Il parallelo fatto durante la liturgia del Venerdì Santo in Vaticano tra gli attacchi alla Chiesa per i preti pedofili e "gli aspetti più vergognosi dell'antisemitismo" ha suscitato dure critiche da parte del mondo ebraico, riportate tra l'altro dalla stampa americana, e anche da associazioni statunitensi delle vittime degli abusi.
Il New York Times cita oggi la reazione "incredula" del rabbino capo di Roma Riccardo di Segni al parallelo citato da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia: "Con un minimo di ironia potrei dire che, visto che oggi è il Venerdì Santo, quando la Chiesa prega il Signore che illumini i nostri cuori perchè riconosciamo Gesù - ha detto il rabbino alludendo al passo della preghiera sulla conversione degli ebrei - che anche noi preghiamo il Signore perchè illumini i loro cuori".
Il New York Times cita comunque anche la precisazione fatta dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi: "Non credo che si tratti di un parallelo appropriato. La lettera dovrebbe essere interpretata come un messaggio di solidarietà da parte di un ebreo. Non voleva essere un attacco al mondo ebraico, assolutamente no". Un'associazione Usa di vittime di abusi sessuali da parte di preti, inoltre, ha definito il parallelo "un insulto sia alle vittime degli abusi che alla popolazione ebraica".
"Spezza il cuore vedere un altro esponente vaticano di alto rango fare delle osservazioni così insensibili - ha dichiarato David Clohessy del gruppo 'Survivors Network of those Abused by Priests' -. Le persone che nascondono in modo deliberato e prolungato i crimini sessuali contro i bambini non sono assolutamente delle vittime. Paragonare la richiesta di un pubblico esame di tali azioni con gli atti orribili di violenza commessi contro gli ebrei non potrebbe essere più sbagliato".
Reazioni critiche sono giunte anche da parte di Elan Steinberg, vice-presidente della associazione americana dei 'Superstiti dell'Olocausto e i loro Discendenti'. "Padre Cantalamessa si dovrebbe vergognare - ha affermato Steinberg - il Vaticano ha il diritto di difendersi ma il parallelo con la persecuzione anti-semita è insultante e insostenibile. Siamo dolorosamente dispiaciuti". Sorpresa e rincrescimento sono stati espressi anche dal rabbino Gary Greenebaun, direttore Usa delle relazioni inter-religiose dell'American Jewish Committee: "Fare questo parallelo è una scelta infelice di parole perché la violenza collettiva contro gli ebrei ha provocato la morte di sei milioni di persone - ha detto Greenbaum - mentre la violenza collettiva di cui si parla qui (le critiche al Vaticano) non hanno causato alcun omicidio o distruzione".
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