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STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato oggi la Svizzera per aver violato i diritti fondamentali di una transessuale 71enne. L'uomo - ora diventato donna - era stato costretto a pagare di tasca propria i costi di un intervento chirurgico di cambiamento del sesso nel 2004 perché non aveva rispettato il termine di attesa di due anni fra decisione e operazione vera e propria.
Secondo i giudici nel caso in esame questo termine - voluto dal legislatore per evitare mosse impulsive - non aveva senso, vista l'età dell'interessato. L'uomo aveva inoltre atteso per rispetto della ex moglie (nel frattempo morta) e dei figli. Il Tribunale federale si era invece schierato - in modo giudicato troppo formalistico da Strasburgo - in favore della cassa malattia, che si era rifiutata di assumersi i costi. La Svizzera dovrà versare un indennità di torto morale di 15'000 euro e un risarcimento di 8000 euro.
SDA-ATS
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