Oggi il Brasile scegliere il successore di Lula, potrebbe ritrovarsi stasera con una donna alla presidenza della Repubblica

Brasile, più di 135 milioni alle urne per scegliere il successore di Lula

(ANSA) - SAN PAOLO, 3 OTT - Si sono aperti in Brasile i seggi per le elezioni che dovranno decretare il successore del presidente Inacio Lula da Silva.Le operazioni di voto si concluderanno alle 22:00 ora italiana (le 20:00 gmt). I brasiliani hanno cominciato a votare alle 10:00 gmt (mezzogiorno in Italia) ma la maggior parte dei seggi hanno aperto alle 11:00 gmt (le 13:00 italiane) poiche' il Brasile conta piu' fusi orari.

l voto di questa domenica porterà anche al rinnovo della Camera e di due terzi del Senato, oltre all'elezione di governatori e Assemblee legislative statali.
Il Brasile potrebbe ritrovarsi stasera con una donna alla presidenza della Repubblica

I sondaggi vedono favoriti i candidati, Dilma Rousseff del ‘Partido dei lavoratore(pt), e Jose Serra appoggiato dal Partido Social Democracia Brasileira, (Psdb).

Oggi domenica 03/10/2010 il Brasile vota. Si tratta delle elezioni generali. I circa 194mila seggi elettorali distribuiti nel Paese saranno aperti dalle 8 del mattino alle 17 del pomeriggio. Il fatto che si voterà utilizzando delle schede elettroniche, su cui gli elettori digiteranno i numeri dei candidati inserendole poi in apposite urne elettroniche, in tutto il Paese saranno almeno 480mila, consentirà di poter diffondere i primi risultati dello spoglio già a partire dalle ore 18. Fin dal 1996 il Paese è stato il primo ad adottare integralmente il sistema del voto elettronico. Quasi 135 milioni di brasiliani saranno chiamati soprattutto a scegliere il successore di Luiz Inacio Lula da Silva. Una scelta difficile. L’elettorato dovrà scegliere se mandare al Palácio do Planalto di Brasilia una donna oppure un uomo. I sondaggi della vigilia vedono infatti, favoriti i candidati, Dilma Rousseff del ‘Partido dei lavoratore’,( Pt), e Jose Serra appoggiato dal Partido da Social Democracia Brasileira,( Psdb). Circa 150 osservatori di 36 Paesi monitoreranno il processo elettorale. Alle elezioni di questa domenica i brasiliani verranno chiamati ad eleggere, oltre il nuovo presidente della Repubblica, anche i governatori di 27 stati e a rinnovare i due terzi del Senato, e la Camera dei Deputati e le assemblee regionali. In tutto per le elezioni di oggi sono scesi in campo 22.570 candidati. Di questi 171 aspirano alla carica di governatore, 273 al seggio in senato, 6.026 ad essere deputati federali e 15.280 a diventare deputati regionali. Sono invece, 9 quelli che aspirano alla presidenza. Oltre alla Rousseff e a Serra concorrono con molto meno chance, Ivan Pinheiro, Partido Comunista Brasileiro, Pcb; José Maria Eymael, Partido Social Democrata Cristão, Psdc; Levy Fidélix, Partido Renovador Trabalhista Brasileiro, Prtb; Marina Silva, Partido Verde Pv; Plínio Sampaio, Partido Socialismo e Liberdade, Psol; Rui Costa Pimenta, Partido da Causa Operßria, Pco; Zé Maria, Partido Socialista dos lavoratore Unificado, Pstu. Favorita nei sondaggi della vigilia è la candidata del Pt, Dilma Rousseff ‘delfina’ di Lula. La Rousseff potrebbe essere già eletta al primo turno se riuscisse a raccogliere il 50 per cento dei voti più uno. Il quorum necessario per evitare il ricorso al secondo turno previsto per il 31 ottobre prossimo. La Rousseff, dopo aver visto la sua popolarità crescere negli ultimi mesi, ha registrato una perdita di consenso nelle ultime settimane. Per cercare di ribaltare questa tendenza al ribasso nei sondaggi al suo fianco è sceso anche il presidente Lula.


Dilma Rousseff –?

È conosciuta per la serietà, l’intransigenza e le scarse doti retoriche. Figlia di un esule, poeta e militante comunista bulgaro, durante gli anni della dittatura militare in Brasile si era unita alla resistenza dandosi alla macchia e diventando una guerrigliera della Vanguarda Armada Revolucionária Palmares. Catturata dai militari, è stata anche imprigionata e torturata per tre anni. La sua candidatura aveva destato molte perplessità all’inizio, proprio perché considerata troppo di sinistra, ma il sostegno di Lula durante tutta la campagna elettorale è bastato a lanciarla in testa ai sondaggi.

Negli ultimi mesi si è impegnata molto per addolcire la sua immagine, cercando soprattutto di intercettare il voto delle donne. Divorziata da dieci anni, ha puntato sulla sua condizione di madre e nonna – il suo primo nipote è nato durante la campagna elettorale – e ha iniziato a usare la parola “presidenta”, che in portoghese non esiste, per enfatizzare il fatto che sarebbe il primo presidente donna del Brasile.

Laureata in economia, divenne ministro per le miniere e per l’energia nel 2003. Due anni dopo Lula, impressionato dalle sue capacità, la nominò ministro della Casa Civil, una sorta di ministro dell’Interno con funzioni di sottosegretario alla presidenza del consiglio. Da quella posizione Dilma Roussef si incaricò di attuare e coordinare tutti i principali programmi approvati dal governo e si affermò come la donna forte, braccio esecutore delle politiche di Lula.



Il giornalista Welton Trindade ha postato nel suo Twitter che un responsabile del programma della candidata Rousseff ha confessato a lui che non difenderà la comunità lglt nel Congresso.
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L'importanza di questa informazione sta nella violazione del silenzio sepolcrale dei attivisti LGBT che lavorano per la campagna di Dilma.

Si è immaginato che dietro questo silenzio e della difesa insistente della candidata del PT era che i militanti lgbt del PT non facevano pubblico per non incitare la rabbia della panchina religiosa. Ma la verità non è questa. Rousseff è la nuova rappresentante di Pilato e Giuda: Si e lavata le mani e si e gira di spalle, in cambio di trenta pezzi, di voti degli evangelici.

Il decreto presidenziale DPR n. 7.037 che ha approvato il Programma Nazionale per i Diritti Umani - NHRP-3 a fornire il necessario sostegno al disegno di legge che prevedono le unioni civili tra persone dello stesso sesso, sarà superato da Dilma, questo e il suo accordo con gli evangelici e cosi sarà discreditato lo statuto del stesso PT!

Come fidarsi di una come Dilma dopo questo?

In ogni caso, Dilma presidente non sarà mai come Cristina Kirchner(Argentina) gli sconfitti saranno solo la comunità LGBT Brasiliana.

Candidata Trans (pt) per deputata del nord del Brasile nella regione di Paraíba, Fernanda.

Una delle militanti trans più attivi del Brasile, Fernanda transessuale della Regione di Paraíba ha creato un blog appositamente per fare conoscere le sue proposte come candidata rappresentante dello Stato di Paraíba del partito di Lula( PT).

www.fernanda13222.blogspot.com è possibile controllare dove è andata in campagna elettorale e come è stata ricevuta, e una breve biografia di Fernanda, la fondatrice e prima presidente dell'Associazione delle Transessuale da Paraíba (astrape).







Candidati lgbt per lo Stato di San Paolo.


Con la condizione di Paco LLIST Marcelo megafono, il programma dispone di quattro candidati che partecipano al dibattito LGBT Fernando Alcantara (candidato al Congresso per il PSB), Leandro Recife (candidato per PSOL),la transessuale Rosana Star (candidata per deputata federale del PRB) , la Drag Salete Campari (candidata per il PT).

"dibattito elettorale" qui sotto.
Fonte:http://acapa.virgula.uol.com.br/site/noticia.asp?codigo=11839&titulo





Due gay per il Rio di Janeiro per deputati.

A Rio de Janeiro ci sono due candidati gay per deputato federale, in particolare, meritano attenzione degli elettori di Rio: Jean Wyllys (PSOL) e Sergio Camargo (PV).

Jean Wyllys in passato ha partecipato al Grande Fratello Brasile. Per chi non lo sapesse, anche dopo il programma, è da sempre impegnata nella difesa per le questioni LGBT, riconosciuto per la sua intelligenza . La sua campagna ha un grande peso, dal momento che ha accanto a se molti opinionisti, ad esempio, Caetano Veloso. Jean e un scrittore, giornalista, docente di Letteratura e Linguistica UFBA e Professore di Teoria della Cultura e della Comunicazione presso la Scuola di Pubblicità e Marketing (ESPM) e l'Università Veiga de Almeida (UVA), a Rio de Janeiro. Attivista dei diritti umani, nel 2004, post-laurea in Giornalismo e Diritti Umani, Università di Jorge Amado a Salvador (BA).
Nel tema "Diritti umani e libertà civili" propone:

"Prima di tutto voglio chiarire che le mie proposte per le persone LGBT sono parte di un più ampio insieme di proposte a favore dei diritti umani e delle libertà civili. (...) Inoltre, se eletto, io realizzerò il mio ruolo nel monitoraggio dell'attuazione legislativa del Piano nazionale per i diritti umani e il Piano Nazionale per la Promozione dei diritti di cittadinanza e umani delle persone LGBT. (...) "


Guarda il video:



Sergio Camargo, un Master in Diritto ed Economia. Autore di quattro libri, Professore di Diritto ed Economia non lesina gli sforzi per mettere all'ordine del giorno il dibattito pubblico sul rispetto delle differenze, il diritto di famiglia e dei valori di uguaglianza. Dopo anni di lavoro con i comitati, gruppi di lavoro e dei movimenti sociali, ora, Sergio Camargo si prepara ad essere membro del Congresso dei Verdi.

"Fare un emendamento costituzionale che equipara il matrimonio, con il matrimonio civile omo affettivo. La società deve permettere la possibilità delle prestazioni sociali, civili ed eredità ai compagni di relazioni".


Spero a questo punto è che la Rousseff vada al secondo turno e il mio personale contributo è di votare per Plinio de Arruda Sampaio, che sostiene il matrimonio gay, come voto di protesta.


Fonte delle notizie :
http://carlosalexlima.blogspot.com/

http://www.fernanda13222.blogspot.com/

http://acapa.virgula.uol.com.br/site/noticia.asp?codigo=11839&titulo

http://twitter.com/welton_trindade

http://oglobo.globo.com/

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