A Napoli il 18 ottobre primo convegno internazionale sull’omofobia


15/10/2010

Recenti episodi di violenza omofobica segnalano un crescente clima di tensione che pervade l’attuale contesto sociale e culturale, in cui le differenze sembrano destare nuovi timori e antiche paure. A fronte di tale scenario l’Università degli studi di Napoli “Federico II” è scesa in prima linea per contrastare ed arginare le discriminazioni della popolazione LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali).
Il 18 ottobre alle ore 9 si terrà a Napoli, presso il Foyer Storico del Teatro di San Carlo, via San Carlo 98F, il primo Convegno Internazionale sul tema “Omofobia. Atteggiamenti, pregiudizi e strategie di intervento”.

L’evento organizzato dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con la collaborazione di altri enti ed istituzioni pubbliche sorge dall’invito lanciato a studiosi di fama nazionale ed internazionale a discutere sulle forme e le manifestazioni dell’omofobia ai nostri giorni, con l’obiettivo di stimolare un confronto tra esperienze diverse, dall’ambito clinico alla scuola e agli enti formativi, dagli ambienti lavorativi e aziendali alle istituzioni, contesti diversi in cui l’omofobia rivela una persistenza capillare e preoccupante. Ad esso prenderanno parte studiosi di fama nazionale ed internazionale tra i quali Anna Lisa Amodeo, Dario Bacchini, Claudio Cappotto, Adele Nunziante Cesaro, Fabrizio Corbisiero, Jack Drescher, Vittorio Lingiardi, Raquel Platero Mendez, Paolo Valerio.
L’evento non ha solo una valenza scientifica, ma anche sociale: è una delle tante iniziative che da anni l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” porta avanti per contrastare l’omofobia. Consapevoli degli ostacoli e delle profonde difficoltà che i ragazzi omosessuali debbono affrontare per poter condurre una vita “normale”, l’interesse della “Federico II” e dei professionisti della Salute mentale è cercare di promuovere e creare gradualmente un ambiente sociale in grado di accogliere il loro vissuto.

Troppo spesso le azioni delle agenzie formative e talvolta anche le conoscenze e le pratiche degli “addetti ai lavori” rispetto ai temi dell’orientamento sessuale e dell’identità sessuale appaiono inadeguate; per questo risulta indispensabile inaugurare un discorso aperto su queste tematiche che sappia stimolare nuove riflessioni e prospettive, sia nella psicologia contemporanea che nel più ampio scenario sociale.
Negli ultimi vent’anni, in seguito all’esclusione dell’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), l’attenzione della ricerca psicologica impegnata sulle questioni dell’orientamento sessuale, ma anche della clinica attenta alle diverse manifestazioni del desiderio sessuale, si è spostata sull’omofobia e i pregiudizi anti-omosessuali. La considerazione non più patologica dell’omosessualità, annoverata tra i possibili orientamenti sessuali, ha consentito di approfondire le questioni connesse all’omofobia in quanto costrutto complesso, con implicazioni significative non solo per la comprensione profonda dei soggetti in un’accezione intrapsichica, ma anche in una dimensione sociale e culturale.
L’interesse per questa tematica registrato attraverso le numerose richieste di partecipazione all’evento pervenute alla segreteria organizzativa (oltre 400), da parte di studenti, professionisti, organizzazioni di ogni parte d’Italia, è espressione del desiderio di conoscenza e della presa di coscienza da parte della società non scientifica del fatto che l’omofobia sia un problema concreto che va affrontato con urgenza.

Per info consultare: www.bullismoomofobico.it

Fonte: www.gaynews24.com (13 otto 10)

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