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mercoledì 14 ottobre 2009

In seguito alla bocciatura del testo Concia, autoconvocazioni spontanee in tutta Italia.


Roma: comunità lgbt stesa a terra, protesta davanti a Montecitorio

"Vergogna, vergogna”, questo hanno urlato i circa duecento aderenti all’assemblamento spontaneo di ieri sera a Roma davanti a Palazzo Montecitorio. Alla protesta silenziosa hanno aderito anche alcuni esponenti politici come Silvio Di Francia (Pd) e Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista). Cartelli tesi al cielo o appesi al collo proponevano slogan come “Da oggi i fascisti omofobi sono legittimati a massacrarci”, “I veri omofobi sono 285 onorevoli”, o “Gay macht frei”.

Un portavoce di ‘We have a dream' al megafono a invitato “a scrivere su un foglio quello che provate perché la cosa più importante da far capire oggi é che non siamo fantasmi ma persone che lavorano, studiano pagano le tasse e amano. Non smettete di lottare”. Cristiana Alicata di ‘We have a dream’ ha poi detto: “Questa è manifestazione spontanea, autoconvocata a cui le associazioni hanno aderito successivamente è una manifestazione di tutta la comunità. A Roma finora la comunità non si è sentita rappresentata dalle associazioni perciò dal 28 agosto ogni venerdì siamo in piazza per sentirci uniti e fuori dai ghetti che siano discoteche o in una strada perché una comunità deve poter vivere e contaminare la città. Siamo arrabbiati per quello che è successo oggi perché sono state sollevate obiezioni a una legge già timida di per sé. Paragonare l’omosessualità alla pedofilia è insensato e nazista. Chiedo al mio segretario l’espulsione della Binetti dal Pd perché ha sbagliato partito e non si riconosce nel suo spirito”.

a Milano timido assemblamento spontaneo. Dove sono i gay?


Dove sono i gay? Dove sono le lesbiche? Dove sono le ed i trans?
A Milano, così come in altre città d’Italia, sono nate manifestazioni spontanee a seguito della bocciatura del testo Concia sulle aggravanti di reato legate all’orientamento sessuale.


Alle ore 21.00 sotto la silente (e soddisfatta?) Madonnina si sono riunite una trentina di persone. Dopo venti minuti erano diventate il doppio. Verso le 21.45 erano in circa ottanta. In quella stessa Milano universalmente riconosciuta come la capitale omosessuale d’Italia. Ed il potere quasi soprannaturale che la città sfodera per attrarre a sé da tutto lo stivale gay e lesbiche, (che quotidianamente si danno appuntamento nell locale friendly di turno per esprimere il proprio orgoglio nell’aver comprato l’ultima borsa di Gucci) oggi, quello stesso potere, non è riuscito a far riunire in piazza più di ottanta sconfitti.
Alle 22.00 i temerari si sono spostati dal Duomo al sagrato di Palazzo Marino, passando per Galleria Vittorio Emanuele e bussando simbolicamente alla porta di un'amministrazione già sotto le coperte.

“Abbiamo la piena dignità di cittadini di rivendicare ciò che siamo” dice Stefano Aresi di Milk Milano “è allucinante e umiliante pensare che solo venerdì scorso abbiamo presenziato al congresso sui matrimoni tenutosi alla Camera dei Deputati, solo sabato abbiamo gridato con forza l’importanza di una legge alla manifestazione Uguali, e ora, nonostante la pressione mediatica che i siti di informazione lgbt hanno contribuito a creare, è stata presentata (per poi essere bocciata) una legge soffice, troppo morbida, ricca solamente di attenuanti generiche, e priva oltretutto dell’aggravante per l’identità di genere”.

Delusa anche Stefania Cesta, presidente di Arcilesbica Milano, che giudica quanto è accaduto questo pomeriggio un “colpo basso alla democrazia”. “E’ stata una doccia fredda per me e per tutta la comunità lgbt” prosegue la Cesta, “è stata sprecata un’opportunità che godeva anche del consenso del Ministro Carfagna. Non capisco però questo cambio di registro da parte del Ministro per le Pari Opportunità: una disponibilità della Carfagna a farsi portavoce di una legge direttamente in Consiglio dei Ministri potrebbe nascondere anche un primo sostanziale segno di cedimento dell’attuale Governo, pronto a cadere”.

All’assemblamento spontaneo ha voluto partecipare anche Ivan Scalfarotto del Pd, che ha rilasciato in esclusiva per GAY.tv questa dichiarazione

Monica Romano, presidente onoraria della Fenice e delegata alla Consulta per il CIG- Arcigay Milano, e Daniele Bra, rappresentante FtoM all’interno della Fenice, parlando ai presenti hanno detto:

Conclude l’assemblamento Stefano Aresi del Milk Milano:

manuel.masi@gay.tv
davide.bombini@gay.tv

FONTE : http://www.gay.tv/

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