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lunedì 26 aprile 2010

Esiste davvero la bisessualità:confusione e fusione tra i sessi.

Oggi, si discute moltissimo, sia in ambienti scientifici, che modaioli, sull'esistenza o meno della bisessualità.

E' un concetto,strettamente correlato a quello del' "identità sessuale" o identità di genere, quella caratteristica associata al genere sessuale, determinata da un intersecarsi di elementi biologici, psicologici, ormonali, ambientali, che prende forma durante la crescita psico-sessuale nei periodi pre e post natale.In queste due fasi, la madre determina l'orientamento sessuale del bambino, sia mediante l'accoglimento in grembo del feto , che durante la crescita e l'accudimento del bambino, durante i primissimi anni di vita.
Oggi però, si sente tanto parlare di "bisessualità", quasi come terza modalità sessuale. La bisessualità è determinata dalla non coincidenza tra sesso biologico ed identità di genere; in questi casi la libido, percorre altri sentieri. E'un concetto recente, dalla complessa decodifica, difficilmente collocabile in coordinate scientifiche o socialmente riconosciute e, soprattutto molto poco studiato.

La bisessualità, scarsamente riconosciuta, si colloca tra un continuum che và dall'eterosessualità e l'omosessualità, alle perversioni soft, di cui oggi si parla tanto. Esiste veramente, questa nuova forma di identità sessuale? I pareri, sono estremamente discordanti e, spesso contraddittori. Gli omosessuali, così come gli eterosessuali, considerano i bisessuali, instabili, immaturi e soprattutto irrisolti sul piano psichico; sembrano essere considerati come appartenenti ad un nuovo abito dell'identità sessuale, più modaiolo e scarsamente orientato. Gli omosessuali, sostengono che la bisessualità non esiste, che è semplicemente una finzione dietro la quale si nasconde abilmente un omosessuale poco coraggioso ed atterrito, dall'idea di vivere a pieno la propria sessualità, con le inevitabili conseguenze familiari, psicologiche e sociali.

La bisessualità, in fase evolutiva, o meglio il passaggio transitorio da una fase di omosessualità, sembra essere una tappa quasi obbligata, dello sviluppo della sessualità dell'adolescente. Il sottile confine dell'identità sessuale che emerge in adolescenza, è relativo alla plasticità dell'identità sessuale stessa, che in quella fascia di età, deve ancora cementarsi. Il confrontarsi con una fisicità, che il ragazzoa, conosce bene( perché come la propria), rende il corpo altrui un terreno scarsamente minaccioso ed accidentato, ove potersi spingere oltre, senza grandi quote d'ansia. Ricevo, spesso richieste di consulenze, da giovanissimi, atterriti e confusi, dalla possibilità di essere omosessuali,soprattutto perle conseguenze emotive, al nucleo familiare.

In una fase adulta dell'esistenza, la bisessualità ha chiaramente altre connotazioni, sia fisiche, che psichiche. L'adulto, uomo o donna che sia, nella "non scelta" sessuale, cela indubbiamente paure, conflitti irrisolti e confusività circa la scelta dell'oggetto sessuale. Oggi, all'interno delle nuove perversioni soft, che caratterizzano la vita orizzontale di molti italiani, la bisessualità, rappresenta un nuovo gioco erotico, un afrodisiaco transitorio per vivificare talami un po'sopiti ed annoiati; rappresenta spesso uno spingere oltre l'ortodosso i limiti della coppia, al fine di amplificare ed estremizzare un piacere sessuale, magari già in pensionamento anticipato. Stabilire il momento storico, della vita di chi la vive, significa, poter fare diagnosi, circa la bisessualità, comprenderne i contorni, le connotazioni e, le motivazioni.

Dottoressa Valeria Randone
http://www.valeriarandone.it/
Catania
fonte:http://www.italia-news.it/index.php?idcnt=35398&lang=it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La Dottoressa Randone non ha idea di cosa stia parlando. La bisessualità come gioco erotico??? Oppure come "non scelta"??? Ma per favore!!! Già commette un errore confondendo orientamento sessuale con identità di genere che sono due cose distinte e separate e se questa signora è davvero una Dottoresessa (non so in cosa) dovrebbe conoscere la differenza e nel frattempo che si chiarisce le idee vada a leggersi l'opera di Eva Cantarella "Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico " oppure "Bisessualità e dintorni. Il sottile confine dell'identità sessuale" di Gloria Persico, o ancora la vastissima bibliografia in materia -purtroppo al momento solo in lingua inglese per chi come me la conosce- e magari faccia qualche ricerchina a proposito del purtroppo poco noto, nonchè compianto, Dr. Fritz Klein che con il suo "The Bisexual Option" affronta in modo molto scientifico la materia essendone il primo teorizzatore dal punto di vista scientifico.
Il problema è sempre quello: la percezione se non la convinzione che la bisessualità sia un non scegliere, dal momento che tutto si basa sulla sessualità binaria -o sei omosessuale o eterosessuale- e che non si possa concepire uno "stare nel mezzo" o "in within" come dicono gli anglofoni. Mi fa ridire poi quando sento dire "non credo alla bisessualità" neanche si trattasse di una fede!!! E non si tratta certo di una moda, ma forse del fatto che finalmente grazie a qualche personaggio noto, le persone bisessuali che finora sono state solo una lettera nell'acronimo LGBT, stanno iniziando a prendere coraggio e a tirar fuori la testa dall'armadio. Le persone bisessuali hanno la capacità di provare attrazione psicofisica per le persone al di là del genere sessuale a cui queste appartengono. Vero, c'è chi attraversa una fase bisessuale per poi rendersi conto di essere gay o etero, ma per molti, moltissimi non è affatto una fase ma anzi un punto di arrivo dopo anni di sofferenze a cercare di capire in quale delle due caselle (gay/etero) doversi infilare. Be' ho una notizia per tutti: esiste una terza casella!
Qui in Italia siamo vent'anni in dietro in questa materia. Se è una moda allora siamo prorpio sul vintage. E le sue idee le vada anche a raccontare a chi da più di vent'anni in altri paesi civili organizza congressi internazionali come avviene in Irlanda. Se volete farvi un'ideauzza partite pure da http://www.binetusa.org/bihistory2.html

Unknown ha detto...

Che una laureata in psicologia e specializzata in sessuologia non riesca a capire questa differenza è un errore molto grave.
Non voglio immaginare come aiuti chi si rivolge a lei con dubbi sul proprio orientamento...
Consiglierei a questa psicoterapeuta di informarsi meglio prima di parlare come esperta di un argomento che nemmemo lontanamente conosce...

adam ha detto...

Sì, concordo con i due commenti sopra (e vorrei avere più dettagli sui riferimenti bibliografici, per mia cultura): non mi riconosco affatto in quanto scritto dalla dottoressa, che pure all'inizio sembrava aver iniziato bene.

Peccato, un'altra occasione sprecata.