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giovedì 14 ottobre 2010

Addio a "Mary", prima trans di Ancona


Ancona - E' morta per la strada, sotto casa, in via Astagno poco dopo il civico 7, all'altezza dell'Ubi Banca Popolare di Ancona il cui ingresso dà su corso Stamira. E' morta sola; dopo essersi seduta vicino alla fermata del bus a seguito di un malore accusato poco prima dopodiché si è accasciata a terra in attesa che un passante ritrovasse il suo corpo privo di sensi e chiamasse i soccorsi. Il tutto, questa notte poco dopo mezzanotte.
"Mary", al secolo Benito Piloni 38enne cagliaritano trasferitosi ad Ancona giovanissimo, era stata la prima trans di Ancona.
Aveva avuto il coraggio di vestire in minigonna e vistose calze a rete con tanto di trucco in viso e capelli lunghissimi quando erano ancora gli anni proibiti, quelli a cavallo tra gli '80 e i '90.
A lungo ebbe una storia con "Mitia", altra trans di Ancona che morì negli anni '90 per aids.
"Mary" era il nome che si dette dopo aver visto il film "Mary per sempre", identificandosi nel personaggio.

"Papà mi ha chiamato Benito - diceva quasi con voglia di rivincita - e non mi ha mai accettata. Sai come gli dà fastidio adesso a sapere che a suo figlio Benito non gli piacciono le donne ma gli uomini. In famiglia - concludeva - , papà ed i miei fratelli non mi hanno mai accettata". Per questo motivo venne allontanata, diceva lei; "E così ho imparato a cavarmela da sola".

Trovata ormai priva di vita, distesa in strada con il pacchetto di sigarette uscitogli dalla tasca e riversatosi spargendosi sull'asfalto; è stata soccorsa dal 118 e dalla Croce Gialla. Sul posto anche i carabinieri del Norm e quelli della Stazione di Ancona Centro.

Mary era nota in città. Lo si vedeva spesso tra piazza Roma e piazza Pertini con maglioni colorati e calze attillate corredate da una minigonna. Bionda, capelli corti e ossigenati, naso pronunciato. Dopo la morte della compagna Mitia, Mary cambiò moltissimo finendo in un periodo ancor più buio. Malata anch'lei di aids, si dette al teatro e ritrovò quella seconda chance che gli offrì la vita grazie al Servizio di Strada onluss e la commedia il "Pane dei poveri", in scena allo Sperimentale.

La sua salma è stata trasferita all'obitorio di Torrette in attesa che vengano definiti i funerali dopo l'esame autoptico.




"Per pubblicare questo articolo su questo blog, ho ritenuto che fossi corretto descrivere Mary come lei aveva deciso di essere chiamata, al femminile ,perche Mary ,era una donna e la sua storia parla da sola. Ritengo che descriverla al maschili come hai fato il giornalista sia una seconda violenza alla sua memoria e alla sua battaglia per affermare se stessa. "Vanessa Mazza



Fonte:http://www.anconainforma.it/Cronaca/art23167/14_ottobre_10/addio_a_mary_primo_trans_di_ancona.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

io sono di ancona e anche se non conoscevo personalmente mary ho avuto modo di incrociarla spesso per le strade della nostra città... questa notizia mi ha molto rattristato