Legge contro l’omofobia? Per Alemanno non serve a niente

Per il sindaco di Roma sarebbe una norma inutile e ideologica; ok invece all’aggravante specifica. Protesta unanime delle associazioni omosessuali.

“Sono contrario ad una legge sull’omofobia dal punto di vista complessivo e che avrebbe inevitabilmente dei contenuti ideologici, mentre sono invece favorevole ad un’aggravante specifica per i reati di violenza”. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno, interrogato sull’opportunità di riesumare il DDL che punisce le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, arenatosi dopo il voto contrario del Parlamento ma tornato di scottante attualità in seguito all’ennesimo attacco ad un omosessuale nella Gay Street della Capitale, avvenuto nei giorni scorsi. “Una legge che introduce il reato di opinione”, ha spiegato il sindaco in una dichiarazione all’ANSA “può essere problematica per molti aspetti e quindi è inaccettabile”. Disco rosso, dunque, per l’esponente del PDL.

LE ASSOCIAZIONI - Non tardano le proteste della comunità LGBT romana. Per Matteo Cinquegrani di Arcigay Roma, portavoce del Roma Pride che si terrà nella capitale il 3 luglio, è il caso che Alemanno “ci ripensi. La legge contro l’omofobia in discussione alla Camera è uno strumento utile ed è necessario che il Parlamento la approvi quanto prima per dare un segnale forte contro questi episodi di violenza. Il Sindaco ci incontri, come aveva detto qualche giorno fa: è necessario che la maggioranza parlamentare sia unita su questo tema e si impegni, adesso, in modo concreto. Il Roma Pride del 3 luglio darà una risposta forte contro ogni forma di discriminazione e alla politica chiederà fatti”. L’esponente della comunità omosessuale romana richiama dunque il sindaco agli impegni da lui presi solo l’altroieri, quando, rispondendo all’appello di Imma Battaglia, storica militante LGBT, si era reso disponibile ad un incontro con le realtà del movimento omosessuale romano. Ed è ancora Imma Battaglia a dichiarare oggi di “non essere d’accordo” con le dichiarazioni del Sindaco. “Da sempre sostengo che sia necessaria”, spiega all’ANSA “una risposta politica ai casi di violenza che seppure isolati iniziano ad essere tanti e ripetuti così come ci vuole una risposta alla percezione sociale di una deriva violente e omofoba. Le istituzioni locali e nazionali devono sapersi fare interpreti di questo fenomeno e dare risposte chiare e urgenti”. E per Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma, la legge sarebbe “un atto concreto per fronteggiare le violenze”.

LE OPPOSIZIONI - Ben più radicali i toni della nota diramata dalla FGCI, l’organizzazione giovanile del Partito dei Comunisti Italiani. Flavio Azzariello, dirigente nazionale dell’organizzazione, si chiede “come fa il sindaco di Roma, Alemanno, a dire che una legge contro l’omofobia sarebbe ‘ideologicà e porterebbe ‘contraddizioni culturalì? Semmai è la sua posizione ad essere intrisa della peggiore ideologia, che non accetta fino in fondo l’omosessualità. Per convincersi Alemanno aspetta forse il morto?” Per i comunisti Roma è una “città aperta che chiede una legge contro l’omofobia”.


fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/65224/legge-contro-lomofobia-alemanno/

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