Roma, 9 nov. - (Adnkronos) - Il Gruppp EveryOne, organizzazione per i Diritti Umani, ha depositato questa mattina due esposti presso la Procura della Repubblica di Bari e di Milano, dove si chiede l'annullamento dei concerti previsti in settimana del cantante giamaicano Sizzla Kalonji. Mercoledi' 11 novembre il giamaicano dovrebbe esibirsi al Demode' Disco Live a Modugno (Bari) e venerdi' 13 e' previsto un altro appuntamento al Live Music Club di Trezzo sull'Adda (Milano).
Sizzla, spiega il gruppo Everyone, ''noto per le sue posizioni contro gli omosessuali, e' accusato di propagandare ideologie fortemente discriminatorie e lesive della dignita' di milioni di gay e lesbiche, nonche' di incitare pubblicamente all'odio razziale e alla violenza omofobica''. ''Due le canzoni incriminate: 'We Nuh Join Dem' nuovo singolo del 2009, e 'No Apologize', scritta subito dopo aver firmato il 'Reggae Compassionate Act', nel 2007, con cui l'artista si impegnava a non diffondere l'intolleranza attraverso la musica. Nei due testi Sizzla scrive: 'Uccidiamo i froci', 'Il sangue dei froci scorrera'', 'Verrete bruciati' e ancora 'Devono chiedere scusa a Dio' e 'Si meritano colpi di pistola'''.
Ai magistrati il Gruppo EveryOne ha chiesto di ''impedire l'esecuzione dei due concerti e, oltre che valutare ipotesi di reato per Sizzla (per cui e' stata chiesta l'applicazione della Legge Mancino), considerare l'ipotesi di perseguire penalmente i proprietari qualora di loro spontanea volonta' non procedano all'annullamento dei due appuntamenti''.
fonte:http://www.libero-news.it/adnkronos/view/220069
Per avere un'idea più precisa del pensiero divulgato da Sizzla, vale la pena ricordare che durante un concerto a Chicago nel 2002, Sizzla dichiarò che non avrebbe mai ritirato le proprie parole: "io uccido i sodomiti e i gay, perché loro portano l’AIDS e le malattie alla gente… sparagli e uccidili, non ritirerò le mie parole".Sia Sizzla che altri cantanti reggae sono oggetto di un dossier di Amnesty International del 2004 a proposito di un grande concerto svoltosi in Giamaica. Si legge nel rapporto di Amnesty: «Durante il corso della serata, Capleton, Sizzla e altri, hanno cantato quasi esclusivamente liriche sui gay. Usando il termine dispregiativo per gay – 'chi chi men' o 'batty bwoys' – hanno esortato il pubblico ad "ucciderli, i batty bwoy devono morire, colpi di pistola sulle loro teste, chiunque voglia vederli morti, alzi le mani"». Da anni alcuni gruppi e organizzazioni sia a livello territoriale che internazionale, hanno lanciato una campagna, Don’t Promote Murder Music, contro il reggae omofobo tra i cui maggiori esponenti, oltre a Sizzla, si annoverano Capleton, Buju Banton, Elephant Man, Bounty Killer e T.O.K.
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