I viali delle nostre metropoli si riempiono tutte le sere di Fernando/Princesa. Qualcuno già donna, grazie alla chirurgia, tra le gambe una minuscola fica.
Qualcuno donna a metà, spaventosamente bella delle volte, ma ancora sessualmente uomo….come Josephine: “Passavo spesso anche da via del Campo, la strada dei travestiti. Una volta salii in camera con un certo Giuseppe, che si faceva chiamare Josephine e mi apparve come una bellissima ragazza bionda. Ma, una volta venuti al dunque, scoprii facilmente che era un uomo, e che non era ancora andato a Casablanca. Senonché era talmente bella, e aveva un seno così strepitoso che restai ugualmente. Ci fu un rapporto,per cosi dire, orale. Anzi, ce ne furono più di uno.” ( Fabrizio De Andrè che ricordava giovanili avventure sessuali per il fantastico libro di Cesare G. Romana “Amico Fragile” ).
Fernando è una donna nata con il corpo da uomo; una canzone drammatica, un pugno nello stomaco a sentirla bene, dentro questa canzone c’è una vita intera, la fuga da una realtà bigotta, il sogno di una femminilità completa, le speranze prima nella chimica e poi nel bisturi, la ribellione di un corpo maschio-verme che si ribella a divenire corpo femmina-farfalla.
Sono la pecora sono la vacca
che agli animali si vuol giocare
sono la femmina camicia aperta
piccole tette da succhiare
Sotto le ciglia di questi alberi
nel chiaroscuro dove son nato
che l'orizzonte prima del cielo
ero lo sguardo di mia madre
"che Fernandino è come una figlia
mi porta a letto caffè e tapioca
e a ricordargli che è nato maschio
sarà l'istinto sarà la vita"
e io davanti allo specchio grande
mi paro gli occhi con le dita a immaginarmi
tra le gambe una minuscola fica
nel dormiveglia della corriera
lascio l'infanzia contadina
corro all'incanto dei desideri
vado a correggere la fortuna
nella cucina della pensione
mescolo i sogni con gli ormoni
ad albeggiare sarà magia
saranno seni miracolosi
perché Fernanda è proprio una figlia
come una figlia vuol far l'amore
ma Fernandino resiste e vomita
e si contorce dal dolore
e allora il bisturi per seni e fianchi
in una vertigine di anestesia
finché il mio corpo mi rassomigli
sul lungomare di Bahia
sorriso tenero di verdefoglia
dai suoi capelli sfilo le dita
quando le macchine puntano i fari
sul palcoscenico della mia vita
dove tra ingorghi di desideri
alle mie natiche un maschio s'appende
nella mia carne tra le mie labbra
un uomo scivola l'altro si arrende
che Fernandino mi è morto in grembo
Fernanda è una bambola di seta
sono le braci di un'unica stella
che squilla di luce di nome Princesa
a un avvocato di Milano
ora Princesa regala il cuore
e un passeggiare recidivo
nella penombra di un balcone
o matu (la campagna)
o cèu (il cielo)
a senda (il sentiero)
a escola (la scuola)
a igreja (la chiesa)
a desonra (la vergogna)
a saia (la gonna)
o esmalte (lo smalto)
o espelho (lo specchio)
o baton (il rossetto)
o medo (la paura)
a rua (la strada)
a bombadeira (la modellatrice)
a vertigem (la vertigine)
o encanto (l'incantesimo)
a magia (la magia)
os carros (le macchine)
a policia (la polizia)
a canseira (la stanchezza)
o brio (la dignità)
o noivo (il fidanzato)
o capanga (lo sgherro)
o fidalgo (il gransignore)
o porcalhao (lo sporcaccione)
o azar (la sfortuna)
a bebedeira (la sbronza)
as pancadas (le botte)
os carinhos (le carezze)
a falta (il fallimento)
o nojo (lo schifo)
a formusura (la bellezza)
viver (vivere)
"Prinçesa" è una canzone contenuta nell'album "Anime salve", composto nel 1996 da Fabrizio De André e Ivano Fossati.
Grazie a Ken Enoeda, un amico di facebook che mi ha ricordato questa canzone che pubblico qui.
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