“Mi reputo fortunato, sono vivo”, ha detto lo studente che ha preferito rimanere anonimo: “Ho paura, quella persona è ancora a piede libero”. Il giovane è un attivista per i diritti degli omosessuali, e forse per questa ragione il suo aggressore ne conosceva il nome. La vicenda è emersa il 23 aprile, grazie ad un articolo pubblicato dal giornale del campus, Long Beach Post.
Il lunedì successivo l’Università ha diramato una nota fornendo i dettagli dell’episodio e liquidandolo come “un caso isolato”. La polizia ha un identikit dell’aggressore e sta cercando l’uomo. L’episodio ha scatenato le proteste della Lgbt e di molti studenti: questa sera è in programma una manifestazione contro la violenza.
Gli organizzatori puntano l’indice contro l’Università: “Qualificandolo come isolato, cercano di non avere alcuna responsabilità. Ma tutti sappiamo che non è la prima volta che si verificano cose simili”, ha detto Nicoal Renee Sheen, una delle organizzatrici della marcia.
fonte:http://www.notiziegay.com/?p=46092
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