Fischiamo via questa omofobia

Domani 12 giugno 2010 il pride di Milano inizierà con un grande fischio collettivo.


Il Paese va indietro e noi ricordiamo gli anni 70 quando, per prevenire le aggressioni, una catena di fischi allertava dei pericoli. Sull'omofobia il Governo latita, la Regione snobba, il Comune tace.

Il 12 giugno il Pride di Milano inizierà con un sonoro e reboante fischio corale. Dopo i crudeli e meschini attacchi omofobi di Milano e Roma occorre che la comunità e tutti i cittadini denuncino questi tristi episodi che, ormai ogni anno, stanno caratterizzando l'estate degli italiani.

"Ai tempi di Harvey Milk per sfuggire agli attacchi e denunciare tempestivamente i soprusi ogni persona che rischiava di essere vittima di reati d'odio aveva un fischietto con cui faceva scattare l'allarme e chiamava i rinforzi. Le forze dell'ordine, vittime anch'esse dei tagli di questa crisi economica causata dalle banche e pagata dai cittadini, non possono garantire una sicurezza che dà un senso al vivere collettivo e che è diventata solo una chiacchiera demagogica di chi ci governa per infondere paura nei 'diversi' e accalappiare voti facili" dichiara Marco Mori, presidente dell'Arcigay di Milano, CIG Centro di Iniziativa Gay.

"Le persone trans sono doppiamente discriminate da questa cultura fatta di benpensanti, che di giorno negano alle persone trans il lavoro e
di notte le sfruttano per soddisfare le proprie evasioni di piacere, con la complicità dei media che associano il transessualismo alla prostituzione e legittimano le violenze. La risposta a ogni tipo di barbarie, fisica e verbale deve essere comune, collettiva, di tutte le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la legalità di questo Paese e prevenire e gridare all'arme è dovere civico di tutti" aggiunge Antonia Monopoli, portavoce trans del pride milanese.

Conclude Stefania Cista, Presidente di Arcilesbica Zami, portavoce del Pride:
"L’omofobia è un male sociale al pari del razzismo e antisemitismo, così si esprime il parlamento europeo attraverso la risoluzione del 18 gennaio 2006. Mentre nel resto dell’Europa si assiste a passi da gigante verso una cultura del rispetto e della libertà, l’Italia persiste nel suo ostinato silenzio nonostante i continui attacchi verso persone gay, lesbiche e trans, senza contraddire mai chi istiga all’odio attraverso discorsi omofobici. Il 12 giugno a Milano chiediamo a tutta la cittadinanza e alle istituzioni di rompere questo clima di complicità prendendo una posizione forte e chiara contro gli
atti omofobici e per affermare pari diritti e pari dignità per tutte le persone."

Saranno distribuiti migliaia di fischietti alla partenza del pride di Milano, in Piazza castello alle ore 16 il 12 giugno.

ll Pride non è una manifestazione contro qualcuno o qualcosa, ma una manifestazione "PER" i diritti, la laicità, l'uguaglianza, la libertà di essere se stessi e un momento di forte denuncia sociale e politica verso chi lede i diritti e la libertà dei cittadini italiani.

Quest'anno, il corteo partirà dal luogo che è stato nelle passate edizioni il punto tradizionale d'arrivo: il Paese va all'indietro, arretra in tutti i sensi. Così, come 40 anni fa dobbiamo ancora proteggerci da soli. Andremo simbolicamente all'indietro lungo il classico percorso e partiremo così fischiando via l'omofobia.

dal sito :http://www.arcigay.it/fischiamo-via-questa-omofobia-pride-milano-2010

Commenti

ANTONELLA ha detto…
Come non essere d'accordo con te. Sembra incredibile che ancora si debba cercare di avere dei diritti che dovrebbero essere cose naturali.. già acquisiti. Insomma. Un bacio a te e a me
Vanessa Mazza, LGBT ha detto…
Ciao Antonella, grazie bacione cara.

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