La comunità gay italiana e bresciana è mobilitata contro un convegno in programma per il prossimo 21 e 22 maggio a Roncadelle, nel Bresciano. Il relatore principale è Joseph Nicolosi, lo psicologo statunitense promotore delle terapie riparative per "guarire" gay e lesbiche dall'omosessualità.
“Ad organizzare l'evento, tra gli altri”, si legge in una nota pubblicata sul sito gay.it e che ha portato ai commenti inviperiti di numerosi lettori (leggi qui), “il Gruppo Lot di Luca di Tolve, che non è nuovo ad iniziative simili. Tema delle ‘due giornate di formazione’ destinate ad un pubblico selezionato ed accessibili solo per iscrizione, è ‘Identità di genere e libertà”
“Niente di nuovo per quanto riguarda Di Tolve”, prosegue l’articolo, “alla cui storia si sarebbe ispirato Povia per la sua ‘Luca era gay’, e Nicolosi le cui teorie sono fin troppo note. Ma basta leggere l'elenco dei relatori e delle sigle delle associazioni che organizzano o patrocinano per trovare alcune sorprese. Tra gli organizzatori, ad esempio, si legge "Medici Cattolici Brescia", mentre tra i promotori figura "Medicina & Persona" che si dichiara "libera associazione fra operatori sanitari". Medici e sanitari, dunque, professionisti che dovrebbero attenersi alle linee guida ufficiali dettate dall'Oms, al Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e ai codici etici degli ordini professionali”.
Non più tardi di qualche settimana fa, per esempio, continua il documento, “l'Associazione degli psicologi e degli psichiatri cattolici (Aippc) ha controbattuto al Cardinal Bertone e alle sue affermazioni sul presunto legame tra pedofilia e omosessualità, per non parlare del fatto che l'Ordine nazionale degli Psicologi ha ufficialmente dichiarato che "...è evidente quindi che lo psicologo non può prestarsi ad alcuna 'terapia riparativa' dell’orientamento sessuale di una persona", come ha scritto l'allora presidente dell'Ordine Giuseppe Luigi Palma. Inutile ricordare, tra l'altro che proprio a maggio del 1990 l'Oorganizzazione mondiale della sanità depennava l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali definendola ‘una variante naturale del comportamento umano’”.
Ma c'è di più, secondo la comunità gay. “Tra i relatori, oltre a Nicolosi figurano l'infettivologa Chiara Atzori, le cui teorie omofobe sono ormai conosciute, il dottor Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta (anch'egli evidentemente in netto contrasto con la posizione ufficiale del suo ordine professionale) e perfino uno psicoterapeuta nonché giudice onorario presso il Tribunale per i Minori di Milano, il dottor Giancarlo Ricci, volto noto di alcuni salotti televisivi in cui ha più volte esposto le sue teorie”.
Alla prima "giornata di formazione" sono ammessi "psicologi, psicoterapeuti, counsellors, insegnanti, educatori e sacerdoti", mentre alla seconda possono partecipare "i membri delle organizzazioni coinvolte".
“Specialmente nel primo caso”, protestano i gay, “appare evidente come si tratti di figure professionali che hanno a che fare con i bambini nell'età formativa più importante o, in genere, con soggetti particolarmente influenzabili e condizionabili perché in una posizione di debolezza. Chissà se l'Ordine degli Psicologi e quello dei Medici condividono la partecipazione di loro membri a queste iniziative e se le considerano parte dell'aggiornamento e della formazione continua cui dei professionisti dovrebbero sempre sottoporsi”.
fonte;http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/18273/1/
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