E' inutile chiedersi il motivo alla base di un gesto coraggioso. Potrebbe essere tutto merito di una maturità accumulata nel tempo. O, più semplicemente, l'atteggiamento coraggioso potrebbe essere figlio di una libertà di cui, un po' a fortuna, si gode sin dagli inizi della storia. Il motivo per cui, in questi giorni, una grossa fetta della popolazione britannica si sta ribellando animatamente alla visita ufficiale di Papa Ratzinger prevista dal 13 al 19 settembre prossimi, è di lettura incerta.
Alcuni, giustamente, potrebbero far risalire il polemico piglio britannico al fatto che la religione principale della nazione sia quella cristiano-anglicana. In parole spicce, significa che la fede inglese non dipende direttamente dall'istituzione papale della Chiesa Romana. In questo caso, però, si tralascerebbe un secondo fatto, altrettanto cruciale: la religione cattolica costituisce il secondo e più potente credo del Paese. Un concetto che, tradotto, ammonta a svariati milioni di fedeli che, probabilmente, ritengono che il Papa, a Londra, possa pure essere accolto come si deve.
Pare che il motivo per cui su Facebook esistano diverse petizioni per impedire l'arrivo del Papa in Inghilterra (che in totale hanno giù superato i 12000 aderenti, tra i quali molti di confessione cattolica) si rifaccia pure ad altre premesse. Certo, non dover convivere, in casa, con una forza moralmente schiacciante come quella vaticana è una fortuna di cui i cugini inglesi forse non comprendono la portata. Eppure basterebbe poco: basterebbe guardare Joseph Ratzinger da una prospettiva diversa, mento mitica, più civilmente ragionevole.
Basterebbe ricordare che il Papa è colui che ha scoraggiato l'uso del preservativo in Africa, nonostante gli spaventosi numeri che le morti da AIDS ancora si trascinano dietro. Basterebbe ricordare gli innumerevoli casi di violenze pedofile di cui egli stesso si è reso indirettamente complice nel momento in cui ha scelto di sostenere e difendere i carnefici. Basterebbe ricordare le parole, oltremodo indegne e prive di vera misericordia cristiana, che più volte, che fosse da un pulpito o da una ricca, altissima loggia, egli ha pronunciato contro la popolazione omosessuale. Nello specifico, basti ricordare che il Vaticano non ha mai firmato la proposta per depenalizzare l'omosessualità nel mondo.
Basterebbe ricordarselo, basterebbe esprimere il dissenso con un gesto, pure simbolico. Anche tramite una firma virtuale apposta ad una petizione nata su un social network. L'Inghilterra se l'è ricordato e lo sta facendo sentire, forte e chiaro. L'Italia, invece, è vittima della sua stessa matrigna, intrappolata nella sua angusta casa, chiusa dentro un guscio di pigra inconsapevolezza. Forse non le par vero, all'Italia, che la propria matrona sia anche la causa del suo deplorevole oscurantismo. E mentre aspetto che il mio Paese si riprenda, mi iscrivo a "The current Pope can kiss my LGBTQ-friendly butt"! Oh, sì che il Papa può.
Alessandro Papadakis
Fonte:http://www.gay.tv/articolo/1/12540/Il-Papa-puo-baciare-il-mio-c----gay
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