AIDS: OGGI GIORNATA MONDIALE, 33,4 MLN MALATI NEL MONDO


Si celebra oggi in tutto il mondo la giornata per la lotta all'Aids, malattia che dal 1981, anno in cui fu diagnosticato il primo caso, ha ucciso oltre 25 milioni di persone nel mondo. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' stima in 33,4 milioni il numero di persone sieropositive o con Aids conclamato nel mondo e in 2,7 mln il numero di nuovi casi annuali.

La sfida piu' importante, secondo l'Oms, e' quella di incoraggiare le persone a sottoporsi ai test per una tempestiva diagnosi della malattia: oggi, infatti, molti soggetti sieropositivi attendono troppo prima di iniziare le cure. Su questo si basa la campagna informativo-educativa 2009 del Ministero della Salute. ''Aids: la sua forza finisce dove comincia la tua. Fai il test!''.

Numerose le iniziative di sensibilizazione: la Torre Eiffel si spegnera' per cinque minuti alle 18,30 di oggi per sottolineare la necessita' di lottare contro l'Aids e anche l'Empire State Building e il ponte di Brooklyn a New York resteranno al buio per 5 minuti.

E l'Unicef Italia lancia oggi la Campagna ''Non toccate il Fondo'' per chiedere al Governo di versare il suo contributo al Fondo Globale per all'AIDS, Tubercolosi e Malaria come annunciato lo scorso luglio nel corso del vertice del G8 all'Aquila, ricordando che e' raddoppiato in 3 anni il numero di donne incinte sieropositive che hanno accesso ai farmaci per la cura dell'HIV/AIDS.



IN ITALIA 170MILA MALATI, CRESCE CONTAGIO FRA DONNE.

Quasi 87mila persone in Europa hanno contratto l'Hiv nel 2006, circa 4 mila in Italia e oltre 2,7 milioni nel mondo durante il 2008. In totale si stima che nel nostro Continente oggi vivano 2,4 milioni di persone affette da Hiv/Aids, 33,4 milioni nel mondo e oltre 170 mila in Italia. Secondo le stime, inoltre, nel nostro Paese circa un quarto delle persone Hiv-positive non sa di essere infetto e piu' della meta' delle persone con una nuova diagnosi di Aids ignora di essere sieropositiva. Dal 2000 ad oggi sono diminuite del 17% le infezioni da Hiv, ma la lotta all'Hiv/Aids non deve conoscere tregua anche alla luce dei dati che indicano in Italia un aumento della diffusione del contagio fra le donne.

Secondo i dati del Coa (Centro operativo anti-Aids) dell'Istituto superiore di sanita', se nel 1985 nel nostro Paese c'era un caso di Hiv femminile ogni 3,5 casi maschili, il rapporto e' oggi sceso a 2,5. In Italia quasi la meta' delle donne che hanno contratto la sindrome attraverso i rapporti eterosessuali e' stata contagiata dai partner di cui era nota la sieropositivita'. Dati allarmanti, perche' se i casi di infezione sono diminuiti dal 1981 (anno in cui fu identificato il primo caso di Aids negli Usa e inizio' il monitoraggio in vari Paesi del mondo), la stabilita' di diffusione del virus e i cambiamenti delle modalita' di trasmissione ''dimostrano - come evidenzia NPS, il Network delle persone sieropositive - che le persone non hanno ancora assunto quei comportamenti responsabili in grado di evitare il diffondersi del virus''.



LA PREVENZIONE SI DIFFONDE MA AUMENTANO I CASI FRA I GIOVANI.

Nel 2008, 19 Stati hanno raggiunto la soglia ottimale dell'erogazione del test per l'HIV e dell'accesso a servizi consultoriali sulla prevenzione del contagio madre-figlio dell'HIV per l'80% delle donne in gravidanza.

Sempre nel 2008, circa il 45% delle donne incinte sieropositive nei Paesi a basso e medio reddito hanno ricevuto i farmaci antiretrovirali per prevenire la trasmissione dell'HIV ai propri bambini. Ancora nel 2006, la quota era soltanto del 24% (salita a 35% nel 2007).

Il 21% del numero stimato di donne incinte nei Paesi a basso e medio reddito ha effettuato il test per l'HIV nel 2008. Esse erano il 15% nel 2007 e il 13% nel 2006.

In media, nel 2008, nei Paesi in via di sviluppo, il 32% dei bambini nati da madri sieropositive ha ricevuto la profilassi antiretrovirale per la prevenzione della trasmissione da madre a figlio dell'HIV alla nascita. Nel 2007 erano il 20% e nel 2006 il 18%.

E ancora: nel 2005, solo 75.000 bambini sieropositivi sotto i 15 anni ricevevano i farmaci antiretrovirali. Tale numero ha raggiunto quota 275.700 nel 2008. Cio' significa che il 38% dei 730.000 bambini sieropositivi che hanno bisogno di cure ha oggi accesso ai farmaci per la cura dell'HIV/AIDS. Nell'arco di un solo anno (dalla fine del 2007 alla fine del 2008), c'e' stato un incremento pari al 39%.

Molti paesi stanno compiendo progressi nella diagnosi precoce dell'HIV. Nel 2008, 83 dei 123 Paesi per cui erano disponibili i dati erano in grado di effettuare il test per l'HIV ai bambini entro i primi due mesi di vita. Nel 2007 gli Stati in cui tale analisi era possibile erano appena 57 (sui 109 per cui erano disponibili i dati).

Moltissimo e' stato fatto, dunque, ma altrettanto c'e' ancora da fare, soprattutto a livello di informazione eprevenzione: secondo i dati, infatti, livello di conoscenza approfondita dell'HIV tra le ragazze di eta' compresa tra i 15 e i 24 anni e' aumentato di 10 punti percentuali in 17 dei 45 Paesi in cui sono state condotte le indagini. Ma, nonostante questo incremento, molti giovani continuano a contrarre l'HIV. Nel 2007 circa il 45% dei nuovi contagi da HIV riguardanti persone di eta' superiore ai 15 anni sono stati registrati tra giovani di eta' compresa tra i 15 e i 24 anni.

fonte:http://www.asca.it/focus-AIDS__OGGI_GIORNATA_MONDIALE__33_4_MLN_MALATI_NEL_MONDO-2972.html

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