Quello che è accaduto ieri in Parlamento è probabilmente il più grave atto di violenza compiuto in Italia contro le persone omosessuali (peggio ancora per le persone transessuali, che nella Legge affossata non erano nemmeno nominate). Più grave di una coltellata, di una bomba carta, di un incendio in discoteca, di una aggressione armati di casco. Più grave perchè a compierlo sono state le stesse Istituzioni che invece dovrebbero proteggerci. Ieri, lo stesso Parlamento che non prova schifo o vergogna a spacciare per Costituzionale qualunque legge copra le spalle e il culo a Berlusconi, anche a costo di cancellare il principio per cui tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla Legge, ha ben pensato di massacrare la Legge che prevedeva di considerare una aggravante l'odio omofobo nel più umiliante dei modi: bollandola come incostituzionale. Sancendo di fatto che gay e lesbiche sono carne da macello, che ogni forma di odio verso una minoranza è esecrabile, tranne nel caso in cui la minoranza sia portatrice di un differente orientamento sessuale rispetto alla maggioranza.
Non è il caso qui di chiedere ai cosiddetti cattolici come facciano a non provare vergogna nel discriminare uomini e donne in nome di Dio. Questo è un problema che riguarda solo la loro coscienza: infatti è ad essa che si appellano per votare contro l'equiparazione dell'omofobia all'odio, per esempio, razziale. Quel che è importante, in questa sede, è spiegare come l'incostituzionalità sia un pretesto menzognero per arruffianarsi le gerarchie cattoliche sulla pelle dei gay e delle lesbiche. E dimostrare che questo gioco riscuote grande successo a Sinistra quanto a Destra.
1) Nel 1993 il Parlamento ha approvato quella che è ancora oggi nota come Legge Mancino e che tecnicamente si chiama "Decreto Legge n.122/1993: Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa". Questa legge inserisce il concetto di aggravante in qualunque crimine venga commesso con motivazioni legate al razzismo e/o all'intolleranza e che ha come vittime uomini e donne che hanno un colore della pelle differente, provengono da un Paese differente o abbiano un credo religioso differente. Il che significa che, in un ordinamento che già prevede la sanzione per qualunque atto di violenza, questa legge riconosce l'esistenza di aggravanti quando gli atti di violenza vengono compiuti per motivi di odio razziale, etnico o religioso. Cioè: se io ti do una coltellata commetto un reato; ma se te la do perchè sei "negro" o "ebreo" il mio reato è considerato più grave. Inoltre, come recita sin dal titolo, tale Legge interviene in questa materia per motivi di "urgenza". Infine, dulcis in fundo, la Legge Mancino considera reato anche la propaganda, la diffusione di messaggi che incitano al razzismo o all'odio etnico e religioso, l'esaltazione di idee, simboli, fatti, metodi che inneggino al fascismo e a pratiche antidemocratiche.
2) Questa Legge, approvata tra non poche critiche (alcuni temevano che si potesse essere perseguiti per la semplice esposizione delle proprie idee, e tra questi ovviamente i Leghisti) e quindi considerata pienamente Costituzionale, cita come sue principali fonti normative: la XIIma disposizione transitoria (e poi finale) della nostra Costituzione e la Convenzione Internazionale di New York del 1966 (Eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale). La Legge Mancino, infine, e questo è un passaggio teorico fondamentale!, inserisce le sue norme (e la relativa introduzione del concetto di aggravante) in una Carta Costituzionale in cui l'Articolo 3 sancisce già che nessuno può essere discriminato a causa della propria razza o del proprio credo religioso.
3) Nessuno, nel 1993, ha osato arrivare al punto di contestare che la Legge Mancino, proprio perchè attiene ad una materia già disciplinata dall'articolo 3 della Costituzione, riconoscendo l'aggravante per odio razziale, etnico o religioso, rischiava di essere una norma discriminante verso i bianchi, gli italiani/europei, i Cattolici Cristiani. Non credo che il motivo sia da ricercare nel fatto che nel 1993 i parlamentari possedessero il senso del ridicolo e della vergogna: semplicemente, nessuno ha obiettato in questo modo indecente proprio perchè l'Articolo 3 (e l'intero nostro apparato legislativo) impediscono che la tutela dei diritti di una minoranza prefigurino anche solo la semplice possibilità di discriminare la cosiddetta maggioranza.
4) Ieri abbiamo appreso che questo vale per tutti, tranne che per i gay e le lesbiche: considerare come aggravante l'odio verso chi ha un orientamento sessuale differente da quello eterosessuale rischia infatti di creare possibili discriminazioni verso le persone eterosessuali! Abbiamo anche appreso che, dato che le nostre leggi puniscono già gli atti di violenza, è incostituzionale ritenere più gravi questi atti se compiuti per omofobia: se una coltellata è già considerata un crimine, non si può operare una grave distinzione e considerarla ancora "più" crimine se inferta ad un gay o ad una lesbica! Abbiamo infine appreso che, la recrudescenza ed il proliferare di violenze contro le persone gay e lesbiche in questi ultimi mesi, non legittimano nemmeno il ricorso a provvedimenti "urgenti".
5) Il fatto che tale distinzione venga già operata dal nostro ordinamento (con decisioni e procedure riconosciute come costituzionali) per crimini commessi contro persone di razza/etnia/credo religioso differente, credo dimostri in maniera semplice che il Parlamento italiano ha ieri trovato nel testo Concia una incostituzionalità in realtà inesistente. Semplicemente hanno avuto paura di condannare e sanzionare l'omofobia in quanto tale perchè convinti, maschilisti/omofobi e servi della chiesa come sono, che tale condanna possa tradursi (non sia mai!!!) in una piena legittimazione dell'omosessualità e delle condotte di vita ad essa legate. Non gli è bastato cancellare dalla Legge qualunque riferimento alla propaganda di idee, metodi, messaggi che possano in qualunque modo esaltare o legittimare i sentimenti omofobi (si temeva infatti che potesse diventare perseguibile anche il Papa o qualunque prete che dal pulpito condanni gay e lesbiche come moralmente-disordinati-agl
6) La responsabilità di questo massacro non è da ricercare solo a Destra: certo, la stragrande maggioranza dei 285 parlamentari che hanno votato a favore dell'incostituzionalità milita nel PDL, nella Lega e nell'UDC. E, certo, è stata proprio quest'ultima a presentare la mozione grazie alla quale la legge è stata uccisa. Qui però le colpe sono trasversali come i meriti: sono degni di nota infatti i 19 parlamentari del PDL che, con voto contrario o con l'astensione, si sono opposti a questa mozione. Tutte/tutti di area Finiana, che coincidenza. Più, e lo sottolineo con sorpresa, il cattolico e democristiano Rotondi. Ma di tutti gli altri credo sia giusto rendere noti i nomi e i cognomi: affinchè possano essere denunciati sia in Italia che in sede di Corte Europea per istigazione a delinquere, istigazione all'odio omofobo e tradimento dei principi contenuti in almeno una mezza dozzina di Trattati Internazionali.
7) Ma la Sinistra non esce certo con la coscienza pulita. Innanzitutto il PD: cacciare la Binetti sarebbe un errore madornale ed un modo molto sporco per buttar fuori l'agnello sacrificale e, con esso, tutte le responsabilità che invece sono di un intero Partito. Ivi compresa, e mi spiace dirlo, la relatrice della Legge affossata: Paola Concia. Paola infatti non avrebbe MAI dovuto accettare le modifiche inflitte alla Legge, che l'hanno snaturata e svuotata al punto tale che lei stessa ieri, in un impeto di sincerità dettato dall'ira, l'ha definita "una leggina". La strada da seguire avrebbe dovuto essere, senza compromessi, l'estensione della Legge Mancino ai reati commessi con l'aggravante dell'omofobia (meglio ancora se prevedendo anche la transfobia e la discriminazione per genere!). Avrei voluto vedere con quale stratagemma il Parlamento avrebbe potuto votare come incostituzionale una legge già vigente! E non solo per questo, ma anche e soprattutto perchè è proprio la punibilità della "diffusione di idee, messaggi e metodi" che esaltino l'odio omofobo a fare la differenza tra una Legge vera ed una leggina. Ma si sa, purtroppo siamo proprio noi gay e lesbiche i primi a giocare al ribasso quando è il momento di trattare con (e dentro) le Istituzioni del nostro Paese.
8) Tutto il PD inoltre è portatore di diverse colpe "procedurali": l'aver ridotto la grande questione dei diritti civili per le persone gay, lesbiche e trans alla ridicola discussione su progetti vergognosi e offensivi quali i Di.Co o i Pacs che, nelle forme che erano state previste, non tutelano un bel niente e sanciscono di fatto la natura delle coppie omosessuali come coppie di serie B. Aver votato ieri contro l'ordine del giorno che chiedeva il ritorno del testo di legge in Commissione per sanare eventuali vizi o difetti. Voto contrario che legittima il dubbio (se non la certezza) che uccidere quel testo non dispiacesse nemmeno al PD ma che poteva essere più divertente affossarlo con modalità che permettessero poi di scagliare le colpe contro la Destra. Un atto vigliacco, se così fosse. O, semplicemente, il modus operandi di un Partito che su questi temi non ha un indirizzo preciso e univoco, non fa scelte, si barcamena tra rispetto del principio di Laicità e ricatti perpetrati dagli oltranzisti cattolici (i teodem); un partito che liquida la questione dei Diritti Civili come un tema su cui lasciare libertà di coscienza... quando tale libertà è inspiegabile nel momento in cui si parla della vita e della pelle di milioni di donne e uomini. Un partito che non ha alcuna elaborazione condivisa sui temi del maschilismo, della differenza di genere e della differenza di orientamento sessuale. Un partito che ha reagito alle violenze omofobe delle scorse settimane praticamente in silenzio e senza sentire il dovere di mobilitarsi con forza almeno dentro il Parlamento Europeo: una Istituzione che ha sempre fatto sentire la propria voce di fronte a violenze simili e invece stavolta ha vilmente taciuto.
9) Evitate quindi, care compagni e cari compagni del PD, di infliggere alla comunità gay/lesbica/trans l'ennesima umiliazione cacciando vigliaccamente fuori dal Partito la povera Binetti: le sue idee ricordano il Medio Evo, confonde la Bibbia con la Costituzione, dimentica troppo spesso di essere obbligata ad agire laicamente come Parlamentare e confonde troppo spesso la propria coscienza col bene di tutto il Paese; però lei almeno ci mette la faccia. Lei dice chiaramente da che parte sta: la stessa in cui stava quando l'avete portata in Parlamento. E' il resto del Partito a non rendere chiaro da che parte sta. Condannate le violenze omofobe ma non sapete indicare con voce unica quali sono gli strumenti per combatterle, proprio come la Destra; vi professate a favore del riconoscimento dei Diritti delle persone omosessuali, ma poi le cancellate dalla Costituzione, esattamente come la Destra (esclusa la Lega che, se potesse, ci cancellerebbe anche fisicamente); vi professate a favore del riconoscimento dei Diritti alle coppie di fatto, ma poi le umiliate con proposte di legge che prevedono il telegramma da un partner all'altro per comunicargli la messa in essere della coppia stessa; proposte umilianti e vergognose, esattamente come quelle della Destra. A che serve quindi cacciare la Binetti, quando in Parlamento siete (quasi) tutti/tutte come lei?
di Luigi Carollo
fonte:http://www.facebook.com/vanessa.mazza?ref=profile#/note.php?note_id=176069063581&id=780529906&ref=mf
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