Nel cuore del Darfur, la città di El-Fasher è caduta. Dopo 18 mesi di assédio, le Rapid Support Forces hanno preso il controllo. Ospedali distrutti. Civili disarmati giustiziati. Fame usata come arma. Eppure, nessun titolo in prima pagina. Nessuna breaking news. Nessuna indignazione globale.
La frase cantata da Elza Soares — “A carne mais barata do mercado é a carne negra” — non è solo una metafora. È una diagnosi. È la fotografia brutale di un mondo che continua a trattare i corpi neri come sacrificabili, invisibili, irrilevanti.
🔴 30 milioni di persone colpite.
🔴 17 milioni di bambini senza scuola.
🔴 Esecuzioni di massa documentate da immagini satellitari e video. Ma il mondo scrolla. Passa oltre. Perché?
Perché la morte nera non fa rumore. Perché il dolore africano non vende. Perché il razzismo sistemico decide chi merita compassione e chi no.
Questo non è solo silenzio. È complicità. È disumanizzazione. È razzismo.
Perché la morte nera non fa rumore. Perché il dolore africano non vende. Perché il razzismo sistemico decide chi merita compassione e chi no.
Questo non è solo silenzio. È complicità. È disumanizzazione. È razzismo.
Sudan: non è una guerra tra idee. È una guerra tra poteri nudi.
Nel Sudan non si combatte tra destra e sinistra. Non ci sono visioni opposte, programmi politici, ideali da difendere. Si combatte per il potere. Per il controllo. Per il dominio.
Da una parte, l’esercito regolare (SAF). Dall’altra, i paramilitari delle RSF. Entrambi musulmani sunniti. Entrambi ex alleati nel colpo di stato del 2021. Ora nemici. Non per ideologia, ma per ambizione.
🔴 Nessuna parte difende la democrazia.
🔴 Nessuna parte protegge i civili.
🔴 Nessuna parte propone un futuro. Solo violenza. Solo fame. Solo morte.
Il Darfur è diventato un laboratorio di atrocità:
Esecuzioni di massa
Stupri su base etnica
Bambini affamati, donne bruciate vive
Ospedali distrutti, città assediate
Questa non è una guerra civile. È una guerra predatoria. È il collasso di uno Stato divorato da chi doveva difenderlo.
E mentre i corpi neri vengono massacrati, il mondo tace. Perché non c’è ideologia da difendere. Non c’è petrolio da proteggere. Non c’è interesse da salvare.
Ma ci sono vite. Ci sono madri che proteggono i figli sotto le bombe. Ci sono bambini che piangono in campi profughi. Ci sono popoli che resistono.
Siamo pronti a scendere in piazza per il Sudan?
Fonti rilevanti
Il Metropolitano – “Darfur sotto assedio: il Sudan chiede un’indagine ONU sul genocidio ad Al Fasher” Il Sudan ha chiesto formalmente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di aprire un’indagine sul genocidio in corso. L’OMS ha denunciato l’uccisione di oltre 460 civili e il rapimento di sei operatori sanitari presso l’ospedale pediatrico saudita. 👉 Leggi l’articolo
Today.it – “Cadaveri e sangue visibili dallo spazio: cosa sta succedendo in Sudan” Le RSF hanno assediato El-Fasher per 500 giorni, impedendo l’accesso a cibo e beni essenziali. Le atrocità sono talmente gravi che le immagini satellitari mostrano chiazze di sangue e mucchi di cadaveri nelle strade. 👉 Leggi l’articolo
Il Darfur è diventato un laboratorio di atrocità:
Esecuzioni di massa
Stupri su base etnica
Bambini affamati, donne bruciate vive
Ospedali distrutti, città assediate
Questa non è una guerra civile. È una guerra predatoria. È il collasso di uno Stato divorato da chi doveva difenderlo.
E mentre i corpi neri vengono massacrati, il mondo tace. Perché non c’è ideologia da difendere. Non c’è petrolio da proteggere. Non c’è interesse da salvare.
Ma ci sono vite. Ci sono madri che proteggono i figli sotto le bombe. Ci sono bambini che piangono in campi profughi. Ci sono popoli che resistono.
Siamo pronti a scendere in piazza per il Sudan?
Fonti rilevanti
Il Metropolitano – “Darfur sotto assedio: il Sudan chiede un’indagine ONU sul genocidio ad Al Fasher” Il Sudan ha chiesto formalmente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di aprire un’indagine sul genocidio in corso. L’OMS ha denunciato l’uccisione di oltre 460 civili e il rapimento di sei operatori sanitari presso l’ospedale pediatrico saudita. 👉 Leggi l’articolo
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