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lunedì 26 ottobre 2009

INVITO ALLA COMUNITA’ TRANS


Sono trascorsi quarant’anni dai moti di Stonewall, quando la nostra sorella Silvya Rivera, con un suo gesto, cambiò in qualche modo la storia del movimento LGBT mondiale.
Adesso è il nostro turno per dimostrare questa maturità e l’intenzione di voler davvero cambiare una realtà troppo spesso dolorosa, solo per il fatto di “essere”, di esistere, riprendendoci la nostra dignità, un passo realizzabile solo unite/i, almeno su quelle istanze che innegabilmente potrebbero davvero cambiare la nostra esistenza.
Un congresso, un confronto vero, aperto a tutte le realtà Trans del nostro paese, sia esse associative che di singol* individui, una mobilitazione senza precedenti nel panorama Trans italiano, un appuntamento che dovrà darci l’occasione per dimostrare che non siamo la cattiva rappresentazione del genere umano, che non siamo “oggetti sessuali” o persone disturbate mentalmente.
Il nostro intento dovrà essere quello di trovare una linea quanto più condivisa, l’unica via percorribile per approdare a veri ed importanti cambiamenti per la vita delle persone Trans, quella di riuscire a parlare con una voce univoca, almeno su quelle istanze indispensabili per una vita dignitosa.
Le differenze di opinioni di sensibilità e di politiche non possono farci allontanare dal nostro fine, dobbiamo sentirci, tutte e tutti responsabili di una disgregazione tanto inutile quanto dannosa, così come nel non essere riuscite/i a costruire un fronte unito e solidale, dobbiamo fare un grande sforzo democratico, mettendo da parte rancori e insana voglia di protagonismo a tutti i costi.

Proviamo a pensare alle nuove generazioni, cerchiamo di lasciare loro un eredità che molte e molti di noi non hanno potuto “spendere”,dobbiamo riappropriarci dei nostri diritti, al lavoro, alla salute alle affettività, alla possibilità di autodeterminazione, malgrado molte e molti di noi siano riusciti a portare avanti progetti importanti per la tutela ed il supporto delle persone Trans, siamo ancora ben lontani dall’essere considerate/i cittadini con pari dignità, tante sono le persone che hanno la capacità e la volontà di spendersi per questa causa, il compito di un congresso quello di riunirle.
Resta da vedere quante persone saranno in grado di mettere davanti a se il proprio fine, quello di una rivendicazione alla vita non più come sopravvivenza, donando l’opportunità di una transizione serena a chi ancora non l’ha intrapresa e a noi la felicità di aver costruito, insieme, una rivoluzione democratica, certe e certi che l’espressione di una singola persona o una singola associazione, non potrà mai arrivare a tanto.
Chiediamo un incontro quanto più esteso e coinvolgente possibile dove costruire un futuro decisamente migliore, senza per questo azzerare il lavoro già fatto o la personalità di ciascun individuo, ma apportando le proprie conoscenze e le proprie storie in modo da poter costruire su esse nuovi progetti e solide soluzioni, nell’assoluto rispetto delle differenze e delle opinioni.
Un appuntamento molto complesso e delicato, ma che a noi pare irrimandabile soprattutto in questo preoccupante momento storico di privazione di pari opportunità e di libera espressione.
Dobbiamo conoscerci e condividere le nostre paure ed i nostri progetti, gettare solide basi per un movimento unito che sia rappresentativo per quante più persone possibili, rifuggendo dal personalismo e all’egoismo, mali assoluti per l’intera comunità.
Una prova di responsabilità, che dopo quarant’anni dai moti di stonewall, dovrebbe essere maturata in tutte e tutti noi, stabilendo in modo forte e unito che dietro la lettera T* ci sono persone che in stragrande maggioranza vivono una condizione esistenziale ingiustamente stigmatizzata e ostacolata.
Un invito a tutte/i voi, alla creazione, alla partecipazione all’impegno di questo congresso nazionale, dal quale uscire con una nuova forza aggregativa capace di sorprendere l’intero paese e noi stesse/i, credendo fermamente che, insieme, tutte le nostre istanze possono finalmente realizzarsi.


Fabianna Tozzi Daneri
http://www.transgenere.it/blog/

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