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venerdì 26 febbraio 2010

Il Parlamento europeo bacchetta sui diritti gay


di Elena Romanello

Il Parlamento europeo pretende che gli Stati che vogliano entrare nella Comunità europea debbano avere al loro interno leggi di tutela e non discriminatorie delle persone omosessuali: la questione è rivolta a Croazia, Macedonia e Turchia, criticati per i record negativi verso i diritti Lgbt, ricordando che le protezioni e le leggi antidiscriminazione non sono negoziabili.

La Croazia è stata criticata nel 2009 per aver vietato il Zagreb Pride e per non aver approvato leggi antidiscriminatorie; in Turchia, il codice penale del Paese sollevava preoccupazioni nel "permettere persecuzione sistematica" di gay, bisessuali e transgender, mentre in Macedonia c'erano dubbi sulla discriminazione verso l'orientamento sessuale e identità di genere.

Ulrike Lunacek, vice presidente del Parlamento Europeo per i diritti Lgbt, ha dichiarato a questo proposito: "Sono felice che i nostri rapporti ed emendamenti in merito ai diritti Lgbt della Macedonia e della Croazia siano stati presi in considerazione dal Parlamento europeo. Abbiamo riaffermato le basi contro la discriminazione e preteso che vengano applicate dai paesi candidati all'ingresso".

Del resto, tra i Paesi dell'Europa occidentale, membri di lunga data dell'Unione Europea, l'Italia è l'unico che ancora non prevede nessun tipo di riconoscimento e di tutela per le unioni di persone dello stesso sesso e un progetto per inserire l'omofobia come crimine d'odio è stato a suo tempo bocciato.

fonte:http://www.nuovasocieta.it/esteri/4680-il-parlamento-europeo-bacchetta-sui-diritti-gay.html

Coming Out - La fase di orgoglio e rivendicazione dell'essere omosessuali


Il film si chiama fuking amal

Né maschi, né femmine. Ogni anno nascono 150 bimbi con il terzo sesso


Per circa 150 bambini che ogni anno nascono in Italia non si potra' appendere sulla porta ne' un fiocco rosa ne' un fiocco celeste: la loro identita' sessuale, infatti, e' incerta. Sono i cosiddetti 'bambini del terzo sesso', che pongono interrogativi anche di ordine etico affrontati dal Comitato nazionale di bioetica (Cnb) nel parere approvato oggi.

Scientificamente queste patologie si chiamano DSD, ovvero disordini della differenziazione sessuale. In questi casi accade che gli organi genitali esterni sono ambigui (metà maschili e metà femminili): In Italia il fenomeno riguarda circa 150 bimbi l'anno, ovvero uno su 5.000 nati. Percentuali grosso modo identiche al resto del mondo. Questa condizione pero', avvertono gli esperti, non coincide affatto con quella dei transessuali, che nascono con una precisa determinazione biologica ma psicologicamente rifiutano la propria identità sessuale. Nel nostro Paese sono operativi tre centri specializzati per aiutare bambini e famiglie in questa situazione: a Roma presso l' ospedale San Camillo, a Milano presso il San Raffaele e a Bologna al Sant'Orsola-Malpighi.

Nel 70% dei casi i medici si trovano di fronte alla sindrome adrenogenitale detta pseudoermafroditismo femminile: Si tratta di femmine che durante la gestazione sono state sottoposte ad anomala stimolazione di ormoni maschili prodotti dal surrene e che quindi presentano un clitoride ipertrofico che sembra un piccolo pene. Lo pseudoermafroditismo maschile invece si registra se i genitali esterni non sono ben sviluppati per un deficit nella sintesi del testosterone. Diffusa anche la sindrome di Morris, che si ha quando l'individuo è biologicamente maschio ma il suo corpo non sente gli ormoni androgeni: in questo caso i piccoli sembrano femmine ma non hanno utero e ovaio.

Nella maggior parte delle situazioni di 'middlesex' (sesso di mezzo) si procede alla 'femminilizzazione' definitiva, più agevole tecnicamente e più compatibile con una vita serena. A seconda delle patologie, comunque, le linee guida consigliano verso quale sesso orientare il piccolo paziente. A prendere la decisione sono i medici in accordo con i genitori del neonato. La complessa questione e' all'attenzione anche dei comitati bioetici di altri paesi europei e del Parlamento tedesco.


fonte:http://www.italiainformazioni.com/giornale/salute/81858/maschi-femmine-ogni-anno-nascono-bimbi-terzo-sesso.htm

Il preservativo ha più fan del papa, anche su Facebook


l gruppo "Questo preservativo avrà più fan di Benedetto XVI" supera i 23 mila fan sorpassando di quasi 10 mila quello dedicato al Pontefice. Quando la provocazione fa davvero riflettere.

Nonostante i milioni di fedeli in tutto il mondo, il gruppo aperto per osannare il capo della Chiesa riesce a raccogliere molti meno fan del preservativo. La provocazione verso le parole del pontefice quando disse che il condom non era la soluzione al problema dell'Aids raccoglie simpatie traversalei fra uomini e donne di tutte le età. Non che questo sia indice degli umori mondiali delle persone, ma degli iscritti di Facebook forse lo è.

Molti meno fan riesce a raccogliere "Questa coppia di fatto avraà più fan di Benedetto XVI", con tanto di foto presa da Brockeback Mountain. Il gruppo arriva a soli 616 fan. Più popolare il gruppo "Questa banana avrà più fan di Benedetto XVI" che raccoglie 1685 fan.

fonte:http://www.gay.it/channel/attualita/28136/Il-preservativo-ha-piu-fan-del-papa-anche-su-Facebook.html#

su facebook:http://www.facebook.com/pages/Questo-preservativo-avra-piu-fan-di-Benedetto-XVI/309411524556?v=photos&ref=search#!/pages/Questo-preservativo-avra-piu-fan-di-Benedetto-XVI/309411524556?v=wall&ref=search

Usa/ Un'altra Miss contro i gay: "Dio li condannerà a morte"


New York, 25 feb. (Apcom) - Lauren Ashley, aspirante Miss California, sta creando scalpore nella lussuosa Beverly Hills. La ragazza durante una recente intervista a Fox News si è dichiarata totalmente contraria alle relazioni omosessuali, "gli uomini che amano persone dello stesso sesso saranno condannati da Dio alla morte ".

Ashley, che si è autonominata Miss Beverly Hills, ha scioccato le autorità della città. "La lunga storia di tolleranza che da sempre contraddistingue Beverly Hills non verrà messa in dubbio dalle dichiarazioni da questa ragazza" dichiara un comunicato rilasciato dall'amminastrazione locale, che non si sente minimamente rappresentata dalle affermazioni della Ashley.

In un intervista al Los Angeles Times il sindaco di Beverly Hills, Nancy Krasne, ha detto di essere rimasta sbigottita nel vedere tali idee affiancate al nome della comunità che rappresenta. Ma la ragazza è convinta che gli abitanti di Beverly Hills, ricchi e famosi, la pensino allo stesso modo. E ribadisce: "l'amore omosessuale conduce alla morte e questo è un serio avvertimento da parte di Dio, che conosce la vita molto più di noi" ribadisce la giovane.

Negli ultimi tempi gli organizzatori del concorso di bellezza americano hanno dovuto affrontare più volte questo difficile argomento, in particolare l'anno scorso quando in diretta televisiva Carrie Prejean, Miss California 2009 e futura vincitrice di Miss America, rispondendo a un giurato disse di essere contraria ai matrimoni gay. Tali dichiarazioni poi le costarono la corona.

fonte:http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2010/02_febbraio/25/usa_un_altra_miss_contro_i_gay_dio_li_condannera_a_morte,23158705.html

“Omosessualità e Psicoterapia”


Cari lettori,
Sono lieto di informarvi che il convegno “Omosessualità e Psicoterapia” è stato pubblicato
integralmente online, sul sito dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, al
seguente link: http://www.ordineps icologilazio. it/news/pagina17 7.html
L’intervento della strega maligna sulla definizione di malattia fin dall’epoca di Avicenna e sulla definizione del gruppo dei “marrazzo” ancora ignoto perfino alla letteratura,

è presente intorno al minuto 20’ degli “Interventi del pubblico”.

Buon Ascolto

1) PRIGIONIERI nel PROPRIO PAESE

2)TEATRO PRIGIONIERO di STEREOTIPI OMOFOBI

3) PRIGIONIERI e SCHIAVI

4) CORSO ARCIGAY

1) PRIGIONIERI nel PROPRIO PAESE

da un vecchio articolo di Repubblica.it :

<"La più alta forma di moralità è sentirsi degli estranei in casa propria" la frase di Adorno sintetizza un principio di tolleranza e condivisione che purtroppo in molti luoghi del mondo è del tutto utopico. Come nei territori Palestinesi, dove attualmente tutti si sentono estranei in casa propria - il Palestinese che ogni giorno deve fare ore di fila ai check point e il colono Israeliano che arriva da chissà dove e prende possesso di insediamenti che dovrà difendere con le proprie armi - ma in maniera completamente opposta da quella auspicata dal filosofo tedesco. "Estraeni in casa propria" - 35 foto in bianco e nero.>

E se dovessimo parlare degli omosessuali? e delle trans?

Stranieri nel proprio corpo che non risponde alle esigenze sociali ed alle aspettative familiari, stranieri nella propria mente che non accetta un ruolo sociale comunque subalterno, che si fa vittima e carnefice della propria stessa condizione di estraneità.

Stranieri e prigionieri in famiglie arcaiche o al contrario semplicemente privati dalle proprie paranoie del piacere della condivisione pubblica degli affetti sinceri.

Stranieri e prigionieri dei ruoli sociali standard, che umiliano le donne ed i meridionali, che emarginano i figli dei più poveri come quelli dei più ricchi, prigionieri di caste rigide in una città alveare, Napoli, che ci solletica e ci ammansisce a patto di confonderci nel nulla cronico della società consumista moderna.

Prigionieri di quartieri tribali, dove ogni vicolo ha le sue regole che non possiamo non violare con la nostra semplice presenza, oppure al rovescio, delle quali non possiamo liberarci, costretti a ricoprire il ruolo ormai antistorico del femminiello e della prostituta.

Estranei in un paese dove lo stigma ed il clichè sostituiscono la complessità dell'esistere dividendo tutto in buono e cattivo, alto e basso, con una violenza che si ripercuote dentro la stessa comunità gay, divisa e confliggente per un ipotetico ruolo alto e buono oppure maschio e normale a livello individuale o politico in sè impossibili per definizione.

Prigioneri del paradosso di Wazlavitch (ogni frocio cerca un maschio vero ed è infelice perché nessun maschio vero andrebbe a letto con un frocio) che è sempre vero in una società dove l'assioma maschio equivale e si contrappone a femmina in una teoria di significati e ruoli riproduttivi e gerarchici ben precisa ed assolutamente falso.

Estranei anche fra di noi, perché tagliamo le nostre teste o cancelliamo i nostri corpi o li mostriamo a tronchi e a fette, quando siamo presenti in qualche modo nelle comunità virtuali, diventando macellai di noi medesimi e della nostra specie infernale.

Perché rifiutiamo il rapporto con il diverso effeminato che vive uno dei tanti possibili aspetti della realtà trans o omosessuale.

Perché rifiutiamo i luoghi del confronto politico come arcigay o il gaypride stigmatizzandoli in modo negativo.

Mentre noi stessi saremo prima o poi quelli rifiutati giacchè siamo semplicemente gay e ci mostriamo prigionieri delle nostre paure, delle nostre paranoie, delle nostre depressioni, delle nostre colpe, anche se le addossiamo ferocemente ad altri membri della nostra stessa specie.

Mentre ogni luogo dove cerchiamo compagnia seppure accettabile per il malcapitato prigioniero di sé stesso è di fatto una delle realtà trans o omosessuale politica che può essere rifiutata da un altro imbecille ovvero imbelle che cammina curvo nella sua stessa prigione mentale e sociale invece di trasformarla e di conformarla come è proprio dell’uomo nella storia del mondo.

Perchè citiamo convinti le frasi dei nostri detrattori per sentirci parte in qualche modo della società che ci rifiuta, invece che combattere civilmente per il diritto ad esistere secondo i canoni propri della visibilità e della libertà di espressione.

Perché ci aspettiamo che un padre buono ed onnipotente, come ogni ragazzina con il complesso del mago di Oz, ci liberi dal nostro estremo bisogno ed ignoriamo la strega maligna che ci stimola ad essere autonomi e ad avere fiducia in quello che siamo, per quello che siamo, qualunque cosa siamo o qualunque cosa pensiamo di essere.

Happy Gay PRIDE a Napoli !

La strega maligna

Manlio Converti



2) TEATRO PRIGIONIERO di STEREOTIPI OMOFOBI

Ho punito la mia intemperanza tornando a piedi fino al Vomero sotto la pioggia meravigliosa di questo mite inverno napoletano, dopo avere urlato BASTA ai finali con i gay morti dopo la prima di 12 Baci, a rischio di essere ucciso dal regista o dallo sceneggiatore con la stessa spranga usata come colonna sonora dell’opera neonata.

Se non mi avesse toccato nel profondo, d’altra parte, la mia reazione non sarebbe stata tanto forte, ma vorrei dire a mente fredda a tutti quanti i meravigliosi operatori del teatro ed ai malaugurati avventori dei teatri che il finale e solo il finale dell'opera è assolutamente DISGUSTOSO.

Per ringraziare dell'invito ricevuto pur sapendo gli autori che sono la strega maligna e per l’avermi accolto come una serpe in seno vi propongo un finale alternativo che sono sicuro potrebbero montare anche domani sera, grazie alla perizia di attori, sceneggiatore e regista.

Motivazione: abbiamo cacciato per la prima volta in Italia Casa Pound da Napoli anche con la collaborazione delle associazioni GAY !!! stiamo per realizzare il Gaypride nazionale a Napoli a giugno 2010 !!! BASTA con i finali violenti ed omofobi per giustificare un'opera d'arte !!! BASTA proiezione dell'idea degli autori che non sono MAI venuti ad un gaypride, che le vittime dell'omofobia sono i gay visibili e che quelli che si nascondono sono socialmente migliori !!! Le statistiche ci dicono che è vero il contrario : sono i gay e le trans che si nascondono ad essere VITTIME in Italia di omofobia, da sempre…

Problematica: l'omofobia non è causata solo dal fascismo (politicamente è causata anche dal comunismo, lo dice anche il piccoletto in scena) ma soprattutto è causata dalla MASSA di OMOSESSUALI CHE SI NASCONDE, come lo spilungone che in scena che si allontana come una capra mentre il capro (espiatorio) diventa il piccoletto che invece è fin dall’inizio quello più VISIBILE e CORAGGIOSO, come noi gay che ci facciamo il culo tanto nei movimenti gay ! Non è accettabile allora che il fascista in scena uccida il piccoletto mentre lo spilungone se ne va a nascondersi dietro un matrimonio di comodo !!!

Soluzione: MUORE IL FASCISTA: ucciso dal fratello (la capra ovvero lo spilungone), dopo un'alterco che richiama il piccoletto, che viene minacciato con la spranga dal fascista davanti alla capra che si stava per nascondere!

I due poi fuggono a Parigi con i biglietti del viaggio di nozze a nascondersi, ma dall’omicidio dell’omofobo non dall’omosessualità… APPLAUSO GENERALE

L’attuale rappresentazione UCCIDE il GAYPRIDE per mano di un banale fascista e fa vincere i gay che si nascondono !! INACCETTABILE !

Ogni rappresentazione è politica e storica e se proiettata nel passato o nel futuro parla sempre di noi oggi !!

Vi prego di accettare il nuovo finale ecologico e di non andare a vedere lo spettacolo se non verrà cambiato l’orrore attualmente previsto !!

Happy GayPRIDE a Napoli

La strega maligna

Manlio Converti

www.manliok. blogspot. com

3) PRIGIONIERI e SCHIAVI

Ho visto gente di colore alla stazione centrale che scendeva dal treno provenienti dalla Calabria, perché non aveva il biglietto, un esodo, e trenitalia che fermava i treni perché codesti non avevano il biglietto: USURA!

Dalle zone di guerra civile gli esodi, per convenzione internazionale, sono a carico dei paesi democratici e liberi, ma noi abbiamo venduto i nostri beni ai privati (trenitalia ed acqua...) e non capiamo quanta libertà abbiamo perso perché per ora tocca solo ai neri...

Ah già io sono gay e la maggior parte di voi quando intende "crescere i figli" in un paese non razzista non intende comunque riconoscere i miei diritti civili nè quelli dei propri figli omosessuali. ..

Bhè per ora il biglietto del treno me lo posso ancora pagare...

La strega maligna

Manlio Converti

www.manliok. blogspot. com

4) CORSO ARCIGAY

MODULO DI ISCRIZIONE

CORSO DI FORMAZIONE DI BASE PER OPERATORI DEL TELEFONOAMICO E DELLA PRIMA ACCOGLIENZA – COMITATO ARCIGAY DI NAPOLI, MARZO 2010

Il corso sarà presentato in associazione giovedì 25/02/2010 alle ore 18,00.

Il presente modulo è da consegnare in associazione stampato e compilato negli orari di apertura entro domenica 28 febbraio 2010 oppure compilare ed inviare in formato digitale entro marzo 2 marzo 2010 alla mail carmine@arcigaynapo li.org

NOME ____________ _________ _________ _________ ________

COGNOME ____________ _________ _________ _________ ____

MAIL ____________ _________ _________ _________ _________ _______

RECAPITO TELEFONICO/CELL.

ESPERIENZE NEL TERZO SETTORE

[indicare DATA, TITOLO CORSO, e SETTORE delle ultime 3 esperienze di formazione seguiti, sia in Arcigay che in altre associazioni di volontariato, onlus, ecc.]


DISPONIBILITA’ GIORNI FORMAZIONE

[indicare i giorni di marzo nei quali si offre disponibilità di tempo per seguire i corsi tenendo presente che i 5 moduli di formazione di marzo, della durata di Min 2 - Max 3 ore ciascuno, si svolgeranno tra giovedì e domenica di pomeriggio]

DISPONIBILITA’ TEMPO PER VOLONTARIATO

[indicare un periodo indicativo nel quale si offre disponibilità a svolgere volontariato al telefono amico ed ai servizi di ricezione. Questa indicazione non è vincolante a seguire il corso e può essere omessa ed indicata successivamente]


SEI DISPOSTO A SEGUIRE UN MODULO INTEGRATIVO PER LA GESTIONE DEL SOFTWARE DELLA RETE NAZIONALE DEI TELEFONIAMICO ? SI - NO

SE SI, INDICA I GIORNI DI DISPONIBILITA’ DAL 20 AL 31 MARZO

[La partecipazione del modulo integrativo è aperta ad un numero limitato di partecipanti e si svolgerà in una città sede operativa della rete dei Telefonoamico. I costi di vitto ed alloggio sono compresi. ]

fonte:http://www.ordinepsicologilazio.it/h_eventi_ordine/pagina26.html

giovedì 25 febbraio 2010

Fiere di essere puttane esce anche in Italia


(Roma) “Non abbiamo papponi. Non abbiamo subito violenza durante la nostra infanzia, né dopo del resto. Non siamo drogate. Non siamo mai state obbligate a prostituirci. Non abbiamo angosce post-traumatiche. Non siamo infelici. Sì, abbiamo una vita sentimentale. Abbiamo amici e amanti. Siamo impegnate nella lotta contro ogni discriminazione. Svolgiamo un lavoro stigmatizzato. Abbiamo scelto questo mestiere. Vogliamo gli stessi diritti degli altri. Siamo puttane e ne siamo fiere”: così recita il ‘manifesto’ dell’orgoglio delle prostitute da poco pubblicato in Francia. Fiere di essere puttane (Derive&approdi 12 euro) è un libro che sfata i luoghi comuni che di volta in volta indicano nella prostituzione una forma di asservimento, una piaga sociale, un’emergenza da gestire come ordine pubblico. Un libro scritto da due prostitute, Maîtresse Nikita e Thierry Schaffauser, protagoniste di un movimento che chiede rispetto e diritti per quelle e quelli che hanno scelto di esercitare la professione più antica del mondo. “Si capisce subito leggendo le prime pagine di questo libro che non siamo nel campo teorico dell’antropologia sociale, bensì nella pratica quotidiana che vede le/i sex workers destreggiarsi per far fronte a quello che è un autentico attacco criminogeno dello Stato contro di loro - scrive nella prefazione Pia Covre, esponente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute (Cdcp) - Il linguaggio diretto e schietto che Maîtresse Nikita e Thierry Shaffauser usano per raccontare come abbiano deciso di prendere la parola e avviare una lotta contro la legge di sicurezza, la discriminazione e lo stigma della ‘puttana’ ha un effetto dirompente. È una accusa chiara e lucida verso chi ha la responsabilità politica e di governo di un fenomeno sociale, la prostituzione, che in Francia già dal 2003 è stata al centro delle politiche di Sarkozy sulla sicurezza. In Francia dal 2003, come in Italia oggi, si alimentano le paure, si crea artificiosamente un nemico, si risponde quindi all’insicurezza sociale creata. A proposito le colleghe francesi costruiscono una nuova parola: puttanofobia. La lotta alla prostituzione attraverso la criminalizzazione di sex worker e clienti. In Francia lo fa la destra governativa, ma la sinistra non si oppone e i socialisti neppure. Questo libro – continua Covre - parla di prostituzione o meglio di lavoro sessuale, ma pone un esempio di politica neoliberista applicata, utilizzata per definire un nuovo regime delle marginalità. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi su quello che sta accadendo in Italia e sull’impatto che avranno il decreto sicurezza e la proposta di legge sulla prostituzione varata dal consiglio dei ministri e firmata dai ministri Carfagna e Alfano, si legga questo libro. Tutto è già scritto perché già accaduto. In Italia però ora si è palesata qualche contraddizione. Abbiamo un Premier che interpreta perfettamente sulla scena del potere lo «Stato virile».Stato che usa la mano dura e tolleranza zero, autoritarismo e sorveglianza verso le classi deboli, mentre nello stesso tempo è tollerante e permissivo nei confronti dell’upper class e i propri accoliti. Fino alle leggi speciali ad personam”. Per l’attivista Covre resta da vedere “se si arriverà al punto di rendere compatibili le ordinanze che sanzionano e una legge che prevede il carcere per qualunque sex worker e qualunque cliente con il fatto che persino il nostro Premier figura come un ‘utilizzatore finale’”. Il movimento europeo nel 2009 ha prodotto un'interessante mappatura annuale del fenomeno della prostituzione in Europa: il “Rapporto Tampep” (http://www.tampep.eu/) è frutto del monitoraggio di 25 paesi della comunità europea, per comprendere la realtà attuale del lavoro sessuale. “Fondamentale per rafforzare la prevenzione all'HIV nei luoghi di lavoro del sesso, il Sex Work Mapping report analizza e individua cambiamenti e tendenze in materia di lavoro sessuale, le condizioni di vita e di lavoro del sesso femminile, maschile e di lavoratori transgender, offrendo una panoramica dei modelli migratori, circa le politiche su prostituzione e immigrazione.

fonte:http://www.deltanews.it/evidenza/febbraio10/230210.htm

SARDEGNA, 40 ANNI DI MOVIMENTO LESBICO, GAY, TRANS, BISEX E QUEER / incontro analisi storico-politica su nascita dei movimenti


Il Movimento Omosessuale Sardo Venerdì 26 febbraio 2010 alle ore 18:00 presso la Libreria Messaggerie Sarde reparto dischi, incontrerà Daniela Danna e Giovanni Dall'Orto per analizzare i contesti storico-politici che hanno generato la nascita dei movimenti di liberazione sessuale e l'evoluzione degli stessi per giungere al contesto attuale. Nel 2009 cadeva il quarantennale della rivolta di Stonewall, episodio che diede vita al movimento di liberazione omosessuale così come lo conosciamo oggi. Maturato negli anni della contestazione, della liberazione sessuale, del pacifismo e del femminismo, Stonewall ha rappresentato un momento di svolta per gay, lesbiche e trans. Il periodo buio seguito alla seconda guerra mondiale era finito e potevamo ricominciare ad alzare la testa, a smettere di subire ed a rivendicare rispetto e dignità. "Noi oggi rifiutiamo quelli che parlano per noi. (...) Per la prima volta degli omosessuali parlano ad altri omosessuali. Apertamente, con orgoglio, si dichiarano tali. Per la prima volta l'omosessuale entra sulla scena da protagonista, gestisce in prima persona la sua storia (...). Il grande risveglio degli omosessuali è cominciato." dichiarava il primo manifesto del F.U.O.R.I. (Fronte Unito Omosessuali Rivoluzionari Italiani). La contestazione del congresso di psichiatria di sanremo nel 1972 segna la nascita ufficiale del movimento omosessuale italiano. Attraverso i collettivi rivoluzionari e il movimento lesbico e femminista degli anni Settanta, la nascita delle associazioni gay e lesbiche nazionali e il loro sviluppo negli anni Ottanta e Novanta ripercorreremo la nostra storia, la nostra cultura. Un viaggio di conoscenza ma anche di analisi e confronto sulle nostre differenze, sui nostri percorsi, sulle nostre identità. Conoscere il passato per capire meglio il presente per costruire un altro futuro Modererà l'incontro Massimo Mele Daniela Danna è ricercatrice in sociologia presso l'Università degli studi di Milano. Ha pubblicato vari saggi inerenti la storia dell'amore tra donne, il riconoscimento pubblico delle coppie dello stesso sesso, le madri lesbiche in Italia, la prostituzione e la violenza degli uomini sulle donne. Www.danieladanna.it Giovanni Dall'Orto, giornalista e scrittore, è militante gay dal 1976. Ha iniziato l'attività giornalistica con l'ASPE del Gruppo Abele di Torino, ha collaborato con varie riviste tra cui Panorama e, dal 1985 al 1998, con la rivista Babilonia. Dal 1999 collabora con il mensile Pride di cui è stato direttore fino al 2008. www.giovannidallorto.com - Uno Notizie Sardegna - ultime news Sassari -

fonte:http://www.unonotizie.it/9131-sardegna-40-anni-di-movimento-lesbico-gay-trans-bisex-e-queer-incontro-analisi-storico-politica-su-nascita-dei-movimenti.php

mercoledì 24 febbraio 2010

Rio di Janeiro, chiudi il carnevale con la festa più tradizionale,il Gala gay.

Rio-transessuali, gay è drag queen e travestiti da tutti angoli del mondo , festeggiano il più tradizionale Gala gay alla Scala, in Leblon, Martedì grasso. con trasmissione televisiva in diretta.







transex Patricia Araujo

GF10,GIORGIO A MAICOL:”MENO MALE CHE SONO ETERO SE NO TI AVREI APERTO COME UN TOMBINO"

Malawi: la polizia ha cominciato una caccia agli omosessuali

Il cappio si stringe sugli omosessuali in Malawi. Nelle ultime settimane, diverse persone sono state arrestate e talvolta condannati per "omosessualita". Il 15 febbraio, un uomo di sessant'anni è stato arrestato. Recentemente, un giovane di 21 anni è stato condannato a due mesi di servizio alla comunità per che lotta per difendere i diritti dei gay e delle lesbiche.

Rinvii a giudizio per atti sessuali contro natura

Un portavoce della polizia, Dave Chingwalu, "questo è solo l'inizio". Secondo le sue dichiarazioni, le indagini hanno portato allo smantellamento di una "rete" dei gay e delle lesbiche . "Alcuni espatriati sono bianchi, alcuni sono sacerdoti, mentre altri sono docenti presso l'università", ha detto, sottolineando che tutti saranno fermati. Le associazione LGBT sono già nel mirino della polizia.

Questa repressione - fomentata da evangelici americani, secondo alcuni attivisti - Questa campagna "è stata lanciata dopo l'arresto, ha dicembri di Steven Monjeza e Tiwonge Chimbalanga, accusati di atti sessuali contro natura, dopo un presunto matrimonio gay. I due uomini, che rischio 14 anni di carcere, aspettano la sentenza fissata per il 22 marzo.

fonte:http://www.tetu.com/actualites/international/malawi-la-police-se-lance-dans-une-chasse-aux-homosexuels-16587

La campagna shock contro il fumo nuoce gravemente l'immagine del sesso orale ...



Francia . Nadine Morano vuole vietare la campagna shock indecente esposizione che mette a confronto il fumo di un atto sessuale forzato. Ma non è questo l'unico problema.
campagna contro il fumo promossa da Droits des Non-Fumeurs. Il segretario di Stato per la famiglia, Nadine Morano, ha deciso di chiedere il divieto della campagna percheè offendi la pubblica decenza ". "Si può fare una campagna shock sul tabacco, non mi preoccupa, ma ci sono altre modi di farlo", ha detto. Come vedete nella foto, infatti, sono rappresentati dei giovani - di entrambi i sessi – che fumano, ma, in realtà, simulano un rapporto orale inginocchiati davanti ad un uomo.

l'associazione Familles de France ha presentato una denuncia al Giurì della pubblicità contro l'etica dei diritti dei non fumatori, dicendo che la campagna è "ambigua" e "fuori luogo". hanno anche presentato una denuncia per diffamazione di fellatio?

fonte:http://www.tetu.com/actualites/france/la-campagne-choc-contre-le-tabac-nuit-gravement-a-limagede-la-fellation-16602

Greta Garbo, mistero e stile

Dal 26 febbraio al 3 marzo in Triennale una mostra dedicata alla star. La maison Ferragamo e gli eredi celebrano una donna eccentrica e irraggiungibile, ammaliatrice e misteriosa. Che colleziona scarpe e Picasso, frequenta circuiti intellettuali e ama l’Italia. Ma, soprattutto, divinamente contemporanea

Gli abiti, la moda furono intrecciati alla vita e al mito di Greta Garbo fino dai suoi primi passi, in una sorta di premonizione del destino che avrebbe fatto di lei la “divina”. Raccontano le cronache, infatti, che la diciassettenne ragazza di Stoccolma (al tempo si chiamava ancora Greta Lovisa Gustafsson) era impiegata ai grandi magazzini Pub quando il regista Erik Petschler entrò nel reparto modisteria con l’intenzione di comprare dei cappelli per il suo nuovo film. A servirlo fu Greta e i due diventarono subito amici; così la fanciulla, dopo una serie di foto pubblicitarie, debuttò nel cinema. La notorietà, però, iniziò dall’incontro con Mauritz Stiller, il più dotato regista svedese dell’epoca, che la convinse anche a mutare il suo poco musicale cognome in Garbo. Sbarcata a Hollywood, la giovane attrice svedese doveva diventare in breve la diva più osannata di tutti i tempi, la mitica “femme fatale” dal fascino androgino, ammaliatrice e irraggiungibile, assurta a simbolo del mistero della femminilità. Garbo fu la dea dell’amore destinata a una fine tragica: spia e traditrice (“Mata Hari”), prostituta o cortigiana di lusso (“Camille”, dove è Margherita Gauthier), talvolta a tendenze suicide (“Destino”, “Anna Karenina”), molte volte adultera, ma sempre riscattata da una grande passione e da una dolorosa espiazione. Alla messa in scena della femminilità che Garbo officiava film dopo film, facendo di lei una donna sovranamente aristocratica e lontana, contribuirono in maniera decisiva le toilette del celebre costumista Adrian, che si licenziò dalla Metro Goldwyn Mayer per non eseguire l’ordine di “americanizzarla”. Hollywood inventò per lei un personaggio nuovo, con cui sostituì i due tipi fino ad allora predominanti della vamp peccaminosa e dell’ingenua destinata al sacrificio: la donna sofisticata, emancipata e tuttavia destinata all’amore.

Un’immagine coerente con le sue passioni amorose nella vita, reali o immaginarie: dal pigmalione Stiller al divo John Gilbert, a gay conclamati che avrebbe “convertito”, come il fotografo Cecil Beaton o il dietologo Gayelord Hauser. E ciò malgrado l’accompagnasse una costante fama di omosessualità, in particolare per la sua (quarantennale) love story con la baronessa Cécile de Rothschild. Risolutamente contraria al matrimonio, non si sposò mai: anzi, piantò da un giorno all’altro John Gilbert per avere annunciato le loro prossime nozze, di cui erano già state fatte le pubblicazioni. Garbo intercettava le mode (chi non ricorda il basco della “Carne e il diavolo” o il pigiama di “Grand Hotel”?) e contemporaneamente le dettava, trasformandone in merchandising i costumi di scena. La sua leggenda, paradossalmente alimentata proprio da uno scontroso riserbo (detestava le interviste e la pubblicità, evitava le occasioni mondane), le permise anche di attraversare indenne il passaggio dal cinema muto al sonoro, confine su cui caddero molte dive dell’epoca. Nel suo primo film sonoro, “Anna Christie”, preceduto dal celebre slogan “Garbo Talks!”, Greta pronunciava una frase destinata a restare negli annali: “Jimmy, un whisky con ginger-ale a parte.E non fare l’avaro, baby…”. Era il 1929. Dieci anni dopo la diva (questa volta i cartelloni annunciavano a caratteri cubitali: “Garbo ride!”) fu la protagonista di una memorabile commedia, “Ninotchka”; ma il film seguente, “Non tradirmi con me”, si rivelò un insuccesso e convinse la Garbo a lasciare per sempre il cinema, all’età di soli 36 anni. Vivrà un altro mezzo secolo restandone sempre lontana; benché, periodicamente, la stampa ne annunci il grande ritorno. La sua assenza non fa che alimentare il mito. Eppure l’attrice degli abiti costosissimi, dei veli e dei satin che Adrian creava per lei (celebri fra tutte le mise disegnate nel 1937 per “Margherita Gauthier”), si è trasformata in una donna semplice, perfino un po’ trascurata, che indossa maglioni e scarpe basse e cela il volto sotto gli occhiali scuri e la tesa di cappelli sgraziati. Malgrado le indimenticabili immagini in cui somiglia a un’eterea figura di Klimt, in realtà, Greta aveva amato particolarmente i personaggi androgini, come la “Regina Cristina”, travestita in abiti maschili, e aveva sognato d’interpretare Giovanna d’Arco, una donna capitano della Marina mercantile norvegese e perfino un uomo, il Dorian Gray di Wilde.
(Pubblicato il 22 febbraio 2010)di Roberto Nepoti - Foto per getile concessione del Greta Garbo Estate. Greta Garbo Family
fonte:http://velvet.repubblica.it/dettaglio/greta-garbo-mistero-e-stile/67048

La casa di Wojtyla a una coppia gay

Nell’atto di vendita della casa in cui vive oggi il presidente del Collettivo Lesbiche, Gay, Transessuali e Bisessuali di Madrid, nello spazio riservato al precedente proprietario, c’è un nome illustre: Karol Wojtyla. La curiosa storia è raccontata oggi dal quotidiano online spagnolo 20 Minutos. Tutto ha inizio nel 1993 quando una anziana signora di 96 anni, molto cattolica, muore lasciando in eredità il suo appartamento madrileno di Calle La Paloma all’uomo per il quale prova più devozione: papa Giovanni Paolo II. Il lascito viene gestito dalla nunziatura di Madrid. Ffinché, cinque anni dopo Alberto, un giovane gay che abita con il compagno nell’appartamento al piano di sotto si accorge di una macchia di “umidita” sul soffitto.

Si mette in contatto con il proprietario del piano di sopra e con sua grande sorpresa si trova a parlare con il Nunzio Lajos Kada, il rappresentante del papa in Spagna. «Lo vuole?», gli chiede dell’appartamento rimasto vuoto il nunzio. In breve viene formalizzato il cambio di proprietario. «Poco importava allora al Vaticano, scrive 20 Minutos, che l’appartamento lasciato al papa da una devota cristiana diventasse la casa di una coppia il cui comportamento attentava contro la creazione umana, come anni dopo avrebbe detto delle unioni omosessuali il successore di Wojtyla, papa Benedetto XVI».

Alberto e Miguel (foto dal sito 20minutos)

«La Chiesa non ci vuole, ma fa affari con noi» dice Alberto. Con il passare del tempo, la coppia si separa e Alberto incontra Miguel Angel, giovane militante per i diritti gay. I due nel 2008, tre anni dopo l’entrata in vigore della legge sui matrimoni gay voluta dal premier socialista José Luis Zapatero, contro la dura opposizione della gerarchia cattolica, si sposano ufficialmente nel municipio di Madrid. E Miguel Angel diventa presidente dell’influente collettivo gay- lesbico della capitale. La coppia affida i lavori di restauro dell’appartamento a un piccolo imprenditore polacco. Gli fanno vedere l’atto di vendita. «Ogni volta che leggeva il nome di Karol Wojtyla», ricorda Alberto, «faceva il segno della croce».


fonte:http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/mondo/2010/02/23/AMjGWrPD-wojtyla_casa_coppia.shtml

Vescovi anglicani: sì a nozze gay in chiesa


Sì ai matrimoni tra omosessuali anche in chiesa, parola di un gruppo di vescovi anglicani alla Camera dei Lord. I prelati hanno chiesto l’abolizione del divieto che impedisce di celebrare nozze gay nei luoghi di culto.

In una lettera inviata al quotidiano Times affermano che il Civil Partnership Act, legge britannica che regolamenta le unioni civili, è «chiaramente discriminatorio» perché nega ai gay le stesse scelte degli eterosessuali.

I vescovi sono pronti a sostenere un emendamento – che verrà discusso il mese prossimo a Westminster – che permetterebbe ai gay credenti di ricevere una “benedizione” in chiesa alla loro unione, che aprirebbe poi la porta alla registrazione delle unioni direttamente nei luoghi di culto. La Chiesa d’Inghilterra, che è già fortemente divisa sull’ordinamento dei preti omosessuali, manterrà comunque il suo divieto sui “matrimoni” gay. Ma se verrà approvata la modifica alla legge, molti prelati si sentiranno autorizzati a ignorare il divieto imposto dalla loro chiesa.


fonte:http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/vescovi-anglicani-si-a-nozze-gay-in-chiesa-257718/

martedì 23 febbraio 2010

UNGHERIA: APPROVATO NUOVO CODICE CIVILE, OK A COPPIE GAY

BUDAPEST, 16 FEB - Il Parlamento ungherese, con i voti della attuale maggioranza socialista al governo, ha approvato un nuovo Codice civile che emenda quello in vigore dal 1959, legalizzando tra l'altro le convivenze civili anche tra gay. Era l'ultimo atto importante della legislatura prima dello scioglimento del Parlamento in vista delle elezioni di aprile.

I deputati hanno votato la seconda volta sul codice, perche' il presidente della repubblica non aveva voluto promulgarlo lo settembre scorso e l'aveva rimandato al Parlamento. Questa volta e' obbligato a firmarlo invariato. Il nuovo codice oltre a legalizzare le convivenze, cosa che con consentira' comunque di adottare bambini, legalizza il matrimonio fra cugini. Il nuovo codice di 1.200 paragrafi cambia anche le regole tra l'altro su eredita', adozione, diritti d'autore, aborto, difesa della natura.

'Abbiamo aggiornato la legge piu' importante della convivenza civile alle condizioni di nostri tempi', ha detto il ministro della giustizia. Il codice entrera' in vigore per gradi a partire dal primo maggio. L'opposizione conservatrice Fidesz vuole ricorrere alla Corte costituzionale, non essendo d'accordo con le nuove norme.

fonte:http://www.gaynews.it/view.php?ID=84053

Colimbia . Shelcy Sánchez vuole essere la prima parlamentare trans del paese


Produttora radiofonica, 28 anni, attivista dei diritti transgender potrebbe anche fare la storia della sua terra d'origine della Colombia
Si viene eletta diventerà la prima transessuale a vincere un seggio nel Congresso colombiano.


"Sanchez, che ha registrato sua candidatura per il Partito Liberale. Le elezioni si terranno a marzo.

"La mia aspirazione è nata da una convinzione e una necessità: per dimostrare che possiamo ottenere un destino lontano dal vivere in un armadio e vedere noi stessi costrette a prostituirsi. Tuttavia, coloro che sono costretti a lavorare nell'industria del sesso dovrebbero godere di condizioni di lavoro dignitose ... con accesso alla sicurezza sociale e del sistema sanitario ", ha spiegato la candidata.

Sanchez è già una portavoce riconosciuta nella comunità LGBT della Colombia, Produttore radiofonico che su una radio gay del paese e fino a poco tempo in qualità di vice presidente della Fundacion Transmujer, che sostiene i diritti dei transessuali colombiani.

Sua candidatura politica ha già il sostegno di oltre 25.000 membri della comunità gay.

fonte:http://www.tglife.com/Spotlight/?IDArticle=1229&SHELCY%20SANCHEZ

Facebook: i bambini down, immonde creature

Se negli anni '30 ci fosse stato Facebook, questa sarebbe stata la propaganda nazista.
Ennesimo caso di odio che corre sulla Rete, ma che nasce nella società: la polizia postale ha individuato un gruppo (800 membri) chiamato "deridiamo i bambini down". Immagine simbolo: un ragazzo affetto da Sindrome di Down con stampata in fronte la parola "scemo". Peggiori gli slogan e le "motivazioni" che animano il gruppo in questione "è così difficile da accettare questa malattia… perchè dovremmo convivere con questi ignobili creature… con questi stupidi esseri buoni a nulla? I bambini down sono solo un peso per la nostra società. Dunque cosa fare per risolvere il problema? Come liberarci di queste creature in maniera civile? Ebbene sì signori… io ho trovato la soluzione: essa consiste nell’usare questi esseri come bersagli, mobili o fissi, nei poligoni di tiro al bersaglio. Una soluzione facile e divertente per liberarci di queste immonde creature". Parole che non possono che evocare i toni adoperati dal nazismo nel corso della purificazione della razza. Ovviamente contro tale gruppo si è mobilitato il popolo del web, che ne ha chiesto l'oscuramento. La polizia postale ha iniziato l'iter di soppressione e le indagini, promettendo risultati in tempi rapidi. Ad oggi il gruppo risulta già inaccessibile sul social network.

Fonte: Gaynews24

Gruppi per i diritti condannare gli omicidi di transessuali in Turchia


Gruppi per i diritti, sono preoccupati per le recente morte di un certo numero di transessuali in Turchia hanno espresso la loro preoccupazione in una lettera al governo turco.

"Dal novembre 2008, almeno otto donne transessuali sono stati uccisi ad Ankara, Istanbul e Antalya," la lettera, trasmessa AFP,( Human Rights Watch ) e un gruppo turchi che difende gli omosessuali e transessuali.

8 febbraio in Antalya, una località balneare a sud, e il 16 febbraio a Istanbul, sono stati assassinati due transessuali.

"Stiamo prendendo in considerazione gli sforzi compiuti dalla polizia per risolvere questi crimini. Tuttavia, è profondamente preoccupante il fatto che gli episodi di omicidio e di violenza nei confronti delle transessuali in Turchia continuano senza sosta."

I gruppi per i diritti, hanno anche denunciati la violenza provenienti dalla polizia nei confronti dei transessuali , ha invitato le autorità di includere l'orientamento sessuale nei piani legale per lottare contro la discriminazione.

Hanno anche chiesto che gli agenti di polizia ricevano una formazione su questioni di identità sessuale.


fonte:http://www.hurriyetdailynews.com/n.php?n=rights-groups-slam-murders-of-transsexuals-in-turkey-2010-02-23

Uganda: a Kampala si marcia al grido di "Uccidete i gay"

TESTO ORIGINALE DI SOKARI, TRADUZIONE DI PAOLO D'URBANO
Andrew Waiswa, attivista dell'organizzazione Rainbow Uganda, il 15 febbraio scorso ha pubblicato un post sui seguaci del “Malvagio Pastore Ssempa” di Kampala. Di seguito un breve stralcio, mentre su Facebook è disponibile un video della manifestazione.

“Mentre scrivo, si sta tenendo un'enorme manifestazione nel centro della città di Jinja. Sto seguendo la situazione da Kampala per raccontarla con precisione. Sono anche riuscito a reperire immagini e filmati. L'evento è organizzato dal Malvagio Pastore Ssempa, che ha chiamato a raccolta delinquenti e omofobi … di tutta la città. I manifestanti hanno sfilato esponendo diversi striscioni e cartelli che incitavano ad uccidere i GAY.” È evidente l'effetto devastante di una proposta di legge che deve ancora essere discussa in sede parlamentare. Invito i miei lettori a sostenere questi coraggiosi attivisti in Uganda, in ogni modo e dovunque vi troviate."

Manifestazioni in Uganda Rainbow Uganda (attiva su Facebook) è un'organizzazione per la società civile e i diritti umani , fautrice di campagne legate a genitori di ragazzi e ragazze omosessuali, rabbini, prelati, terapisti, scrittori, operatori ed assistenti sociali impegnati nell'educazione sessuale e nella sensibilizzazione su temi quali l'AIDS, l'oppressione e la diversità, studenti e docenti di scuola superiore, attivisti gay, lesbiche e bisessuali.

Questo il loro appello: "Dovunque siate - vi preghiamo di fare tutto il possibile, a livello locale e internazionale, per FERMARE QUESTA CAMPAGNA D'ODIO. Un odio che non riguarda solo l'Uganda o la comunità LGBTI (lesbian, gay, bisexual, transgender, intersex)."

Nel vicino Kenya, infatti, lo scorso fine settimana una folla inferocita ha assalito la cerimonia di un matrimonio gay. Questi attacchi alla comunità LGBTI in Kenya sono organizzati come sempre da autorità religiose – musulmane e cristiane (tra cui il Vescovo Lawrence Chai della Libera Chiesa Apostolica del Kenya e Sheikh Ali Hussein della Moschea Answar Sunna), e credo che non sia una semplice coincidenza se questa ondata di intolleranza omofoba vada interessando Kenya e Uganda contemporaneamente.

[La situazione per la comunità omosessuale ugandese è sempre stata molto difficile e rischiosa, e una nuova proposta di legge prevede l'inasprimento delle pene per il 'reato' di omosessualità, inclusa la pena di morte. Qui ulteriori immagini e video sulle proteste in corso.]

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Testo originale: “Kill gay people” march through Kampala. Tratto da Black Looks: una decina di autori di vari Paesi africani affrontano temi di politica, cultura e attualità basati sulle realtà del Terzo Mondo.

fonte:http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=23&ID_sezione=654&sezione=

Omaggio a Fabrizio De Andrè per il suo compleanno

Il 18 febbraio è l'anniversario della nascita di un artista



“Con Princesa De Andrè è stato uno dei pochi, se non l’unico, a parlare di transessualità in modo sublime, raccontando la miseria sociale di una società ipocrita, dove di notte si è regine e di giorno ci si deve nascondere”

venerdì 19 febbraio 2010

Emily De Salvo, la lirica trans che studia da baritono e da soprano


LECCE 18/02/2010 - Non venne ammessa tre anni fa, ma pur di poter studiare nel Conservatorio Tito Schipa di Lecce ha cambiato voce e ora studia sia da baritono sia da sopranista: è la storia di Emily De Salvo, unica trans - a suo dire - iscritta in un Conservatorio italiano. La storia è pubblicata oggi sul "Quotidiano di Lecce".

Tre anni fa, quando si presentò per essere ammessa in Conservatorio, fu rifiutata perchè gli insegnanti non sapevano se inserirla in una classe maschile o femminile. Ma Emily, 29 anni, all'anagrafe ancora Stefano, ha continuato a studiare canto e ad esercitarsi al pianoforte. A settembre si è ripresentata all'esame di ammissione per entrare al Tito Schipa come allieva di canto lirico e questa volta la commissione ha aperto le porte alla nuova allieva.

«Con il soprano Amelia Felle, che mi ha difeso in commissione contro chi non mi voleva, - racconta Emily - studio da sopranista curando il repertorio Barocco ed esercitando il mio 'falsetto rinforzatò, con il maestro Maurizio Picconi, invece, studio da baritono. La mia vocalità è perfetta per un ruolo nelle opere buffe come quelle di Donizetti e Rossini». Quando Emily si è presentata alla commissione del Conservatorio per essere ammessa, a settembre, tra l'altro, è stata accompagnata al pianoforte nella sua esecuzione ('Ombra mai fù) da un'amica che lei definisce «eccezionale»: Luana Ricci, cioè Marco Della Gatta, ex organista del Duomo di Lecce, salita agli onori della cronaca nazionale quando fu licenziata per la sua decisione di cambiare sesso.




fonte:http://milano.cronacaqui.it/news-emily-de-salvo-il-lirico-trans-che-studia-da-baritono-e-da-soprano_32774.html

Prete proietta porno in chiesa: "Ecco cosa fanno i gay"

Un Pastore anglicano anti gay e favorevole alla proposta di legge presentata in Uganda che prevede la pena di morte per casi estremi di omosessualità, ha proiettato oggi un film porno in una gremitissima chiesa di Kampala, per mostrarne - a suo dire - gli "orrori di tale perversione". Riferendosi poi alle dichiarazioni del presidente Usa Barack Obama e del segretario di Stato Hillary Clinton, che hanno preso decise posizioni contro la proposta di legge, ed in generale contro le norme antigay, il pastore ha detto: «È questo che vogliono? Barack, le cui origini sono africane, ha dimenticato che in Africa la sodomia è considerata un abominio?».

Ha poi spiegato in dettaglio al pubblico (oltre 300 persone) quanto si vedeva nel film. Ad un certo punto ha fermato un'immagine e ha spiegato: «Vedete, qui c'è un uomo che mangia il pene di un altro uomo: è questo che Barack vuole?». In precedenza, il Pastore aveva proposto che i nomi degli omosessuali fossero pubblicati su tutti i giornali, e quindi ha concluso dicendo: «Speriamo che la legge passi entro il 4 aprile: sarà il regalo di Pasqua per tutti gli ugandesi». Attualmente in Uganda sono previste pene fino all'ergastolo per l'omosessualità, anche se poco applicate. La proposta di pena di morte pare avere poche possibilità di essere approvata, soprattutto dopo la levata di scudi internazionale.


fonte:http://www.gay.it/channel/attualita/28075/Prete-proietta-porno-in-chiesa-Ecco-cosa-fanno-i-gay.html

Il 19 Febbraio 2002 è morta Sylvia Rivera



A molti, a tanti di quelli che ogni anno partecipano ai Pride di tutto il mondo, questo nome non dice niente.


Sylvia era una trans, nata nel Bronx in una famiglia portoricana, molto lontana da quella Amerika ricca ed opulenta che siamo abituati a conoscere. Sbattuta fuori di casa a 14 anni, si ritrovò a riempire quella schiera di emarginati e disperati che popolano New York cominciando a vivere di espedienti e di prostituzione.

La sera del 28 Giugno 1969, come tante volte prima di allora, Sylvia insieme ad altre sue amiche trans e travestite, era allo Stonewall, un locale del West Side ritrovo semiclandestino per gay, trans, drag e travestite. Come spesso accadeva, quella sera arrivò la polizia che fermò i presenti e con i suoi metodi raffinati cominciò a provocare, offendere e picchiare.

Quella sera Sylvia decise di non subire, si ribellò e lanciò una bottiglia contro le guardie, da quel momento nulla fù più come prima. In quella bottiglia non c’era benzina o tritolo, ma una miscela molto più esplosiva fatta di rabbia antica e orgoglio offeso. Dopo quella sera però, Sylvia subì una seconda e forse più violenta emarginazione, quella del movimento gay che non gli riconobbe nulla, perché lei era trans, ispanica, prostituta, sottoproletaria, drogata.
In altre parole era diversa...!

Solamente negli ultimi anni, dopo che a fatica riuscì a farsi dare la parola al Roma World Pride, ma soprattutto ora che non c’è più tutti riconoscono l’importanza del suo gesto e della sua esperienza. Dopo anni passati da barbona, aveva raccolto tutte le sue energie ed insieme ad altre, gestiva una casa di accoglienza per malati e senza fissa dimora a Brooklyn.

In occasione della prima edizione di Divergenti Festival Internazionale di Cinema Trans, le è stato dedicato un omaggio nella serata di inaugurazione, con la proiezione del cortometraggio "A Present for Sylvia" di Luki Massa, Isabel Cholbi e Porpora Marcasciano.

Link a lei dedicati:
http://www.stonewallvets.org/Sylvia_Rivera.htm
http://www.monicaromano.it/nuova_pagina_2.htm
http://eccezione.splinder.com/post/20878482

Film italiani a lei dedicati:
A Present for Sylvia di Luki Massa e Porpora Marcasciano, Italia 2008
Sylvia, rimembri ancora… di No Code Video Trips, Italia 2002

Memoria Sylvia Rivera from ATA Sylvia Rivera on Vimeo.



fonte:http://www.mit-italia.it/centro-doc/sylvia_rivera.htm

Si rimandino i gay da dove son venuti

di Michele Serra
Esquimesi, amazzonici, omosessuali: secondo il Governo sono oltre 700 le etnie censite sul territorio. Tutte egualmente pericolose e difficili da snidare

Dopo gli scontri di via Padova a Milano, il governo sta approntando uno studio sulle etnie che si contendono il territorio del nostro paese. Secondo la Lega, oltre a negri, ebrei e donne, sono censite in Italia circa settecento etnie diverse, alcune delle quali (molucchesi, kirghisi, antropofagi del Borneo) particolarmente pericolose perché presenti con un solo individuo, molto difficile da snidare. Ma vediamo i casi più preoccupanti.

Amazzonici Numerosi piccioni agonizzanti, trafitti da una freccia avvelenata, hanno rivelato la presenza in via Padova di indios amazzonici. Hanno aperto un negozio di cerbottane e copricapo piumati che ha molto successo tra le signore milanesi appassionate di prodotti bio, ma la loro integrazione è resa difficile dall'abitudine di tenere tapiri in casa, provocando accese discussioni nelle riunioni di condominio. La Lega, con un ordine del giorno in Consiglio comunale, ha proposto il loro sterminio (compresi i tapiri), creando un incidente diplomatico con i latifondisti brasiliani che sostengono di avere già provveduto loro.

Esquimesi Un piccolo negozio di igloo e grasso di foca, molto frequentato dalle signore milanesi che amano il bio, rivela la presenza in via Padova di una piccola ma attiva comunità esquimese. Si tratta di prodotti made in China grossolanamente contraffatti (gli igloo sono di polistirolo), ma le clienti sono invaghite del gestore Nanuk e della moglie Inuk (anch'essi cinesi) e li difendono. Nanuk e Inuk hanno partecipato ai disordini interetnici armati di fiocina, ma non avendo nemici specifici si sono accaniti sul vicesindaco De Corato in visita di cortesia.

Russi Controllano lo shopping nei centri storici, acquistando scarpe costosissime e vestiti orribili e pagando con rotoli di banconote così enormi che per srotolarli serve l'aiuto di un commesso. Il loro ingresso nei ristoranti di lusso semina il panico nel personale: pasteggiano con Oro Pilla e diversi chef si sono tolti la vita dopo che un russo ha intinto il carpaccio di tonno nel cappuccino. Molto dannoso il loro transito negli alberghi d'epoca: gli stucchi sono scrostati dai rutti. La Lega aveva preparato un durissimo documento contro l'invasione dei russi, ma lo ha ritirato dopo che Boris Kafonov, magnate dello smalto per unghie dei piedi, ha finanziato con cento milioni di euro il progetto leghista di avvicinare i milanesi a Malpensa deportandoli in

Generoni romani Insediati nelle sale massaggi e nei circoli sportivi più prestigiosi della capitale, come la Canottieri Nando e lo Sporting Vaccinara. Mediatori d'affari, sono considerati gli eredi della secolare diplomazia capitolina, e risolvono con arguta delicatezza anche le trattative più ostiche, con le frasi in codice "a stronzo, daje sti quatrini e nun sta a rompe er cazzo", oppure "se combiniamo co' Giggi, se lo pija in der culo Ciccio". Amici di tutti, sono perfettamente integrati con gli italiani, ma costituiscono un problema perché ingrossano le fila della popolazione carceraria. Il governo pensa di risolvere il problema con il lodo Ciccio e Giggi, che prende il nome da due sottosegretari del Pdl.

Omosessuali Nessuno si sarebbe accorto della loro massiccia presenza in Italia, quando la Lega ha lanciato l'allarme. "Non riusciamo a capire da dove siano arrivati", spiega Matteo Salvini, "ma li staneremo casa per casa, boutique per boutique, rimandandoli da dove sono venuti". Pronto un colossale piano di rientro, al quale i gay italiani hanno aderito con entusiasmo. La località preferita è San Francisco, ma qualunque città occidentale lontana almeno mille chilometri dall'Italia è ugualmente gradita.

Turchia, il cinema contribuisce a battere l’omofobia


di Carlo M. Miele
Osservatorio Iraq, 18 febbraio 2010

Se la Turchia è riuscita, almeno in parte, ad accantonare alcuni tabu in materia di sessualità, il merito va anche al film festival indipendente “!f Istanbul” e al coraggio dei suoi organizzatori.

Furono loro nove anni fa, in occasione della prima edizione della manifestazione, a proporre una sezione speciale nominata “Arcobaleno” in cui inserire le pellicole dedicate a temi scomodi come l’omosessualità e, più in generale, la libertà di seguire le proprie inclinazioni sessuali.

“Molte persone ci dicevano di abbandonare l’idea, dicevano che era troppo rischioso, ma noi siamo andati avanti”, ha raccontato a Hurriyet la co-direttrice della manifestazione Serra Ciliv.

La scelta della direzione del festival provocò aspre polemiche in Turchia, ma fu premiata dal pubblico, che accorse in massa per assistere alle proiezioni.

“La risposta del pubblico è stata incredibilmente positiva – continua Ciliv - La sezione Arcobaleno è stata un fiore all’occhiello del festival sin dal primo anno. Ci è sembrato importante, in termini di visibilità e di sensibilizzazione e per contribuire a promuovere la tolleranza per i diversi tipi di stili di vita. La Turchia è in rapida evoluzione; non c’è solo il festival. Abbiamo una popolazione giovane e dinamica”.

Il peso di iniziative come quella dell’!f Istanbul viene sottolineata anche dalle organizzazioni non governative.

Begum Bastas, rappresentante dell’associazione lesbica, gay, bisessuale e transgender Lambdaistanbul, sostiene che “la proliferazione di questi festival è importante in termini di visibilità. Grazie a questi film l’opinione pubblica può comprendere meglio i problemi”.

Anche secondo Ugur Yuksel, rappresentante dell’International Flying Broom Women’s Festival, l’!f Isranbul e le altre iniziative analoghe lanciate negli ultimi anni hanno contribuito a smantellare l’approccio omofobico che fino a poco tempo fa vigeva nei confronti delle pellicole che avevano gay e lesbiche come protagonisti.

I problemi in Turchia, tuttavia, non sono affatto finiti.

Nonostante i passi avanti compiuti, le pellicole che trattano i temi dell’omosessualità restano di fatto limitate a occasioni speciali come le rassegne cinematografiche internazionali di Istanbul e Ankara, ma vengono di fatto bandite dal circuito delle sale commerciali.

“L’unico spazio per i film sull’omosessualità – commenta Yuksel - sono i festival”.

fonte:http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=8862