Rischia la pena di morte perché lesbica, appello di attrice iraniana (VIDEO)

ultimo aggiornamento: 19 maggio, ore 15:22
Londra - (Adnkronos/Aki) - In 'Cul de Sac', domani a Londra in anteprima, Kiana Firouz racconta con la sua storia la condizione dei gay nella Repubblica islamica: ''Il film contiene scene sessuali per le quali sarei soggetta alla pena di morte se tornassi in Iran''



Londra, 19 mag. (Adnkronos/Aki) - In occasione dell'anteprima di 'Cul de Sac', domani a Londra, l'attrice iraniana Kiana Firouz ha affidato all'Arcigay international una lettera scritta di suo pugno per chiedere sostegno a favore del suo asilo politico in Gran Bretagna.

Una richiesta che le era stata rifiutata dal British Home Office che, nonostante le abbia riconosciuto lo status di omosessuale perseguitata, non ha considerato opportuno concederle l'asilo. Eppure Kiana, nata 27 anni fa a Teheran, se dovesse essere estradata in Iran sarebbe condannata alla pena di morte.

Nel regime di Mahmoud Ahmadinejad, infatti, l'omosessualità è considerato un reato gravissimo. Se viene provato che una donna adulta e consenziente ha avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso viene condannata a 100 frustate. Pena che si ripete per tre volte, mentre alla quarta si applica la sentenza capitale (articoli 127, 129, 130 del codice penale). Le modalità di verifica del lesbismo in tribunale sono le stesse utilizzate per l'omosessualità maschile (articolo 128).

Nel caso di Kiana, però, le scene lesbiche esplicite nel film, che narra la sua esperienza personale e descrive la condizione dei gay in Iran, varrebbero come prove dirette per la pena di morte. ''Il film contiene scene sessuali per le quali sarei soggetta alla pena di morte se tornassi in Iran - scrive Kiara -. Ora, l'unica speranza che mi resta e' il supporto della comunita'''.

Da qui, la decisione di Arcigay di unirsi all'appello lanciato dal gruppo EveryOne e da Amnesty International. Su Internet, inoltre, è stata diffusa una petizione internazionale che in pochi giorni ha raccolto più di 21mila firme. L'obiettivo è quello di rivolgersi al Governo britannico e all'Unione europea affinché alla Firouz possa essere immediatamente garantita un'adeguata protezione umanitaria e perché l'ordine di deportazione sia revocato.

''Secondo il mio avvocato - scrive Kiana - ci sono poche possibilità che le autorità mi concedano un permesso contro la decisione di un giudice''. Intanto domani, in occasione dell'antemprima di 'Cul de Sac' a Londra, Stefano Bucaioni di Arcigay Italia incontrerà l'attrice e scrittrice iraniana.

fonte:http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Rischia-la-pena-di-morte-perche-lesbica-appello-di-attrice-iraniana-VIDEO_414961801.html

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