Trans: in Italia sono 40 mila, 10 mila si prostituiscono

ANCONA - Sono 40 mila i transessuali in Italia, di cui circa 10 mila vivono prostituendosi. Tra questi, il 60% sono di origine sudamericana, il 30% italiani e il 10% asiatici. Le stime sono state diffuse dall'associazione Free Woman, fondata dieci anni fa dalla Caritas diocesana di Ancona-Osimo. L'associazione ha tenuto un convegno da Ancona, "Sotto la stessa luna. Prostituzione e transessualità tra stigma e inclusione sociale", e inaugurato alla Mole Vanvitelliana una mostra sul tema dell'artista sloveno Tadej Pogacar. Nel tempo Free Wooman ha inserito 186 persone, fra ex prostitute e viados, in un programma di protezione sociale. E ha attivato 6.987 contatti attraverso la sua unità mobile con donne e transgender che si prostituivano, accendendo una luce su un universo per molti versi sconosciuto e oggetto di pregiudizi. Secondo Porpora Marcasciano, sociologa bolognese e figura di riferimento del movimento transessuale italiano, i transgender vengono definiti tali in base al loro aspetto esteriore, ma tra i 670 utenti che si sono rivolti al Movimento identità transessuali (Mit) di Bologna ci sono soggetti molto diversi, di età compresa tra i 18 ai 65 anni, e numerose persone sposate.

Un fenomeno invisibile, del quale i media, ha lamentato la Marcasciano, forniscono un'immagine deviata e patologica. "Il dramma dei transessuali diventa tale solo perché così viene visto dal contesto sociale, che costruisce il suo edificio di esclusione sui tre pilastri della paura, della sicurezza e del decoro, distruggendo il concetto di accoglienza". "La prostituzione - ha aggiunto - non è un fine, ma un mezzo per superare la povertà. Bisogna restituire ai transessuali la consapevolezza di essere portatori di diritti, e la capacità di interagire liberamente con ciò che li circonda". Per le studiose Nikita Dhawan, dell'Università di Francoforte, e Maria do Mar Castro Varela, dell'Alice Solomon Hochschule di Berlino, lo sfruttamento della prostituzione femminile in Occidente ha origine nel colonialismo ed è legato ad una situazione di ingiustizia economica "che finisce col codificare anche le relazioni sociali e sessuali". L'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Ancona Gianni Fiorentini ha ricordato che il fenomeno delle vittime della tratta è in aumento, e che i tagli del Governo agli enti locali rischiano di annullare i percorsi di inclusione sociale messi in campo.

fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/06http://www.freewoman.it//05/visualizza_new.html_1819711343.html

fonte de sito http://www.freewoman.it/

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