Non è un gesto isolato. Già durante il Ramadan, Charles e Camilla avevano visitato la comunità musulmana di Londra, partecipando alla preparazione dei pacchi alimentari per l’iftar. Un re che si avvicina, ascolta, e riconosce.
In un’epoca di polarizzazione, Charles III sceglie la memoria e la dignità. Non per consenso, ma per coscienza.
Colonialismo britannico e persecuzione LGBTQIA+: una storia globale di oppressione
Molte delle leggi anti-LGBTQIA+ ancora in vigore nel mondo hanno radici nel colonialismo britannico. Durante l’espansione dell’Impero, la corona inglese ha esportato nei territori occupati una visione moralista e repressiva della sessualità, codificata in leggi che criminalizzavano l’omosessualità e l’identità di genere non conforme.
Le leggi imposte
Buggery Act (1533): prima legge britannica contro la “sodomia”, punibile con la morte. Rimase in vigore per secoli e fu la base per la criminalizzazione in patria.
Sezione 377 del Codice Penale Indiano (1860): introdotta dai britannici, ha criminalizzato i rapporti omosessuali in India e in molte altre colonie. È stata replicata in decine di paesi africani e asiatici.
Queste leggi non solo punivano gli atti sessuali, ma alimentavano stigma, violenza e repressione sociale.
Eredità coloniale
Oggi, oltre 30 dei 53 paesi del Commonwealth mantengono leggi anti-LGBTQIA+ derivate dal periodo coloniale.
In paesi come Ghana, Nigeria, Kenya e Uganda, l’omofobia è spesso giustificata come “tradizione locale”, ignorando che fu imposta dalla corona britannica.
L’attivista Lady Phyll ha definito il colonialismo britannico “la radice dell’omofobia globale”.
🇬🇧 Persecuzioni in patria
Fino al 1967, l’omosessualità era illegale nel Regno Unito. Migliaia di persone furono arrestate, tra cui Alan Turing, il genio matematico costretto alla castrazione chimica.
Il primo Gay Pride britannico si tenne solo nel 1972.
Nel 2018, l’allora premier Theresa May ha chiesto scusa ai paesi del Commonwealth per le leggi imposte durante il colonialismo, definendole “sbagliate allora e sbagliate oggi”
Fonti principali

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