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giovedì 3 dicembre 2009

Trans e gay saranno "banditi" dal Paradiso


ROMA - Non temano di ritrovarsi in Paradiso al fianco di peccatori come trans e gay coloro che vivono seguendo la legge di Dio: costoro "non entreranno nel Regno dei cieli". Con questo exploit sul sito Pontifex.Roma il cardinale Javier Lozano Barragan ha voluto rassicurare i fedeli cristiani, in tempi in cui transgender e gay affollano palinsesti televisivi e copertine di giornali. E per i facinorosi che abbiano a travisare tali parole, in aggiunta il cardinale ha detto "sono comunque persone e in quanto tali da rispettare".

Lonzano è già noto per il suo ruolo svolto da ministro della Salute vaticano durante i tempi del caso Englaro. Quando, a suon di pressioni, il ministro Sacconi si calò nelle vesti di "sceriffo della salute" ed emanò una circolare minatoria agli ospedali, in controtendenza alla decisione della Cassazione.
Oggi, nelle vesti di Presidente emerito del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, Lonzano spara a zero su gay, trans e coglie l'occasione per rispolverare i vecchio tema dell'aborto, condannando la pillola RU486. Ma tornando al tema dell'omosessualità, il cardinale Barragan spiega che "non si nasce omosessuali ma lo si diventa. Per varie cause: per motivi di educazione, per non aver sviluppato la propria identità nell'adolescenza. Magari non sono colpevoli ma, agendo contro la dignità del corpo, certamente non entreranno nel Regno dei Cieli". E per avallare la sua tesi cita San Pietro, parlando di "impurità", di "passioni infami" e di "atti ignominiosi". Il protavoce della "Legge divina" non manca, però, di lanciare un monito contro repressioni e discriminazioni: "non sta al'uomo decidere, spetta solo a Dio questo potere".

Tuttavia le parole di Lonzano indignano, e non poco, chi spende la propria esistenza nel tentativo di abolire l'avversione verso le minoranze e le diversità. Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay, ha commentato aspramente le parole del cardinale, ma usando anche un pizzico di ironia: "Che sollievo cardinale! Fino a ieri pensavamo di dovervi ritrovare, una volta passati a miglior vita, nell'aldilà, ancora con i vostri proclami accusatori e le vostre ridicole teorie sulla sessualità e la dignità delle persone".

fonte:http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=32004

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