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domenica 23 maggio 2010

L'essere trans "Storia di tutte noi"

Brasile 18/05/2010 - Keila Simpson,(transessuale) vice presidente della ABGLT, ha commosso la platea presente al convegno su i "Diritti Umani LGBT: scenari e prospettive" nell'auditorio Nereu Ramos nella Camera Dei Deputati. Il testo che ha recitato "Storia di tutte noi" di Rafael Menezes è disponibile sul sito della Commissione dei Diritti Umani e Minoranze:
www.camara.gov.br/cdh

Vi ripropongo la traduzione del testo, che avevo già pubblicato precedentemente:




Io sono l'inverso di quello che mio padre ha sognato per suo figlio.
Io sono sua figlia amata al contrario. Il mio involucro è di pietra, ma il mio interno è di gesso, tutte le volte che la pietra batte nel gesso, mi taglia all'interno. Proprio io mi taglio all'interno, solo io posso farlo, solo io ci riesco.

La carne interna che mi taglio nella carne esterna, che mi taglia e lo stesso che ammira il mio interno da fuori.





Io sono la rivolta sublime di me stessa. Sono quello che straripa dalla donna, solo che questa donna sono io. Sono quello che eccede di lei, ovvero io sono lei con un di più, con un bonus.

Sono una donna che ha la forza di un uomo, che ha un cuore lavorato nel ghiaccio, che posso essere tante, una ogni giorno della settimana.


Ho i capelli che voglio , le unghie del colore che voglio

, il seno della misura che voglio
e del materiale che posso permettermi di pagare, ma che io cambierei con una armatura medievale, una protesi blindata, a prova di proiettile, e di coltello. una protesi dura il sufficiente per proteggermi da una pallottola e dai coltelli, ma malleabile il sufficiente, per lasciare entrare l'amore .

Grezza ballerina dalle gambe di legno, sono stata espulsa dalla scuola di danza, e promossa al primo posto nella scuola della vita, esame di morte nella sedia della " Bombadeira" la mia prima lezione, era la pelle che cresceva e mi dava l'aspetto che sognavo. Il sudore freddo che scendeva dalla tempie , dalla paura di morire. come può la bellezza e la morte camminare dandosi la mano? nello stesso binario di una vita. Segnata dalle dita che segneranno fino alla fine. Fino a restare sdraiata, immobile e gelida in una umile bara che certamente un gruppo di amiche pagherà.

Nella mia strada, si qui le strade hanno padrone. Di giorno i lavavetri che graffiano la tua macchina se non li paghi.
Di sera le padrone delle strade ragazze come me o come altre qualsiasi, con pezzi di tessuto che fingono essere gonne, orecchini enormi, capaci di fare perdere l'equilibrio a una donna normale. I tacchi di acrilico danno un tono inaccessibile, una contraddizione con il motivo per cui sono li, con la sua vulnerabilità. Lei merita una medaglia.

Si ferma una macchina il conducente fa un segnale lui vorrebbe essere donna, più femmina di lei. Questa volta i litri di silicone, i capelli lunghi, quegli orecchini giganti e i tacchi di acrilico non gli importano, il suo desiderio è per quello che lei non fa vedere nelle strade. Questa volta sarà lei a ricordarsi un altra volta è vedersi da uomo, e la vita continua.

Tante muoiono, tante altre nascono ancora più belle è coscienti dei rischi che devano affrontare, e cosi loro vanno evitando gli spari, affrontando i pregiudizi e scappando dalla polizia.





ma sempre con un buon rossetto sulle labbra un bel paio di tacchi ai piedi, e nella maggior parte delle volte un vuoto nel cuore.

Lei non vuole penalizzarlo, non le importa dei loro figli, lei e molto di più di tutto quello.Aggiungi immagine
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Lei non necessita di redenzione .Ma del vostro rispetto.

testo di Rafael Menezes
tradotto da Vanessa Mazza
MauriziO Ghignatti

1 commento:

BONECA GISELLE ha detto...

e' una das coisa mas linda che eu vi...esta tua traducao,olheì omte con giselle este video......tua traducao ta no mesmo impatto....ottimo questa veramente una cosa meravigliosa vanessa ciao davide rio de janeiro