Sommossa in Thailandia, dichiarata la legge marziale a Bangkok

di Pasquale Giordano
BANGKOK –
Dichiarato lo stato di emergenza, in regime di legge marziale, a Bangkok e nelle provincie vicine da Abhisit Vejjajiva, primo ministro della Thailandia, dopo che in mattinata un gruppo di migliaia di camicie rosse, che contestano lo stesso premier, ha invaso il cortile del parlamento costringendo alcuni parlamentari a fuggire in elicottero. L’Ambasciata italiana in Thailandia assicura che non c’è nessun pericolo per gli stranieri. Al momento nessun italiano sembra essere stato interessato dalla sommossa.

Al punto di non ritorno, oltrepassato il quale nulla è più come prima, è arrivata la Thailandia questa mattina quando un gruppo di circa 3000 camice rosse è penetrato nel cortile antistante il parlamento thailandese per chiedere nuove elezioni. I manifestanti hanno usato un camion per sfondare il cancello di ingresso per poi stazionare nei giardini davanti al palazzo del parlamento costringendo qualche parlamentare a una rapida fuga in elicottero. I manifestanti anti-governativi che sostengono l'ex premier Thaksin Shinawatra hanno poi accettato di sgomberare l’area.
Le reazioni delle istituzioni tailandesi non si sono fatte attendere, tanto che il primo ministro ha dichiarato in vigore la legge marziale nella capitale giustificando la sua scelta in tv: “"La nazione è stata duramente colpita dalle proteste e il governo deve porre rimedio alla situazione. Non significa che però verranno colpiti gli innocenti ". Abhisit ha dichiarato illegali queste forme di dimostrazione: “da questo momento, quindi, verranno sciolti gli assembramenti di persone in numero superiore a 5”.
Il premier nelle scorse settimane, in un confronto televisivo con i leader delle camicie rosse, si era detto favorevole ad una tornata elettorale non prima del 2011 sostenendo che il suo partito fosse legittimato a governare fino a quella data. Tuttavia i manifestanti, che dicono di rappresentare le classi più disagiate della Thailandia, hanno rifiutato l'offerta del premier.

L’ombra lunga di Thaksin Shinawatra
Si sta dividendo il movimento delle camicie rosse, sentendo le dichiarazioni dei leader che prendono le distanze dall’irruzione in parlamento : " Siamo impegnati solo in azioni non violente per imporre un'elezione“ ha spiegato Weng Tojirakarn, uno dei leader che ha incontrato Abhisit in televisione la settimana scorsa. Altri appoggiano e anzi rivendicano l’azione come ha fatto Nattawut Saikua che davanti ai giornalisti ha tuonato: "Da oggi le nostre azioni si concentreranno su persone, luoghi e attività connessi al Signor Abhisit”. Rivolto alla folla che si era radunata ha poi asserito che porteranno la protesta "al livello successivo".

Secondo le agenzie internazionali a cavalcare le proteste di oggi potrebbe esserci proprio l’ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio in Gran Bretagna, che spinge per tornare al potere. Nel 2005 Thaksin fu rieletto con una larga vittoria del suo partito populista Thai Rak Thai sul Partito Democratico Thailandese. Nel settembre 2006 il premier è stato deposto da un colpo di stato mentre si recava in visita a New York. Nell'agosto 2008 la corte suprema thailandese spicca un mandato d'arresto per Shinawatra e sua moglie, accusati di frode ed evasione fiscale. A novembre dello stesso anno, proprio in seguito alla sentenza della corte suprema, dalla sua residenza britannica Thaksin avrebbe organizzato le manifestazioni di protesta negli aeroporti thailandesi. La sua ombra si sarebbe quindi allungata sulla manifestazione di oggi che, stando sempre alle agenzie internazionali, dovrebbe servire da risposta alla Corte suprema thailandese che a febbraio del 2010 lo ha riconosciuto colpevole di aver approfittato del suo ruolo politico per arricchirsi personalmente, sequestrando oltre la metà del patrimonio dell’ex tycoon (a capo della Shin Corporation che controlla la più grande compagnia di telefonia mobile thailandese) stimato attorno ai 76 miliardi di bath (quasi due miliardi di euro)

Nessun pericolo per gli stranieri
Al momento, gli stranieri presenti in Thailandia non corrono pericoli. Lo ha assicurato il funzionario dell'Ambasciata italiana a Bangkok Ubaldo Ciavaglioli ai microfoni di CNRmedia. "Per gli stranieri non ci sono problemi di sorta e non ci sono difficoltà negli aeroporti. Lo stato di emergenza - ha aggiunto Ciavaglioli - significa che il governo userà le leggi speciali per evitare gli assembramenti ma non per limitare arrivi e partenze. La settimana prossima ci sarà la festa thailandese più importante (dal 13 al 15 aprile si festeggerà il ‘Songkran’, l’inizio del Nuovo Anno Tailandese, ndr), quindi è probabile che la situazione andrà normalizzandosi. A parte la zona intorno al parlamento e alla sede del governo, nel resto della capitale e nel Paese la situazione è assolutamente tranquilla".

fonte:http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=9492:sommossa-in-thailandia-dichiarata-la-legge-marziale-a-bangkok-&catid=82:asia&Itemid=199

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