Lo stupro di gruppo di una lesbica ha suscitato indignazione e rabbia negli Stati Uniti; la polizia lo ha definito un inequivocabile "crimine di odio", che si aggiunge ad una vera e propria escalation di aggressioni a gay, transessuali e persino ad eterosessuali scambiati per gay, come nel caso dei due fratelli presi a botte perché camminavano tenendosi sottobraccio, uno dei quali è morto per le lesioni.
La donna, 28 anni, mentre usciva dalla sua auto (sulla quale era applicato un autoadesivo arcobaleno) a Richmond, in California, di fronte a casa sua, è stata aggredita da quattro individui e colpita con un oggetto contundente; è stata prima stuprata in strada e poi, all’arrivo di un passante, trascinata in macchina e portata in un edificio abbandonato dove gli abusi sono continuati per quasi un’ora.
Gli uomini e i ragazzi che hanno partecipato all’aggressione durante la violenza le urlavano insulti lesbofobici. In seguito l’hanno lasciata nuda e insanguinata fuori dell’edificio, derubandola della sua borsa e della macchina. Gravemente ferita, la donna è riuscita a chiedere aiuto ed è stata ricoverata all’ospedale.
Sulla base della sua testimonianza, la polizia ha effettuato quattro arresti: un uomo di 31 con precedenti di stupro di gruppo, un quindicenne e un sedicenne. Un altro sospettato di 21 anni si è costituito dopo che era stata emessa una taglia per il suo arresto. In sostegno della donna lesbica aggredita si sono tenute veglie e manifestazioni, e il centro locale antiviolenza ha aperto un fondo per sostenerla anche economicamente durante le cure.
Fonte: www.pinknews.co.uk
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