Da una parte la crisi economica senza precedenti e la disoccupazione dilagante, dall’altra l’attacco ai diritti. Insomma, c’è davvero poco da stare allegri
La Festa dei lavoratori è una festività che si celebra ogni anno il 1º maggio e che vuole ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i risultati raggiunti nel campo sociale ed economico dai lavoratori. La festa del lavoro è anche riconosciuta in svariate nazioni del mondo anche se non in tutte.
In Italia la festa venne soppressa nel corso del ventennio fascista durante il quale si preferì festeggiare una Festa del lavoro italiano il 21 aprile a concidere con il Natale di Roma. La festa del primo maggio venne ripristinata appena dopo la fine della guerra mondiale, nel 1945.
I sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano ogni anno a Roma un concerto per festeggiare il primo maggio dall’anno 1991 a cui partecipano centinaia di migliaia di persone.
Da noi in Italia è un Primo maggio amaro, segnato dall’aumento della disoccupazione, dell’utilizzo della cassa integrazione, della mobilità, dalla riduzione dei redditi da lavoro e da pensione, dall’attacco ai diritti e alle tutele sociali faticosamente conquistate in decenni di battaglie sindacali. Come dimostra l’andamento del tutto insoddisfacente del dibattito parlamentare sul ddl che modifica le norme del processo e del diritto del lavoro. La Cgil ha confermato le manifestazioni, i sit in, i presidi organizzati in questi giorni in molte città e davanti alla Camera dei deputati, anche perché le modifiche proposte dal governo e dalla maggioranza non alleggeriscono la portata devastante del provvedimento soprattutto per i nuovi assunti, costretti ad accettare un arbitrato per qualunque controversia di lavoro eccetto, pare, il licenziamento.
Quest’anno la festa dei lavoratori, per CGIL, CISL e UIL, a livello nazionale, avrà come fulcro il centro della piana di Gioia Tauro, più precisamente la cittadina di Rosarno, tristemente nota nei mesi passati per essere stata teatro di violenti scontri tra la popolazione del piccolo centro calabrese e i braccianti immigrati, insorti dopo ripetuti atti di violenza ai danni di loro connazionali e per le impossibili condizioni di vita a cui sono costretti.
La scelta, ovviamente, non è casuale poiché la ricorrenza del primo maggio, per quest'anno sarà incentrata, oltre che sui tradizionali temi del lavoro e dello sviluppo economico, anche su quelli dell'integrazione, cogliendo l'occasione per rilanciare da Rosarno il tema del lavoro in stretto collegamento con quelli della legalità e dell'accoglienza degli immigrati.
Gli stessi temi animeranno la manifestazione del 1° maggio nel Salento a cui CGIL CISL e UIL invitano a partecipare numerosi, con lo spirito di condivisione e di unità che da sempre contraddistingue questa importante ricorrenza.
Quest’anno, per la celebrazione della Festa dei Lavoratori, è stata scelta la piazza principale del capoluogo salentino. L’appuntamento è a Lecce, in piazza Sant’Oronzo, a partire dalle ore 20.00.
Per l’occasione si terrà lo spettacolo teatrale “Memorie della Terra - Racconti e canti di lavoro e di lotta del Salento” (letture di Anna Cinzia Villani e Vincenzo Santoro, musiche a cura di D. Girasoli, M. Mazzotta, E. Noviello, A. C. Villani).
Sarà l’occasione, naturalmente, per rilanciare a tutta la cittadinanza i temi della difesa del lavoro, delle politiche di contrasto alla crisi e per lo sviluppo del territorio, della sicurezza nei luoghi di lavoro.
fonte:http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=31247
1 commento:
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