La Polverini apre alle coppie di fatto: grande imbarazzo nel Pdl. Alemanno: non è nel programma


Poche parole, ma quante bastano per creare imbarazzo nel Pdl."Sono favorevole "a normare le unioni di fatto", scrive Renata Polverini in un blog, non pensando probabilmente che di li a poco avrebbe scatenato una bufera. Le ore seguenti a quelle dichiarazioni così estranee al cento-destra sono di fatto frenetiche per la candidata del Pdl alla presidenza del Lazio. Solo la comunità gay pare soddisfatta e plaude a quelle frasi.
Imbarazzo nel Pdl - Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il tema delle unioni di fatto è "materia statale", quindi non ha alcun senso parlarne in campagna elettorale perché è "inutile", e non "è nel programma". Non glissa per niente invece il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Carlo Giovanardi, che avverte la Polverini dal rischio di "perdere l’apprezzamento dei cattolici".
Soddifatte le comunità gay - "Bene Renata Polverini che dimostra di avere una sana apertura sul tema delle coppie di fatto - afferma la presidente di Gay Project, Imma Battaglia. Complimenti a Polverini anche dall’ala laica del Pdl: "Questa è la dimostrazione che la candidata del centrodestra alle elezioni regionali non ha un atteggiamento di chiusura, ma guarda anche ai tanti laici che hanno votato prima per Forza Italia e adesso per il Pdl".
Grillini: "Confonde lo schieramento" - "Nel giorno in cui Renata Polverini si esprime a favore dei diritti delle coppie di fatto - ha dichiarato in una nota Franco Grillini, presidente di Gaynet, associazione d'informazione gay - il Pdl romano imbratta la Capitale con manifesti contro le unioni civili rivendicando al proprio partito solo il tradizionalismo familista. Viene quindi da chiedersi se, per caso, la Polverini non abbia sbagliato schieramento".
Intanto, però, la Polverini chiarisce la sua posizione. "Sul tema delle unioni di fatto, non intendo essere strumentalizzata da nessuno. Ripeto: da nessuno". La Polverini spiega che la questione è "delicata" e va "affrontata da tutte le istituzioni, a partire dal governo e dal Parlamento", e "rappresenta un punto centrale del programma che stiamo realizzando". Ma chiarisce: "Per quanto mi riguarda al centro della mia politica c’è e ci sarà sempre la famiglia, istituzione cardine della nostra società".
"No ai matrimoni di serie b" - Poi la sindacalista tiene a chiarire: "Sono nettamente contraria a qualsiasi forma di unione che sia definibile o possa apparire come un’altra forma di matrimonio o come un surrogato della famiglia tradizionale. Al contempo credo che chi compie scelte personali differenti debba poter trovare delle forme di tutela per diritti fondamentali, che sono del resto già previste dalla Costituzione e dal Codice civile". Per la Polverini "non si tratta di una scelta ideologica, ma di una semplice questione di buon senso", che vuole rendere più lineare la strada a chi vuol vedere «concretizzati diritti e doveri reciproci" pur avendo scelto di "non contrarre matrimonio, religioso o civile che sia". L'apertuta, fa capire, ha come obiettivo quello "di rendere più facile la vita dei cittadini, anche di coloro che hanno convincimenti diversi dai miei".

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