Dico regionali, esultano le associazioni gay e lesbiche: "Parlamento prenda esempio"
BOLOGNA - Dopo Toscana e Liguria, varando una legge anti-discriminazioni che eroga servizi a tutte le convivenze, a pochi mesi dalle elezioni l'Emilia-Romagna si guadagna il plauso della comunita' Lgbt. "E' la terza Regione ad affermare un principio di uguaglianza di questo valore nell'offerta dei servizi di competenza regionali", dichiara il presidente nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso aggiungendo che "il Parlamento non puo' rimanere immobile di fronte a queste svolte che stanno cambiando il nostro Paese, regione dopo regione, ma dovrebbe cogliere il messaggio di dignita' e laicita', dando tutele e pari diritti a tutte le persone lgbt italiane".
Mancuso sottolinea anche che la decisione presa nell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna arriva "dopo il tentativo senza successo delle gerarchie cattoliche di precludere questo importante traguardo di civilta' e democrazia. Con questa legge il presidente Errani e la maggioranza che governa la Regione hanno dato un segnale chiaro e forte di laicita' e comprensione della realta' sociale di tutte le famiglie".
Festeggia la decisione della Regione anche l'Arcigay-il Cassero di Bologna. E anche sotto le Due Torri si sottolinea che il voto "arriva dopo un inedito ed infruttuoso pressing dell'Arcivescovo Carlo Caffarra che in una lettera aperta al presidente Errani aveva tentato di precludere ai nostri territori questo importante traguardo di civilta' e democrazia, meta che da tempo ci viene indicata dall'Unione europea".
Marcella Di Folco, presidente del Mit (Movimento Identita' transessuale) dice: "Finalmente la Regione Emilia-Romagna ha recuperato il senno". Sottolinea anche che il voto riguarda anche il divieto di discriminazione anche per orientamento sessuale e identita' di genere e questo "fa onore alla giunta e alla maggioranza guidata da Errani e riporta la nostra regione al ruolo di faro nazionale nel saper affrontare con cognizione di causa e con spirito fortemente civile, laico e democratico, le sfide che i cambiamenti e l'evoluzione sociale continuamente ci pongono".
Quasi lirico il commento di Elisa Manici, presidente di Arcilesbica Bologna: "Nell'oscurita' in cui versa il nostro paese in quasi ogni campo del vivere civile, dalla parita' di diritti fra diverse tipologie di cittadini, alla liberta' di potersi esprimere e autorappresentare senza condizionamenti, un raggio di luce arriva dal nostro consiglio regionale. C'e' ancora motivo di essere orgogliose di vivere in
Emilia Romagna".
Per Emiliano Zaino, presidente di Arcigay Cassero Bologna, "i richiami al Trattato di Lisbona in materia di non discriminazione nei confronti di persone con ogni orientamento sessuale e identita' di genere sono un successo importante per la nostra Regione". Soddisfazione anche per l'associazione radicale di Bologna "Giorgiana Masi".
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