Rita e Luigia, aderendo alla campagna "Mille Chiamaprino" lanciata da Gay.it e seguendo l'esempio di tante coppie gay che in questi giorni avevano chiesto al sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, di celebrare il loro matrimonio sombolico. Ottimiste, viene da pensare, dato che Tosi è lo stesso che nel 2005, partecipò ad una messa "riparatrice" di una manifestazione lgbt intitolata "Ogni cittadinanza è possibile", portando sotto la giacca la maglietta stampata per l'occasione con la scritta "Noi Giulietta e Romeo, Voi Sodoma e Gomorra, No al gay pride". Ed è lo stesso che è stato condannato per avere violato, nel 2001, la legge Mancino ai danni di cittadini di etnia Rom e Sinti. La sentenza definitiva è stata emessa nell'ottobre 2009 e Tosi è stato condannato dalla Cassazione a 4 mila euro di multa e alla sospensione per tre anni dai pubblici comizi.
Ma torniamo alla nostra coppia e alla loro pseranza di essere ascoltate dal Sindaco Tosi. Rita e Luigia hanno compilato, come tutte le altre coppie, l'appello di Gay.it e lo hanno inviato al sindaco che non solo l'ha ricevuta, ma ha anche risposto. "Non ho nessuna intenzione di celebrare queste nozze - risponde Tosi a stretto giro di mail -. Non hanno nessun valore legale e quindi non si può. Fine". Ma la risposta di Tosi non si limita a questo e continua: "Anche se la legge lo permettesse io quel matrimonio non lo celebrerei. Sono assolutamente convinto che l’unico matrimonio possibile sia quello tra un uomo e una donna. Del resto non lo dice solo la religione o la cultura, ma anche il buonsenso. L’unione tra due esseri ha come scopo ultimo quello della continuità della specie ed è quella l’unione che deve essere tutelata e salvaguardata dalla legge". E conclude: "Per quel che mi riguarda le coppie omosessuali possono benissimo vivere assieme, curarsi uno dell’altro, possono anche fare testamento reciproco, senza bisogno per questo di unirsi in matrimonio. Poi se si apre a un riconoscimento del genere si crea un varco a tutte le altre richieste..."
"Il fatto che il Sindaco di Verona abbia risposto in quel modo ad una richiesta di una coppia lesbica della sua città di essere sposata, denota il miserabile livello di inciviltà in cui versa il nostro paese - commenta Sergio Rovasio, segretario nazionale dell'associazione Certi Diritti -. Anzichè comprendere che nel 2009 la società ha una sua evoluzione e che occorrerebbe prestare attenzione a richieste di parte della popolazione, si risponde con indifferenza umiliando la coraggiosa coppia di Verona. Occorre insieme lavorare per migliorare questo degradato livello della politica di oggi, fatto di demagogia, populismo, odio e paura. Forza e coraggio, vi siamo vicini".
ìrf4Ma Rita e Luigia, rispettivamente vicepresidente Arcigay e Arcilesbica e presidente di Arcilesbica di Verona, non si arrendono e hanno indetto uno sciopero della fame contro la posizione del sindaco Tosi. E per il 14 gennaio è atteso l'arrivo di don Barbero, il contestatissimo prete vicino alle coppie gay che per le sue posizioni friendly è stato nel 2003, dimesso dallo stato clericale.
1 commento:
Beh, c'è chi sta peggio. Pensa a chi s'è sposata Tosi.
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