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martedì 14 ottobre 2025

WASHINGTON: Il costo dell’ideologia: il Senato USA approva un NDAA anti-inclusione



Una lettura critica delle disposizioni anti-LGBTQI+ e anti-DEI contenute nel National Defense Authorization Act 2026, tra regressione normativa e indebolimento istituzionale

L’approvazione del National Defense Authorization Act (NDAA) da parte del Senato statunitense per l’anno fiscale 2026 ha suscitato forti reazioni da parte di organizzazioni per i diritti civili. Tra queste, la National Women’s Law Center ha denunciato l’inserimento di emendamenti che colpiscono direttamente i membri LGBTQI+ delle forze armate e smantellano le politiche di diversità, equità e inclusione (DEI). Questo articolo propone una lettura critica del provvedimento, analizzandone le implicazioni ideologiche, normative e istituzionali.

Strumentalizzazione ideologica della sicurezza

Il NDAA, concepito come strumento bipartisan per garantire la sicurezza nazionale, viene qui piegato a logiche ideologiche che nulla hanno a che vedere con l’efficienza militare. Le disposizioni che vietano cure chirurgiche per l’affermazione di genere e l’esclusione delle donne transgender dallo sport nelle accademie militari rappresentano una torsione normativa che privilegia l’esclusione rispetto alla coesione.

Negazione della pluralità identitaria

Le misure approvate negano la legittimità delle identità queer all’interno di un’istituzione che dovrebbe rappresentare l’intera cittadinanza. In tal senso, il disegno di legge non solo marginalizza soggetti già vulnerabili, ma mina il principio di rappresentanza democratica, riducendo la pluralità a un rischio anziché a una risorsa.


Contraddizione tra obiettivi dichiarati e effetti reali

La retorica della sicurezza nazionale viene contraddetta dai contenuti del provvedimento. Come sottolinea Gaylynn Burroughs, vicepresidente del NWLC, queste misure scoraggiano le potenziali reclute e indeboliscono la fiducia nelle istituzioni militari. L’esclusione sistematica di soggetti LGBTQI+ non rafforza le forze armate, ma le priva di competenze, motivazioni e legami comunitari fondamentali.

Smantellamento delle politiche DEI come regressione istituzionale

L’attacco alle politiche DEI non è solo una scelta ideologica, ma una regressione rispetto agli standard di governance inclusiva promossi negli ultimi decenni. Le politiche di diversità, equità e inclusione non sono meri strumenti di rappresentanza, ma dispositivi di efficienza organizzativa, prevenzione dei conflitti interni e promozione del benessere lavorativo.

L’approvazione del NDAA 2026, nella sua forma attuale, rappresenta un passo indietro non solo sul piano dei diritti civili, ma anche su quello della razionalità istituzionale. L’adozione di misure escludenti e punitive nei confronti delle persone LGBTQI+ e il disinvestimento dalle politiche DEI indeboliscono la struttura militare, minano la fiducia pubblica e pongono interrogativi urgenti sulla direzione politica e morale delle istituzioni statunitensi.


Fonte: https://www.eriegaynews.com/news/article.php?recordid=202511nwlcndaasenate&sourceid=4&sourcereason=RSSFeed

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