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venerdì 2 luglio 2010

"TOTOTRANS" AI "COCA E TRANS"

Comunicato stampa dai "tototrans" del grande fratello

ai "coca e trans" della grande capitale

"Caso Zaccai"




Non verrebbe più voglia di commentare questi fatti che – salvo eccezioni – avvengono nella Capitale o ovunque si accentri il “potere istituzionale o economico”.
Non verrebbe più voglia di tentare ancora e ancora di correggere i media che - mentre protestano giustamente per la libertà di stampa - la usano così male con noi, anche nelle scelte grammaticali che implicano l’uso del maschile per coniugare le donne trans coinvolte o meno nei “coca party” dei potenti.
Non viene neppure più voglia di chiedere ai giornalisti perché scrivono “LA coca e i trans” o i viados (che significa traviato) quando per le donne genetiche che si prostituiscono si usa la cortesia di un termine neutro come escort.
- Non viene perché i nostri comunicati NON sono passati neppure quando abbiamo portato le prove grammaticali per le quali è un errore da “matita blu”, usare il maschile per le persone che transizionano a donna.
- Non viene voglia perché queste ragazze brasiliane costrette alla marginalizzazione della loro vita in quanto doppiamente vittime di stigma (extracomunitarie e trans), se hanno trovato un escamotage per sopravvivere e trovare un apparente riscatto sociale, condividendo cocaina con i “potenti & politici”, in fondo non hanno quasi mai avuto la possibilità di scegliersi un destino lavorativo e sociale diverso. In reazione all’emarginazione sfruttano questi “uomini” che le usano come pezzi di carne con cui divertirsi e “sniffare” e che si guardano bene dall’intraprendere azioni politiche di emancipazione sociale dei loro “giocattoli sessuali”
Colpevoli, quindi, queste ragazze? Con talmente tante attenuanti da renderle moralmente impunibili.
Colpevoli persino di fare “concorrenza sleale” alle “povere mogli”, come scritto da qualche donna giornalista dal femminismo molto ma molto appannato, durante il caso Marrazzo? Davvero fa differenza se la escort di turno con cui vengono “tradite” abbia o non abbia una vagina? Entrambe sono “utilizzabili” attivamente dai loro compagni o no?
Quindi, alla fine, chi sono le vere vittime di questo nuovo “toto coca/trans/politico” di turno?
Di certo non il politico che si è fatto “beccare” dal sistema che lui stesso ha lasciato crescere, di certo non la classe politica tutta che non muove un passo per combattere la transfobia di tutti i giorni.

Le uniche vere vittime sono tutte le donne coscienti del valore del loro esserlo: donne nate tali e donne transgender che cercano una vita dignitosa fra cento (per le “nate tali”) o un milione (per le transgender) difficoltà.
Questa cronaca rosa (che a volte si trasforma in “nera”) diventa altro perché riguarda uomini della politica che si dedicano a festini poco consoni alla loro attività pubblica, a prescindere dalle trans; e riguarda la giustizia per l’eventuale presenza di cocaina o di racket.
NOI DONNE -NATE TALI” E TRANSGENDER INSIEME - UNITE NEL PROGETTO CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE PER IDENTITA’ DI GENERE, CAPOSALDO DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE, CHIEDIAMO CONTEMPORANEAMENTE:

· RISPETTO PER LE DONNE TRANS CHE NON SI PROSTITUISCONO E CHE NON DEVONO VEDERE LA LORO CONDIZIONE USATA SEMPRE IN ASSOCIAZIONE ALLA PROSTITUZIONE E ALLA COCAINA (IN PIÙ DECLINATA AL MASCHILE)

· RISPETTO – E VIE DI USCITA PRATICABILI - PER LE DONNE TUTTE (TRANS E NON) CHE SI PROSTITUISCONO PER REALE NECESSITÀ, PER ASSENZA DI ALTERNATIVE NEL MONDO DEL LAVORO, PERCHÉ SCHIAVIZZATE DAI DIVERSI RACKET, PER SFUGGIRE DA NAZIONI DOVE VENGONO UCCISE COME MOSCHE DAGLI SQUADRONI DELLA MORTE.

Basta con questo strapotere maschilista che – astutamente - nel condannare il “fesso di turno” che “si fa trovare con le mani nella marmellata”, mette le donne le une contro le altre e dimentica costantemente le ragioni sociali per cui la prostituzione prospera.

Basta soprattutto con questa politica schifosa che non ha mai scritto una riga per favorire le pari opportunità sul lavoro delle donne transgender (e sarebbe obbligatorio farlo nella UE) e troppo poco per le donne extracomunitarie tutte. Donne e Trans da usare come “serbatoi” “alternativi” per i bassi istinti di molti uomini della politica e del “bel mondo” allegro e pieno di soldi o potere.

Infine – in controtendenza - un grazie a quelle giornaliste donna di Sky Tg24 – ed alcune altre in pochi altri media – per avere – quasi sempre non supportate dai loro colleghi uomini - abbandonato l’uso del maschile nel parlare di donne transgender


Genova 2 luglio 2010

Mirella Izzo
Presidente Crisalide PanGender
(donna transgender)

Emanuela Abbattecola
Segretaria Crisalide PanGender
(donna genetica)


Infoline: 320-8748419

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