"Ebbene," dichiarano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, leader del Gruppo EveryOne "siamo stanchi dell'omofobia strisciante dei politici di destra e sinistra, che pensano a leggi sulle unioni civili come a qualcosa di mai esistito e che mai esisterà in Italia. Forse gli stessi Lupi, Gasparri e Volontè, e con loro la ministra ex velina Mara Carfagna, non sanno che le unioni civili anche fra persone dello stesso sesso esistevano in Italia fin dall'VIII secolo, introdotte dai Bizantini. Non si chiamavano 'pacs'," spiegano gli attivisti "ma 'affratellamento' e si trattava di un istituto non contemplato dal diritto romano, ma conosciuto e applicato con frequenza in epoca medievale, soprattutto nel Sud Italia e nelle isole, dove ebbe notevole importanza fino al XII secolo. Si trattava di un vincolo civile che veniva istituito fra persone libere appartenenti a famiglie diverse. Si avvalevano dell'affratellamento soprattutto coloni e livellari, che individualmente non erano in grado di pagare censi, terraggi e soprusi feudali, così realizzavano consorzi che avevano prerogative e diritti identici ai legami di sangue. Legami di solidarietà" proseguono Malini, Pegoraro e Picciau "ottenevano così la tutela giuridica dell'affratellamento, attestata da un documento ufficiale che equiparava l'affratellato a un fratello germano, compreso l'obbligo di vendetta del sangue qualora l'affratellato fosse stato ferito o ucciso. Il diritto principale dei consorziati era tuttavia quello di legittima successione ereditaria reciproca. Spesso gli affratellati suggellavano il patto con un rituale: scambio di un pegno o mescolanza del sangue, come nei riti cruenti dei popoli slavi o dalle tribù dell'Asia centrale."
Documenti di affratellamento con tali caratteristiche sono inseriti per esempio nel Codice Diplomatico Longobardo (759 d.C.) e nel Codice Diplomatico Barese (897 d.C.).
Inoltre, precisa il Gruppo EveryOne, esistono varie versioni nel rito cristiano che aveva avuto origine dall'affratellamento. In alcune era prevista la comunione dei fratelli, o addirittura il bacio in chiesa e l'abbraccio dell'uomo più anziano a quello più giovane: in sostanza, una sorta di matrimonio mistico tra persone dello stesso sesso. Esiste addirittura un rito religioso cristiano, che si configura in questa "preghiera per la fratellanza", tratta da un manoscritto dell'VIII secolo, pronunciata dai due uomini nell'atto di suggellare il patto:
Signore Dio Onnipotente, che hai creato l'uomo a tua immagine e somiglianza, donandogli la vita eterna, che hai voluto rendere fratelli i tuoi santi e lodati apostoli Pietro, corifeo per eccellenza, e Andrea, Giacomo e Giovanni, figli del Zebedeo, Filippo e Bartolomeo, non vincolati secondo le regole della natura, ma della fede e dello Spirito Santo; tu, che ti sei degnato di fare fratelli i tuoi santi martiri Sergio e Bacco, Cosma e Damiano, Ciro e Giovanni, benedici i tuoi servi X. e Y. non legati per legge di natura, ma dalla fede. Concedi loro amore vicendevole, perché la loro fratellanza, nella potenza del tuo Spirito Santo, sia senza odio e salda per tutti i giorni della loro vita, per le preghiere della santissima e purissima signora nostra la Theotokos (Madre di Dio) e sempre vergine Maria, del precursore san Giovanni Battista, dei santi e lodati apostoli, di tutti i tuoi santi martiri. Tu sei l'unione, la stabilità e il vincolo della pace, Cristo Dio nostro e noi rendiamo a te gloria e azione di grazie.
"Appare chiaro ormai che il primo, vero Medioevo è oggi" concludono gli attivisti di EveryOne. "Se non vi sarà, da tutta la società civile, una ferma risposta al dilagare dell'odio e del pregiudizio omofobico nel nostro Paese, dovremo prepararci a un'Inquisizione ancora più spietata, mirata ad annientare la dignità umana e a privare definitivamente di elementari diritti milioni di persone nel nostro Paese."
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
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