Raid in via Novara, ferite tre trans "Una vendetta per le condanne ai rom"

Tre slavi erano stati condannati due giorni prima per averle rapinate e picchiate
In aula le minacce ai testimoni: "Vi tagliamo le teste e le appendiamo agli alberi"

di SANDRO DE RICCARDIS


Avevano giurato vendetta. «Vi tagliamo le teste e le appendiamo agli alberi di via Novara», avevano urlato contro le trans nell’aula del processo, pochi minuti dopo la sentenza, giovedì scorso, che aveva condannato i loro parenti, tre nomadi slavi, a pene fino a nove anni di carcere per rapine e violenze a colpi di bastone, proprio in via Novara. E la promessa di vendetta si è concretizzata in un raid punitivo che ha colpito prima Camilla, transessuale brasiliana di 30 anni, poi Fernanda e Laila, altre due trans che con la loro presenza in tribunale hanno sostenuto fino alla sentenza la lotta delle amiche che avevano denunciato i loro aguzzini.

Di fronte al Boscoincittà è stata aggredita per prima Camilla. All’una di notte vede un furgone rosso che si avvicina e si ferma. Dall’interno partono i primi insulti, poi scendono in due e iniziano a spingere e colpire a pugni. Camilla finisce a terra e si ritrova piena di sangue e col setto nasale rotto. Viene medicata al San Carlo, poi rifiuta il ricovero perché avrebbe dovuto restare nel reparto maschile dell’ospedale. «Non so in quanti fossero a bordo del camioncino ha raccontato Due però sono scesi, erano slavi. Hanno iniziato a colpirmi. Li hanno visti anche dal baracchino dei panini lì vicino, ne sono certa».

Ma per i trans di via Novara avere testimoni non significa automaticamente aiuto nei processi: un negoziante e due avventori di un bar di via Novara, infatti, avevano cercato di coprire gli aguzzini fornendo loro un alibi che al dibattimento si è rivelato falso, e perciò sono stati denunciati per falsa testimonianza. Camilla, giovedì scorso, era in tribunale insieme alle altre ragazze di “Samantha”, l’associazione che riunisce le transessuali per difenderle da sfruttamento e aggressioni e per fornire assistenza legale. E in tribunale, a festeggiare la sentenza, c’erano anche Fernanda e Laila, le altre due vittime del raid di ieri notte in via Novara.

Sono le tre. In fondo alla via, verso Figino, il furgone rosso ricompare e l’aggressione si ripete. Le due trans vengono rapinate e spintonate, poi colpite a pugni. Ferite in maniera meno grave di Camilla, decidono di non andare in ospedale. Impaurite, scelgono anche di non fare denuncia, almeno per il momento. «Camilla si è già rivolta alla polizia spiega l’avvocato Debora Piazza, legale delle trans e garante dell’associazione Samantha le altre due ragazze sono spaventate ma le convinceremo e le aiuteremo».

Al processo le vittime del gruppo di slavi hanno ottenuto risarcimenti per circa 40mila euro. E ora, di fronte alle ritorsioni, non intendono lasciarsi intimidire. «Non ci fermeranno con queste aggressioni - dice ancora l’avvocato Piazza - per averla vinta dovranno fermare anche me. La condanna di giovedì scorso è la prima e deve far capire che non ci sarà più impunità per chi aggredisce persone indifese come i trans».


fonte:http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/06/05/news/raid_in_via_novara_ferite_tre_trans_una_vendetta_per_le_condanne_ai_rom-4606013/



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