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mercoledì 4 agosto 2010

Gay, firme contro Vietti "E' il n.1 degli omofobi"

Di MARCO PASQUA

ROMA - Oltre mille firme per dire “no” alla nomina di Michele Vietti alla carica di vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Una petizione promossa alle associazioni che si battono per i diritti delle persone omosessuali, e che, in queste ore, sta circolando sui social network, facendo registrare un numero crescente di adesioni. A sottoscriverla non sono soltanto i militanti dei movimenti Glbt: scorrendo l’elenco dei firmatari si trovano esponenti della società civile e politica, studenti e docenti universitari, pensionati e imprenditori, operai e precari, avvocati e blogger. Tutti accomunati dalla convinzione che l’esponente dell’Udc non possegga “le necessarie caratteristiche istituzionali per rivestire il suddetto ruolo”. Tra questi, anche Paola Concia, deputata del Pd, che non ha votato per Vietti: “Spero che ora che è stato nominato vice-presidente, la smetta di avere posizioni ideologiche sulle tematiche Glbt”.

L’appello (http://www.arcigay.it/appellocsm 1), stilato da Arcigay, Rete Laica Bologna e da Franco Grillini, e sottoscritto dalle principali associazioni omosessuali italiane, è rivolto direttamente ai componenti del Csm. Quello che i movimenti non perdonano a Vietti, è l’essere stato “stato il primo firmatario della pregiudiziale di costituzionalità che ha affossato la legge Concia contro l’omofobia”. In quella pregiudiziale, spiega l’appello, “l’orientamento sessuale veniva esplicitamente confuso con pratiche sessuali quali l’incesto, la pedofilia, la zoofilia, il sadismo, la necrofilia e il masochismo. In base a tale illegittimo accostamento, l’introduzione di un’aggravante per i reati motivati dall’orientamento sessuale della vittima avrebbe significato, secondo Vietti, dare il via libera ad una protezione speciale delle suddette pratiche (incesto, pedofilia, ecc.)”.

“A qualunque persona, anche priva di nozioni giuridiche, non sfugge la falsità e l’offensività verso milioni di cittadini italiani di questa posizione. Essere omosessuali è una condizione personale; commettere un abuso sessuale su un minore è un crimine giustamente punito dalla legge”, sottolinea ancora il documento. E non è la sola occasione in cui Vietti ha suscitato lo sdegno dei gay italiani: “S’è dimostrato incapace di rispettare il diritto di manifestazione sancito dalla Carta Costituzionale, laddove ha espresso una totale contrarietà a che si tenesse il corteo nazionale dell’orgoglio Lgbt nella città di Torino, nel 2006”. L’anno dopo, ricorda Paolo Patanè, presidente di Arcigay, presentò una mozione contro i Pacs e a sostegno della “famiglia naturale”.

Il giudizio critico nei confronti della sua nomina, comunque, ha origine anche nella sua attività politica in materia di Giustizia. “Noi vogliamo evidenziare l’assenza complessiva di credibilità di questo personaggio”, osserva Patané, “anche al di là delle sue posizioni sul tema dei diritti dei gay”. “E’ uno dei padri della depenalizzazione del falso in bilancio, legge grazie alla quale il premier ha evitato una condanna per i processi ‘All Iberian’ e ‘Consolidato Fininvest’, in quanto ‘il fatto non costituisce più reato’ – denuncia la petizione on-line - E’ stato altresì il promotore del ripristino dell’immunità parlamentare, nel giorno in cui Marcello Dell’Utri veniva condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. E’ l’ideatore del legittimo impedimento, norma che blocca i processi per il Presidente del Consiglio dei Ministri e per i Ministri tutti”. Infine, viene evidenziata l’assenza di laicità nel suo profilo politico e la sua connivenza con le “pretese egemoniche di uno stato estero, la Città del Vaticano. A più riprese s’è fatto portavoce della contrarietà della Chiesa Cattolica verso il riconoscimento delle unioni omosessuali”.

Per Patanè, la sua nomina, è “un’offesa a migliaia di persone lesbiche gay e transessuali, e una pericolosa ferita alla laicità delle istituzioni”.

“Ora che Vietti è vice-presidente – dice la Concia, relatrice della legge contro l’omofobia affossata dalla pregiudiziale di costituzionalità – mi auguro che studi di più. Quella pregiudiziale era il frutto di un atteggiamento ideologico, ed era priva di qualsiasi fondamento. Spero che, dato il suo nuovo ruolo, diventi più equilibrato”.

Fonte:http://www.repubblica.it/politica/2010/08/02/news/vietti_nemico_dei_gay-6014559/

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