qualificato per il dialogo, la risoluzione dei problemi e l’intervento rapido. Ringrazio gli uomini della questura di Padova ed il questore per la rapida individuazione e denuncia dell’autore dell’aggressione ai danni di una coppia di gay avvenuta in pieno centro a Padova la settimana scorsa».
Soddisfatto il responsabile nazionale per i diritti civili di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessandro Zan, anche assessore comunale a Padova. «Le dichiarazioni del capo della polizia Manganelli - afferma Zan- sulla vicenda dei due ragazzi gay aggrediti a Padova rappresentano una conquista importante per il nostro Paese. La polizia con questa azione si fa carico di un problema diventato ormai un’emergenza in Italia». «Il Parlamento e il Governo, invece - prosegue l'assessore -, dimostrano una completa arretratezza rispetto alle azioni di contrasto all’omofobia e per questo chiediamo subito che il Parlamento estenda la legge Mancino ai reati d’odio motivati dall’orientamento sessuale e riconosca e tuteli al più presto le coppie di fatto, comprese quelle omosessuali».
Sulla stessa linea di Zan anche Aurelio Mancuso, esponente del movimento lgbt ( Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). «E' un’ottima notizia, - spiega Mancuso - che finalmente riconosce l’esistenza di un problema da parte degli organi statali preposti alla prevenzione e alla lotta contro ogni forma di violenza legata al sesso, appartenenza religiosa, orientamento e identità sessuali». «Nei decenni scorsi - continua - sono state molte le occasioni di collaborazioni tra le associazioni lgbt e la Polizia, che hanno portato a positivi risultati. Al Capo della polizia, oltre ad esprimere gratitudine per aver voluto far seguire all’incontro avuto recentemente con i presidenti di Arcigay Paolo Patan‚ e di GayLib Enrico Oliari delle azioni concrete, suggerisco di valutare la possibilità di mettere in campo, oltre al sito internet previsto, un vademecum informativo della polizia ideato in collaborazione con le associazioni, che potrebbe essere così distribuito in tutti i luoghi di aggregazione e d’incontro, nelle scuole, nelle strutture pubbliche». Si tratterebbe - conclude Mancuso- di uno strumento davvero utile che aiuterebbe molte persone a sapersi orientare sul come comportarsi e agire. La prima ed efficace prevenzione alla violenza è quella di agire sulla solitudine e la paura, sentimenti ormai troppo diffusi dentro la comunità lgbt italiana». (Ansa)
15 giugno 2010(ultima modifica: 16 giugno 2010)
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