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giovedì 16 ottobre 2025

Turchia: repressione in nome della “moral". Quando la legge diventa strumento di odio


Il 15 ottobre 2025, il governo turco ha presentato l’11° Pacchetto di Riforma Giudiziaria: un insieme di misure che, sotto il pretesto della “protezione della moralità pubblica”, mira a criminalizzare l’esistenza stessa delle persone LGBTQIA+.

Tra le proposte:

Fino a 3 anni di carcere per chi “promuove comportamenti contrari al sesso biologico e alla morale pubblica”.


Aumento dell’età minima per la chirurgia di affermazione di genere da 18 a 25 anni, con requisiti umilianti e patologizzanti.


Divieto di matrimonio e cerimonie di fidanzamento tra persone dello stesso sesso, punibile con fino a 4 anni di reclusione.


Medici che aiutano le persone trans rischiano fino a 7 anni di carcere.

Queste misure non proteggono la società. La distruggono. Punire l’amore, la transizione, la libertà di espressione significa negare l’umanità stessa.

Non è “morale” ciò che opprime. Non è “famiglia” ciò che esclude.

Questa riforma non protegge la “famiglia”. La usa come scudo per l’odio. Non è giustizia. È repressione.

Fonte: Türkiye Today

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