di Michele Serra
Esquimesi, amazzonici, omosessuali: secondo il Governo sono oltre 700 le etnie censite sul territorio. Tutte egualmente pericolose e difficili da snidare Dopo gli scontri di via Padova a Milano, il governo sta approntando uno studio sulle etnie che si contendono il territorio del nostro paese. Secondo la Lega, oltre a negri, ebrei e donne, sono censite in Italia circa settecento etnie diverse, alcune delle quali (molucchesi, kirghisi, antropofagi del Borneo) particolarmente pericolose perché presenti con un solo individuo, molto difficile da snidare. Ma vediamo i casi più preoccupanti.
Amazzonici Numerosi piccioni agonizzanti, trafitti da una freccia avvelenata, hanno rivelato la presenza in via Padova di indios amazzonici. Hanno aperto un negozio di cerbottane e copricapo piumati che ha molto successo tra le signore milanesi appassionate di prodotti bio, ma la loro integrazione è resa difficile dall'abitudine di tenere tapiri in casa, provocando accese discussioni nelle riunioni di condominio. La Lega, con un ordine del giorno in Consiglio comunale, ha proposto il loro sterminio (compresi i tapiri), creando un incidente diplomatico con i latifondisti brasiliani che sostengono di avere già provveduto loro.
Esquimesi Un piccolo negozio di igloo e grasso di foca, molto frequentato dalle signore milanesi che amano il bio, rivela la presenza in via Padova di una piccola ma attiva comunità esquimese. Si tratta di prodotti made in China grossolanamente contraffatti (gli igloo sono di polistirolo), ma le clienti sono invaghite del gestore Nanuk e della moglie Inuk (anch'essi cinesi) e li difendono. Nanuk e Inuk hanno partecipato ai disordini interetnici armati di fiocina, ma non avendo nemici specifici si sono accaniti sul vicesindaco De Corato in visita di cortesia.
Russi Controllano lo shopping nei centri storici, acquistando scarpe costosissime e vestiti orribili e pagando con rotoli di banconote così enormi che per srotolarli serve l'aiuto di un commesso. Il loro ingresso nei ristoranti di lusso semina il panico nel personale: pasteggiano con Oro Pilla e diversi chef si sono tolti la vita dopo che un russo ha intinto il carpaccio di tonno nel cappuccino. Molto dannoso il loro transito negli alberghi d'epoca: gli stucchi sono scrostati dai rutti. La Lega aveva preparato un durissimo documento contro l'invasione dei russi, ma lo ha ritirato dopo che Boris Kafonov, magnate dello smalto per unghie dei piedi, ha finanziato con cento milioni di euro il progetto leghista di avvicinare i milanesi a Malpensa deportandoli in
Generoni romani Insediati nelle sale massaggi e nei circoli sportivi più prestigiosi della capitale, come la Canottieri Nando e lo Sporting Vaccinara. Mediatori d'affari, sono considerati gli eredi della secolare diplomazia capitolina, e risolvono con arguta delicatezza anche le trattative più ostiche, con le frasi in codice "a stronzo, daje sti quatrini e nun sta a rompe er cazzo", oppure "se combiniamo co' Giggi, se lo pija in der culo Ciccio". Amici di tutti, sono perfettamente integrati con gli italiani, ma costituiscono un problema perché ingrossano le fila della popolazione carceraria. Il governo pensa di risolvere il problema con il lodo Ciccio e Giggi, che prende il nome da due sottosegretari del Pdl.
Omosessuali Nessuno si sarebbe accorto della loro massiccia presenza in Italia, quando la Lega ha lanciato l'allarme. "Non riusciamo a capire da dove siano arrivati", spiega Matteo Salvini, "ma li staneremo casa per casa, boutique per boutique, rimandandoli da dove sono venuti". Pronto un colossale piano di rientro, al quale i gay italiani hanno aderito con entusiasmo. La località preferita è San Francisco, ma qualunque città occidentale lontana almeno mille chilometri dall'Italia è ugualmente gradita.
(18 febbraio 2010)
fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/si-rimandino-i-gay-da-dove-son-venuti/2121295/1&ref=hpsp
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