente ed inadeguata dal momento che non é accompagnata dall'apertura degli archivi. Solo la pubblicazione degli archivi dell'ufficio della Inquisizione , dell'autodenunzia e della denunzia dei pedofili potrebbe rendere attendibile il pentimento e la redenzione della Chiesa. Ma questo non si realizzerà come non si realizzeranno le riforme che dovrebbero guarire il corpo sacerdotale dai suoi terribili vizi sessuali. Dovrebbe cambiare radicalmente la concezione della donna ed ammetterla al sacerdozio e finirla con la misogenia; consentire ai preti di sposarsi, avere un diverso approccio con le tante questioni reclamate dalla società civile come i diritti degli omosessuali e delle donne, il diritto alla contraccezione. Tutte le posizioni che vengono espresse dalla Chiesa su questioni fondamentali della vita e della morte urtano sempre di più con la sensibilità della società e di molta parte degli stessi cattolici. In ultimo vorrei riflettere su una circostanza. Gli scandali vengono alla luce in società "forti" come quella statunitense ed europea. Nelle società dominate dalla miseria e dal bisogno non emergono. Non sappiamo quasi niente della pedofilia della Chiesa Cattolica in Africa e molto poco sappiamo della pur cattolicissima America Latina. Si stanno creando tensioni dentro il popolo dei cattolici che potrebbero portare a una scissione. Tantissimi cattolici non sopportano più l'arroganza e la superbia della Gerarchia. In fondo, le condizioni che indussero Martin Lutero non erano maggiori e più intollerabili di quelle di oggi. Lo stupro di diecine di migliaia di bambini e bambine é assai di più della vendita delle indulgenze e della corruzione dei palazzi apostolici.
Il vertice della chiesa cattolica in Irlanda, il Cardinale Sean Brady, è oggetto di pressioni da parte del Vaticano affinchè lasci in seguito allo scandalo pedofilia. Lo ha appreso il Times, si legge nella versione online del quotidiano britannico
"Solo le dimissioni del cardinale Sean Brady riusciranno a placare la furia ai massimi livelli dei vertici di Roma per il suo ruolo nel coprire i preti pedofili", scrive il quotidiano di Londra che cita fonti a Roma. Brady sta al momento valutando il suo ruolo quale Arcivescovo di Armagh, scrive ancora il Times. E sebbene non sia in corso un provvedimento volto a sollevare il cardinale dall'incarico, se si rifiutasse di presentare le dimissioni volontariamente, pressioni da parte della Santa Sede renderanno queste inevitabili, continua il giornale. "L'Irlanda ha bisogno di una svolta - ha detto al Times una fonte a Roma - ostinandosi a rimanere nella sua posizione (Brady) sta anteponendo i suoi interessi a quelli della Chiesa".
Nuova vita da uomo per Gabriele Belli, in tutti i sensi, anche per la legge. Il transessuale che tanto fece discutere all'inizio del Grande Fratello 10 è ora un uomo in tutto e per tutto. Elettra Belli non esiste più da quando ha deciso di sottoporsi a un intervento di isterectomia totale all'ospedale Niguarda di Milano, diventando così Gabriele Dario Belli. "Ora ho i diritti e i doveri di un uomo, sono maschio per la legge, un traguardo che ho inseguito da sempre. Potrà sposare Gabriella, compagna di vita meravigliosa, mia amante e mia madre allo stesso tempo". A dare la notizia è lui stesso dalle pagine del settimanale di Diva e Donna.
Gabriele non sta più nella pelle all'idea che tra qualche tempo l'ufficio dell'anagrafe gli rilascerà il nuovo estratto di nascita. Il documento gli consentirà dunque di realizzare due sogni: convolare a nozze con Gabriella la compagna che ha vissuto con lui tutti i momenti e le difficoltà della sua decisione di cambiare sesso, e adottare un figlio. Ora non ci saranno più intoppi burocratici e quando avrà in mano il suo nuovo documento inizieranno i preparativi per il matrimonio. "Credo che a fine giugno o all'inizio di luglio saremo marito e moglie - ha raccontato Gabriele che non fa misteri quando si tratta di parlare del suo futuro -, abbiamo deciso di adottare una bimba haitiana. L'ameremo più della figlia che non potremo mai avere".
Quando era entrato a far parte del Grande Fratello, dopo appena una settimana nella Casa, Gabriele ha fatto outing. "La mia è un'identità di uomo intrappolata in un corpo da donna. Volevo giocare con i maschietti ma non era possibile… Ero murato vivo" aveva detto Gabriele ai suoi coinquilini che mai si sarebbero immaginati che dietro quel bel ragazzo si nascondeva il lungo travaglio di una persona nata donna che voleva diventare un uomo. Ne ha fatta di strada Gabriele da quella lontana confessione in tv. Chissà se ora che ha intrapreso un nuovo percorso Gabriele riuscirà a fare a meno dei riflettori.
VERONA Si è chiusa con una mediazione e un risarcimento di 15mila euro la causa per diffamazione portata avanti dal Circolo culturale Pink contro il quotidiano Libero. La vicenda risale all'agosto 2003, durante una visita alla città di Silvio Berlusconi. Il 22 di quel mese, sulle pagine di Libero tra i contestatori finirono anche i soci del Pink, circolo che la giornalista Cristiana Lodi non esitò a definire «calderone di lesbiche, gay, trans, con un occhio di riguardo ai pedofili». Insieme alla Lodi (che nell'intervistare il presidente del Pink Gianni Zardini, si spacciò per Anna Bedini, de La Voce di Mantova) fu querelato anche il direttore di allora, Alessandro Sallusti. A distanza di sette anni la querelle giudicata dal tribunale di Monza si è conclusa con un accordo: 15mila euro in cambio del ritiro della querela. Canta vittoria Zardini: la sua soddisfazione è doppia. «Un risultato - spiega - che, come circolo impegnato da 25 anni contro ogni discriminazione, riteniamo importante dal punto di vista economico (per la sopravvivenza dell'associazione che è auto-finanziata) ma soprattutto da quello simbolico. Nessuno infatti potrà più permettersi di accostare impunemente le persone glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali ndr) all'odioso comportamento, che è anche reato, della pedofilia». Nel frattempo Zardini ha fatto sapere che il Pink sta valutando la possibilità di denunciare anche il consigliere comunale della Lista Tosi Alberto Zelger, per le sue parole contro la concessione di una sala della Provincia per un convegno sulle diversità. «Qui sarà più difficile - ammette il presidente -, ma vaglieremo comunque se ci saranno gli estremi per procedere».
Il corpo senza vita di una transessuale _ gettata in mezzo a una discarica nuda e in posizione supina _ è stato trovato sulla sponda parmense dell'Enza, a pochi metri dal territorio reggiano, vicino a dove quattro anni fa venne ucciso il piccolo Tommaso Onofri, assassinato dalle persone che lo avevano rapito. La vittima non è ancora stata identificata. In base ai primi accertamenti eseguiti dal medico legale Anna Guareschi, pare che la trans _ dall'età apparente di 30 anni e di carnagione olivastra _ sia stata accoltellata. Sul corpo, infatti, ci sono i segni di numerose ferite con arma da taglio al collo, al viso e alle braccia, che farebbero pensare a un disperato tentativo di difendersi. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Parma, Francesco Giliotti, sono condotte dalla squadra mobile e dalla polizia scientifica della questura di Parma, guidata dall'ex questore reggiano Gennaro Gallo. Il decesso risalirebbe a non più di dodici ore prima e sarebbe dunque avvenuto nella notte fra giovedì e ieri. Sono in corso gli accertamenti per l'identificazione del corpo, che presenta la gamba destra atrofizzata, probabilmente a causa di una pregressa poliomielite. L'ipotesi più probabile è che la vittima sia stata uccisa in un luogo diverso da quello in cui ieri mattina è stata ritrovata (in via Traglione a Parma, la via che costeggia l'Enza sulla riva sinistra). Un'ipotesi avvalorata dal fatto che l'area è zona di prostituzione solo per immigrate nigeriane, non per le transessuali. E' dunque possibile che l'omicidio sia avvenuto in provincia di Reggio, dove le trans stazionano principalmente sulla via Emilia, tra Cadè e Sant'Ilario. A ritrovare il cadavere, senza documenti, è stata una pattuglia della polizia provinciale che stava transitando nella zona e che ha notato un corpo riverso sul selciato, in prossimità di una discarica abusiva di materiale inerte. La zona è tristemente famosa perché, a pochi metri di distanza, quattro anni fa fu rinvenuto il corpo senza vita del piccolo Tommy.
La Polizia di Java, capitale dell'Indonesia, ha cancellato una conferenza regionale di attivisti LGBT che si terrà il prossimo fine settimana nella città, con la partecipazione di attivisti provenienti da 16 paesi. Il motivo era la paura della violenza che potrebbe essere generato con le proteste contro l'evento - che sono state organizzati da leader religiosi in Indonesia.Musulmani in grado di impedire l'evento.
Per la polizia, la conferenza organizzata dalla International Association of Lesbian, Gay, Bisessuali, e Transgender intersessualità (ILGA) nella regione asiatica potrebbe portare a violente da parte del gruppo islamico musulmana (una parola che significa "colui che obbedisce a Dio), principalmente rappresentata dal Consiglio degli Ulema indonesiani, un incontro influente del leader islamici.
Per il generale Sulistyo Ishak, "ci sono indicazioni che l'evento potrebbe innescare una crisi sociale e disordini pubbliche. L'annullamento è stato fatto per garantire l'ordine pubblico ". La conferenza dovrebbe avere almeno 150 attivisti che rappresenta 100 organizzazioni provenienti da 16 paesi in Asia. In Brasile, la stessa conferenzaa Curitiba, nel gennaio di quest'anno, stato un successo.
Tra il 1950 e il 1977 il cardinale Lawrence Murphy ha abusato di duecento bambini non udenti in una scuola del Wisconsin. L'allora cardinale Ratzinger ha nascosto ogni retroscena.
Ventisette anni per violentare duecento bambini non udenti. È successo, tra il 1950 in 1977, in una scuola del Wisconsin e l’artefice dei maltrattamenti è il reverendo Lawrence C. Murphy, ormai deceduto dal 1998. L’allora cardinale Joseph Ratzinger, intercettata la corrispondenza con l’arcivescovo di Milwaukee Rembert G. Weakland che esigeva spiegazioni sulla faccenda, non fornì alcuna risposta, occultando ogni retroscena. A dichiararlo è il New York Times, venuto in possesso della documentazione sul caso. Secondo la testata statunitense, Ratzinger, all’epoca, affermò saldamente la necessità di difendere la Chiesa dall’enorme scandalo e si oppose alla proposta del cardinale Tarcisio Bertone di organizzare un processo segreto grazie al quale il colpevole sarebbe stato silenziosamente allontanato.
Il procedimento non avenne, poiché lo stesso Murphy chiese a Ratzinger di lasciargli terminare il sacerdozio nell’assoluta “dignità” del tempo che gli restava da vivere. Il cardinale violentatore non ottenne alcuna risposta diretta, ma il solo fatto che Murphy ottenne di rimanere in carica sino alla sua morte non lascia alcun dubbio a riguardo. E il Vaticano in tutto questo? Secondo il suo portavoce Federico Lombardi il Vaticano non ha saputo nulla prima del 1996, dopo la fine delle indagini. Lombardi è naturalmente d’accordo nel ritenere il caso estremamente tragico, ma sul perché Murphy non abbia ottenuto alcuna punizione la risposta è stata scarna e per nulla esaustiva: “Il diritto canonico non prevede punizioni automatiche”.
Il massacro della trans Samantha, condanna a 20 anni per l'assassino
Il delitto, definito «da Arancia meccanica» per le modalità efferate, avvenne a luglio 2008
MILANO - Insieme con un complice minorenne si era reso responsabile, in una maledetta notte di luglio del 2009, di un delitto efferato: lo stupro e l'omicidio di Samantha, una trans brasiliana di trent'anni. Il giovane, Davide Giuseppe Grasso, 19 anni al momento dei fatti, è stato condannato oggi a 20 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup di Milano Bruno Giordano, con rito abbreviato. Il pm Roberto Pellicano aveva chiesto una condanna a 30 anni di reclusione, ma il giudice, nel condannare l'imputato a 20 anni, ha riconosciuto al giovane le attenuanti generiche. I due assassini non hanno mai chiesto perdono per quello che hanno fatto.
L'AMICA SALVA PER MIRACOLO - «Giustizia è stata fatta, almeno per lei», dice l'amica di Samantha, anche lei trans originaria del Brasile, che quella sera si salvò per miracolo, sfuggendo ai due aggressori. Il giudice le ha riconosciuto una provvisionale di 10 mila euro. Ma non sono i soldi, oggi, ad interessarla. «Per quello che hanno fatto a Samantha avrebbero dovuto stare in carcere per sempre. Ma almeno qui in Italia la legge li ha puniti. Sai quante altre ce ne sono che spariscono nel nulla e non se ne sa più nulla? Tante, tantissime, almeno 2.000 in vent'anni circa. A tantissime di loro è capitato quello che è successo a Samantha. Almeno per lei oggi è stata fatta giustizia».
Davide Giuseppe «Peppe» Grasso, uno dei due assassini
L'AGGRESSIONE - «Mai vista una violenza simile. Il loro racconto è peggio di Arancia meccanica», dissero all'epoca i poliziotti della Squadra Mobile. La sera del 29 luglio 2008, secondo quanto ricostruito dalle indagini, il giovane, Davide Giuseppe Grasso detto Peppe, assieme a un marocchino di 17 anni (già condannato a 12 anni dal Tribunale dei minorenni), dopo aver rubato una Ford Escort, aggredì la transessuale brasiliana di 30 anni, Gustavo Rangel Brandau, alias Samantha. La scelsero forse perché era la più esile e indifesa del gruppo dei trans di via Novara. Erano strafatti di alcol e droga e pretendevano una prestazione sessuale gratuita. Lei disse di no: metteva da parte i soldi per il papà malato, in Brasile. Cominciò il pestaggio: Samantha fu bloccata, picchiata, presa di peso e gettata nell'auto, mentre l'amica che era con lei riuscì a fuggire. Ripetutamente colpita, Samantha riuscì a scendere dall'auto, ma fu ripresa e caricata nuovamente sulla Ford.
L'ULTIMA FUGA - Quando i giovani capirono che nella colluttazione Samantha aveva perso la borsetta, tornarono indietro a prenderla, ma trovarono solo pochi spiccioli. Così ricominciarono a infierire sulle vittima a pugni e coltellate. Le ultima parole di Samantha sarebbero state: «I soldi sono dietro un albero in via Novara». I due, cominciando a rendersi conto della situazione, rinunciarono a recuperarli (li trovò la polizia: erano 60 euro). I due imboccarono la tangenziale Ovest in direzione Sud, mentre Samantha, con il volto tumefatto, perdeva copiosamente sangue da diverse ferite, inondando l'abitacolo dell'auto. Questo non fermò i due aguzzini, che in quelle condizioni la violentarono. Samantha si gettò di nuovo dall’auto in tangenziale, ma fu di nuovo raggiunta e rimessa a forza sulla Ford. Qui altre botte, altri fendenti. Secondo il racconto di uno degli aguzzini, quando la lasciarono era ancora viva. Il corpo fu trovato alcuni giorni dopo in un fosso. Dalla testimonianza di Paola, dal video della telecamera e soprattutto dalle tracce lasciate sull'auto fu facile risalire ai due assassini.
Nel giorno stesso in cui la Consulta decide con grande saggezza istituzionale di rinviare a dopo la fase elettorale la decisione sul matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, Ratzinger con usuale tempestività interviene a sostegno del matrimonio tra uomo e donna.
Coincidenza vuole che esattamente oggi, anche l’on. Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Partito Democratico, scelga di aderire alle sollecitazioni vaticane anziché all’opportunità di lasciare un tema giuridico che tocca la vita ed i diritti fondamentali di milioni di persone al di fuori delle strumentalizzazioni elettorali, manifestando la sua contrarietà al matrimonio omosessuale.
“Siamo delusi ed irritati” - sottolinea il Presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patanè - “per le parole del segretario PD che temo confonda il matrimonio civile con quello religioso. È ancora più evidente che il tema dell’eguaglianza tra le persone, che è alla base della rivendicazione del matrimonio omosessuale come di un diritto già esistente e da attivare subito, non può essere sacrificato agli umori di qualunque posizione politica di parte, ma è una questione di civiltà e giustizia che pretendiamo sottratta alle dispute ideologiche ed a meschini calcoli elettorali”.
Arcigay constata come sia singolare che un leader della Sinistra italiana sul tema del matrimonio omosessuale dica cose che oramai sono estranee non soltanto al patrimonio culturale e politico della sinistra europea, ma di gran parte della destra di tutti i Paesi dell’Unione. Dobbiamo dunque concludere che il PD è a destra della destra in Europa?