TRANS S'IMPICCA, È GIALLO: AGGREDITA ANCHE NATALÌ

E' giallo sulla morte, a Roma, di una trans brasiliana di 26 anni. André Magalhaes - in arte Roberta - è stata trovata impiccata con un filo elettrico nella sua abitazione di viale Tor di Quinto. Fino a non molto tempo fa abitava nello stesso comprensorio di Brenda, la trans trovata morta per asfissia il 20 novembre legata al caso Marrazzo. Roberta aveva avuto a che fare con i carabinieri coinvolti nella vicenda dell'ex governatore del Lazio.

"Roberta aveva avuto un anno fa un problema con quei quattro carabinieri coinvolti nell'inchiesta sul presunto ricatto a Piero Marrazzo. In particolare con Carlo Tagliente (attualmente agli arresti domiciliari), che la vessava per una questione di documenti e permesso di soggiorno''. A riferirlo è Rachele, una amica di Roberta. "Esci da questa storia", diceva la stessa Roberta alla sua amica Rachele riferendosi al caso Marrazzo sottolineando "la pericolosità di quella storia". A riferirlo è la stessa Rachele che ricorda anche i ''problemi'' di Brenda, una delle transessuali coinvolte nel caso Marrazzo morta lo scorso anno per asfissia da fumo e che era amica di Roberta.

Trans aggredita da un cliente - Nel frattempo è stata ricoverata a Villa San Pietro, per una sospetta frattura alla mano, Natali, la trans che il 3 luglio del 2009 ospitò nel suo appartamento di via Gradoli per un incontro intimo, Piero Marrazzo. la transessuali brasiliana, questa mattina poco dopo le 4, sarebbe stata aggredita e picchiata a colpi di bastone da un cliente vicino a un distributore di benzina di Ponte Milvio. Prima di perdere i sensi, Natali avrebbe notato l'arrivo di una pattuglia dei carabinieri che hanno provveduto a sollecitare l’intervento di un’ambulanza per i soccorsi.

FERMATO AGGRESSORE NATALI' È stato fermato dai carabinieri del nucleo radiomobile il presunto aggressore della trans Natali. Si tratta di un pregiudicato 35enne di Montelibretti. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Natali era appena entrata nell'auto del cliente quando hanno iniziato a litigare per motivi da accertare e questi l'ha malmenata. La trans è ricoverata a Villa San Pietro con 30 giorni di prognosi.

URLAVA: "CHIAMA MARRAZZO!" La trans Natalì è stata caricata su un auto di lusso, da un signore distinto e ben vestito, che chiedendole una prestazione sessuale l'ha fatta salire in macchina nei pressi della moschea di Forte Antenne a Roma, dove la trans lavora. Dopo aver percorso un breve tratto di strada l'uomo si è fermato ad un distributore di benzina con la scusa di dover fare carburante, e ha tirato fuori un bastone di legno picchiando Natalì e urlandole: «ora chiama Marrazzo». A riferire la dinamica dell'aggressione, avvenuta quasi all'alba, è il legale della trans, Antonio Buttazzo. L'aggressore, un italiano, ha chiesto alla trans se si chiamasse Natalì, poi le ha chiesto di salire in macchina. Il distributore di benzina dove Natalì
è stata aggredita si trova poco distante dalla stazione dei carabinieri di Tor di Quinto, ha riferito ancora l'avvocato. Natalì era diretta in macchina con il suo aggressore verso la propria abitazione, quando al distributore è stata picchiata selvaggiamente subendo ferite alla nuca e su tutto il corpo. La trans ha perso i sensi, mentre l'uomo è scappato. Subito dopo Natalì ha chiamato i carabinieri che l'hanno immediatamente soccorsa. Al momento la trans è ricoverata all'ospedale Villa San Pietro di Roma con varie contusione ed una sospetta frattura scomposta al polso destro.

LEGALI BRENDA: OMBRE SUL LORO MONDO «Questa morte getta ulteriori ombre sul mondo dei trans di Roma. Un mondo dove ricatti, violenze e prevaricazioni la fanno da padroni». Lo hanno detto i legali del trans Brenda, Walter Biscotto e Nicodemo Gentile, coinvolta nello scandalo Marrazzo e scomparsa lo scorso anno, intervenendo in merito alla morte del trans Roberta, trovata impiccata ieri notte a Roma. Riguardo all'aggressione subita dall'altra trans da loro assistita, Rachele, gli avvocati hanno aggiunto: «Si tratta di un episodio preoccupante commesso da un giovane, rispetto al quale stiamo raccogliendo informazioni. Questi nuovi fatti confermano l'esistenza di torbide situazioni ancora tutte da chiarire nell'ambito delle quali sicuramente è da ricercare quel movente che ha portato anche alla morte di Brenda».

ERA AMICA DI BRENDA «Roberta era amica di Brenda, usciva spesso con lei e aveva abitato nel suo stesso palazzo in via Due Ponti, poi da un paio d'anni si è trasferita in viale Tor Di Quinto». A riferirlo è Rachele, una 'amica di Roberta, la trans trovata morta ieri impiccata nella sua abitazione in via Tor di Quinto a Roma. «Roberta era molto depressa, era preoccupata per le condizioni economiche della sua famiglia in Brasile, composta da 11 fratelli: li aiutava inviando loro dei soldi», ha spiegato ancora Rachele, ex-trans diventata donna grazie ad un'operazione che lei sostiene di «avere pagato con una parte dei soldi avuti da Piero Marrazzo».

DICEVA: «ESCI DAL CASO MARRAZZO» «Esci da questa storia». Così Roberta, la trans trovata impiccata a Roma, diceva alla sua amica Rachele riferendosi al caso Marrazzo sottolineando «la pericolosità di quella storia». A dirlo oggi è la stessa Rachele che ha ricordato anche i «problemi» di Brenda, una delle transessuali coinvolte nel caso Marrazzo morta lo scorso anno per asfissia da fumo e che era amica di Roberta. «Brenda - ha spiegato Rachele - mi ha sempre detto che qualcuno voleva ammazzarla e che per questo si sarebbe uccisa lei per prima. Tanto che a volte, davanti a me, sbatteva la testa al muro nei suoi momenti di disperazione».



fonte:http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo483339.shtml

http://www.leggo.it/articolo.php?id=65731&sez=ITALIA

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