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giovedì 15 luglio 2010

Sì ai matrimoni gay. Argentina prima in Sudamerica . Contrarie, invece, le organizzazioni cattoliche e di altri gruppi religiosi



BUENOS AIRES - L'Argentina, la cui popolazione cattolica è stimata al 91 per cento, è diventata questa mattina all'alba il primo paese dell'America latina ad autorizzare i matrimoni omosessuali in seguito a un voto storico al Senato trasmesso in diretta tv. Il voto è stato preceduto da incidenti e tensioni davanti al Parlamento dove,convocate da organizzazioni cattoliche, oltre 60mila persone si sono radunate per opporsi all'iniziativa. Davanti alla sede del Congresso ci sono stati scontri e sono volati insulti tra i gruppi a favore e quelli contrari. Per dividerli è dovuta intervenire la polizia. Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari dopo più di 15 ore di dibattito in aula.

In Argentina erano già stati celebrati matrimoni omosessuali, molti dei quali annullati dalla Corte Suprema, fatto che aveva creato una controversia legale. Le unioni civili tra persone dello stesso sesso erano già legali a Buenos Aires e in alcune province del Paese, ma non c’era una legge che le regolasse a livello nazionale.

Si conclude così l’iter parlamentare della nuova normativa che ha suscitato polemiche e un duro scontro tra il governo e la Chiesa Cattolica. «Si tratta - ha detto Miguel Angel Picheto, dirigente del Frente para la Victoria, l’alleanza di partiti sostiene la "presidenta" Cristina Fernandez - di un passo molto significativo nel cammino dell’uguaglianza, a compimento della Costituzione. Si tratta di un dibattito sulle minoranze, sulla libertà della persona di scegliere la sua condizione sessuale ed è molto legato alla libertà di espressione». Fuori dalle porte del Parlamento, organizzazioni di omosessuali hanno festeggiato cantando, mentre le organizzazioni cattoliche hanno protestato anche con il lancio di uova.

«Stiamo attenti - ha affermato il cardinale - che, con la scusa di un diritto degli adulti, trascuriamo il diritto dei bambini a poter contare sui modelli di padre e madre». Molte le manifestazioni di protesta della Chiesa: anche martedì scorso molte organizzazioni cattoliche sono scese in strada per protestare contro l’iniziativa. Non sono mancati anche gesti clamorosi, come la decisione del vescovo della provincia di Cordoba, Carlos Jose Nanez, di sospendere un sacerdote, Josè Alessio, che aveva sostenuto il matrimonio gay. E durante la notte scorsa, che ha registrato temperature rigidissime, davanti al palazzo del Congresso argentino, vari gruppi cattolici hanno recitato avemarie per chiedere che il disegno di legge fosse respinto.

"Credo che ciò faccia avanzare il diritto all'uguaglianza", ha detto ai giornalisti il senatore Eugenio Artaza dopo il dibattito, nel corso del quale molti suoi colleghi hanno richiamato il proprio credo cattolico per giustificare l'opposizione alla legge.

La presidente Cristina Fernandez sostiene i matrimoni omosessuali in nome dei diritti umani e dovrebbe ratificare la legge al suo ritorno da una visita in Cina.

La legge era già passata a maggio alla Camera bassa.

La legge è entrata in vigore giovedì 15 luglio dopo il voto del Senato, così sentito, da essere trasmesso in diretta tv.


Le coppie avranno gli stessi identici diritti di quelle eterosessuali, sia per le adozioni e l'assistenza sanitaria. Nel resto del mondo i matrimoni gay sono consentiti in Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sud Africa, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda.

In Italia, invece, lo scorso aprile la Corte costituzionale ha respinto i ricorsi sui matrimoni gay. Nelle motivazioni la Consulta fa riferimento alla discrezionalità del legislatore, cui compete la regolamentazione della materia. Il caso in discussione prendeva le mosse dal ricorso presentato da tre coppie omosessuali contro la decisione del Tribunale di Venezia e della Corte d'Appello di Trento di giudicare legittimo il rifiuto opposto dall'ufficiale dello stato civile di quei due Comuni a procedere alla pubblicazione di matrimonio resa da individui dello stesso sesso. In udienza, i legali delle coppie gay hanno sostenuto che spetta alla Corte Costituzionale abolire quella che ritengono essere una discriminazione sessuale, mentre l'Avvocatura generale dello Stato ha ribadito la competenza in materia del legislatore e dunque del Parlamento, nonché la necessità dell'elemento della diversità di sesso per definire come "matrimonio" l'unione fra due individui.

"L'Italia resta al palo, inceppata nei suoi meccanismi di laicità tra le pressioni delle gerarchie vaticane (che siedono a cena con il premier per sostenere deboli maggioranze) e legislatori privi di senso dello Stato ed incapaci di sottrarsi a tali pressioni". Lo afferma Paolo Patanè, presidente nazionale dell'Arcigay, in un comunicato, commentando la legalizzazione delle nozze tra persone dello stesso sesso in Argentina. "L'assenza persino di un dibattito sul matrimonio gay, sulla lotta all'omofobia e alla discriminazione e sulle battaglie laiche in genere (testamento biologico, divorzio breve, eutanasia¿) mostrano tutta l'inadeguatezza della nostra classe politica a sostenere le sfide del futuro", sottolinea Patanè.


La Chiesa cattolica, in modo aggressivo dichiara guerra alle legge che riconosci i diritti delle persone GLBT. E del matrimonio omosessuale, arrivando al punto in cui, attraverso il suo cardinale dice che la legge "opera del diavolo" e che sta promuovendo una cosa contro Dio ...


Il potere delle organizzazioni religiose contro lo Stato è stato testato e, infine, hanno mostrato il loro volto. La Chiesa continua, incredibilmente, come nei secoli passati, con una forte intenzione di intervenire nello Stato democratico.Di diritti.

Il voto in Argentina ha preso parte extraterritoriale. La Chiesa cerca violentemente di mantenere lontano dai valori del Sud America che si allontana dai loro dogmi. Ma loro non risparmiano le munizioni in questa guerra .

Il modo trovato da parte della chiesa di fare una mobilitazione intensa e di cercare di creare un blocco emblematico in Sud America, dove si e dato inizio a una nuova era di diritti aperta della Argentina. Il risultato di questa leggi riguarda tutti i sudamericani.

Con questo storico provvedimento l’Argentina diventa il decimo Paese al mondo ad aver approvato i matrimoni gay dopo Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Africa del sud, Norvegia, Svezia, Portogallo e Islanda.

I matrimoni omosessuali nel mondo

Allo stato attuale, le persone omosessuali possono contrarre matrimonio nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna, in Portogallo, in Canada, in Sudafrica, in Svezia, in Norvegia, in Islanda, in Argentina e in sei stati USA: Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire e Washington DC, nonché in Messico (solo nella capitale). Nello stato della California il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato da una sentenza della Corte Suprema dello stato nel maggio 2008 ma, nel novembre del medesimo anno, gli elettori, per mezzo un referendum popolare, hanno approvato un emendamento alla costituzione dello stato rendendo nuovamente questo tipo di unione non riconosciuto dalla legge.

Inoltre in Francia, in Israele, in Aruba, nelle Antille Olandesi e nello stato USA di New York pur non essendo possibile contrarre matrimoni gay, vengono riconosciuti i matrimoni gay contratti dove ciò sia possibile. Una simile normativa è discussa attualmente nel Distretto di Columbia degli Stati Uniti.

In vari Paesi si può accedere a ufficializzazioni diverse dalle nozze; le persone omosessuali, aventi o meno la possibilità di contrarre matrimonio, hanno spesso accesso a questa tipologia di unioni civili.


Situazione legislativa in Europa.

██ Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso

██ Paesi che prevedono delle unioni civili

██ Paesi in cui la convivenza non registrata è riconosciuta

██ Paesi in cui è in corso un dibattito in proposito, ma che non ammettono alcun riconoscimento

██ Paesi con nessun riconoscimento o con una situazione legislativa ambigua

██ Paesi in cui i matrimoni per le coppie dello stesso sesso sono illegali

Europa

Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi il matrimonio è aperto a coniugi dello stesso dal 1º aprile 2001. In aggiunta al matrimonio, sono in vigore le unioni registrate per coppie di sesso diverso o dello stesso sesso del tutto simili alle nozze tradizionali e la regolamentazione delle convivenze di fatto.

Belgio

Dal 30 gennaio 2003 il Belgio è il secondo Paese al mondo che ha riconosciuto il matrimonio tra individui dello stesso sesso. Come nei Paesi Bassi la legge sul matrimonio gay ha visto la luce quando il partito cristiano-democratico non era al potere.

Per alcuni mesi sono state in vigore restrizioni sugli omosessuali stranieri desiderosi di contrarre matrimonio, poi cancellate con una nuova regolamentazione in vigore dal 2004 che, prescindendo dal sesso delle coppie che vogliono sposarsi, richiede ad almeno uno dei partner la residenza in territorio belga da minimo tre mesi.

Inizialmente la legge belga non permetteva alle coppie omosessuali l'adozione congiunta di minori e nel caso di figli di uno dei partner lo sposo, o il convivente, dello stesso sesso non poteva diventarne genitore; ora le cose sono cambiate con una riforma in materia di adozioni approvata in via definitiva il 20 aprile 2006 che entrerà in vigore a breve.

Il 22 luglio 2005 il governo belga ha annunciato che in totale si erano sposate 2.442 coppie.

Spagna

Con la legge 13/2005 approvata dal parlamento spagnolo il 30 giugno 2005 ed in vigore dal 3 luglio 2005 la Spagna ha cambiato il proprio diritto di famiglia, estendendo la possibilità di contrarre matrimonio civile anche alle coppie di omosessuali.

La riforma è stata realizzata modificando l’articolo 44 del codice civile spagnolo, nel quale si è specificato che il matrimonio richiede gli stessi requisiti e produce gli stessi effetti quando a contrarlo sono due persone dello stesso o di diverso sesso. Tale modifica ha esteso ai coniugi omosessuali il diritto di adottare congiuntamente, oltre che quello di adottare l’uno i figli dell’altro, biologici o adottivi che siano.

Accanto al matrimonio, continuano ad esistere in Spagna le leggi e i registri delle coppie di fatto, che sono giuridicamente e concettualmente differenti dal matrimonio e riguardando allo stesso modo sia le coppie eterosessuali sia quelle omosessuali.

Il 27 giugno del 2007 il Ministero della Giustizia spagnolo ha reso noto che 3.340 coppie hanno celebrato matrimonio nei primi due anni dopo l'approvazione della legge e l'entrata in vigore della stessa, riconoscendo però che questo dato rappresenta forse un terzo del numero reale, poiché non sono stati inclusi i dati provenienti dai registri non informatizzati e neanche quelli da Euskadi (Paesi Baschi). Secondo lo stesso Ministero, di questi 3.340 matrimoni 2.375 erano fra uomini e 965 fra donne. Madrid è la Comunità Autonoma dove si ha celebrato il più alto numero di unioni (1.060), seguita dalla Catalogna con 871, Andalusia con 399, Comunità Valenciana 263, Isole Baleari 116, Asturie 101, Castiglia e León, 89; Aragona 86, Isole Canarie 83, Murcia 61, Castiglia - La Mancia 56, Estremadura 54, Galizia 31, Cantabria 28, Navarra 25, e La Rioja 13.

Norvegia

L'11 giugno 2008 il parlamento norvegese ha approvato a larga maggioranza una legge che apre l'istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali. Il voto è stato accolto con applausi dalla galleria per il pubblico. Il deputato laburista Gunn Karin Gjul ha dichiarato: "È un giorno storico" e ha paragonato la nuova legge "al suffragio universale e alla legge sulla parità dei sessi". Contro la legge si sono schierati il partito Cristiano Democratico e il populista Partito del Progresso, all'opposizione. Il nuovo diritto matrimoniale è stato approvato dalla coalizione di governo- partito Laburista, partito di Centro e partito dei Socialisti di sinistra- ma anche dai Conservatori e i Liberali all'opposizione.

Svezia

Nel novembre 2008 il primo ministro svedese Fredrik Renfeldt ha annunciato l'estensione al matrimonio per coppie dello stesso sesso a far data dal 1º maggio 2009: tale estensione ha effetto anche sulla Chiesa luterana svedese, così come già accade per la Chiesa di Norvegia.

Portogallo

Il giorno 8 gennaio 2010 il parlamento portoghese ha approvato la proposta di legge per regolarizzare il matrimonio omosessuale, escludendo però la possibilità di adottare figli. Il primo ministro José Sócrates ha definito la votazione "un momento storico". Il presidente della repubblica Aníbal Cavaco Silva (membro del partito conservatore) ha deciso di non esercitare il proprio diritto di veto, che avrebbe potuto essere reso nullo da una nuova votazione favorevole del parlamento sullo stesso testo, ed ha firmato la legge il 17 maggio 2010.

America


Il primo matrimonio omosessuale a Montreal (Canada), il 1 aprile 2004.

Canada

Il matrimonio omosessuale è stato legalizzato in tutto il Canada (dopo che era stato già legalizzato dalle sentenze delle varie Corti Supreme in sette province su dieci e in un Territorio su tre della federazione del Canada) con il Civil marriage act in vigore dal 20 luglio 2005.

Stati Uniti

Nel 2003, la Corte Suprema del Massachusetts ha dichiarato discriminatorio, perciò incostituzionale ed illegale, escludere le coppie dello stesso sesso dal matrimonio facendo così diventare il Massachusetts il primo Stato USA a permettere ai gay di contrarre matrimonio. Il 15 maggio 2008 la corte suprema californiana ha abolito la legge che vietava i matrimoni fra persone dello stesso sesso dichiarandola anti-costituzionale. Lo stesso è stato fatto dalla corte suprema del Connecticut l'11 ottobre 2008, resa effettiva dal 28 ottobre 2008.

Negli Stati Uniti, con le elezioni del novembre 2004, 11 Stati hanno approvato emendamenti costituzionali che proibiscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Nel novembre del 2006 altri 7 Stati hanno approvato questo tipo di emendamenti, portando complessivamente a 27 il numero degli Stati che proibiscono, in quanto incostituzionale, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questi 27 Stati sono: Alaska, Hawaii, Nevada, Montana, Oregon, Utah, Nebraska, Missouri, Michigan, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Kansas, Louisiana, Arkansas, Georgia, Kentucky, Mississippi, Texas, Alabama, Colorado, Idaho, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Virginia e Wisconsin.

Il 6 novembre 2008 anche la California abolisce il matrimonio gay, tramite referendum ma la validità di tale referendum sarà decisa dalla Corte Suprema dello stato della California entro il mese di giugno 2009.

Il 5 aprile 2009 un nuovo stato legalizza i matrimoni gay: incredibilmente, è il tradizionalista Iowa, la cui Corte Suprema afferma all'unanimità l'esigenza costituzionale di riconoscere questo tipo di unione. La sentenza in Iowa è seguita una settimana più tardi dallo stato del Vermont che diventa il primo stato americano a legalizzare il matrimonio gay tramite il processo legislativo invece che per sentenza della Corte Suprema. Anche il parlamento dello stato del Maine ha approvato un simile disegno di legge, a cui sono seguite le dichiarazioni del governatore democratico John Baldacci:


« Nel passato mi ero opposto al matrimonio gay, mentre sostenevo l’idea delle unioni civili. Mi sono convinto invece che questa è una questione di equità e pari protezione di fronte alla legge e che un’unione civile non è uguale a un matrimonio civile. »


A livello federale, le unioni fra persone dello stesso sesso, siano esse matrimoni o unioni civili, non sono riconosciute perché è in vigore il DOMA (Defense of Marriage Act), una legge che vieta al governo federale di considerare le unioni fra persone dello stesso sesso sullo stesso piano del matrimonio ed esula altresì tutti gli stati della federazione dall'obbligo di riconoscere unioni fra persone dello stesso sesso registrate in altri stati.

L'amministrazione Obama ha dichiarato la propria intenzione di rescindere tale legislazione e legalizzare le unioni civili fra persone dello stesso sesso su tutto il territorio nazionale e si è dichiarata contraria ad un emendamento proposto dall'amministrazione Bush mirato a specificare che il matrimonio esiste unicamente "fra uomo e donna". Dal 2010, due nuovi Stati legalizzano il matrimonio omosessuale: prima il New Hampshire, poi Washington DC.


Situazione legislativa negli USA

██ Matrimonio omosessuale 1, 2

██ Riconocimento dei matrimoni contratti all'estero1, 3

██ Unione civile che garantisce diritti simili al matrimonio1

██ Unione civile che garantisce diritti limitati

██ Le leggi sul matrimonio tra persone dello stesso sesso in California presentano una situazione complicata; vedi testo per maggiori informazioni

██ Nessuna proibizione specifici o nessuno riconoscimento di matrimoni di stesso-sesso o le unioni

██ Stati il cui statuto vieta le unioni civili

██ Stati la cui costituzione vieta il matrimonio omosessuale

██ Stati la cui costituzione vieta sia le unioni civili sia il matrimonio omosessuale

1Potrebbero essere incluse leggi recenti o decisioni della corte che hanno introdotto il riconoscimento delle unioni omosessuali, ma che non sono ancora entrate in vigore. .
2La legge che legalizza il matrimonio fra persone dello stesso sesso nel Maine è in pendenza e sarà sottoposta a referendum il 3 novembre 2009
3La legge che dà alle unioni civili tutti i diritti delle coppie sposate nello stato di Washington è in pendenza e sarà soggetta a referendum il 3 novembre 2009.

Aruba e Antille Olandesi

In Aruba e nelle Antille Olandesi non è consentito contrarre matrimono a coppie dello stesso sesso. Nonostante ciò in base ad una decisione della Corte Suprema del 13 aprile 2007 Aruba e le Antille Olandesi, che fanno parte in sieme ai Paesi Bassi del Regno dei Paesi Bassi, sono tenute a riconoscere ogni matrimonio contratto nel Regno dei Paesi Bassi compresi quelli tra persone dello stesso sesso contratti nei Paesi Bassi.

Città del Messico

Il 21 dicembre 2009 il parlamento del distretto della capitale messicana ha approvato una legge che prevede all'interno dell'area della metropoli l'estensione del matrimonio alle persone dello stesso stesso, con parità di diritti e doveri e possibilità di accedere all'adozione. Lo stesso parlamento aveva ammesso le unioni civili nel 2006. La riforma è stata possibile grazie al voto compatto del partito di maggioranza (34 su 34 membri del Partito della Rivoluzione Democratica hanno votato a favore) e al supporto del Partito dei Lavoratori (5 sì su 5 membri); complessivamente la proposta ha avuto 39 voti favorevoli e 20 contrari (tutti i 15 membri del Partito Azione Nazionale hanno votato contro).

Il presidente conservatore Felipe Calderón si è dichiarato contrario alla proposta e ha criticato l'approvazione, così come tutti gli esponenti del clero. Al contrario la popolazione della capitale si è espressa in maggioranza a favore del provvedimento (circa il 50% contro il 38%, mentre il 12% dichiara di non avere un'idea precisa). La celebrazione dei matrimoni è iniziata nel mese di marzo del .

Argentina

Con il voto finale del Senato, il 15 luglio 2010 l'Argentina ha esteso l'istituto del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, con validità su tutto il territorio nazionale. In precedenza, le unioni tra persone dello stesso sesso erano possibili solo in alcuni municipi. La legge modifica il codice civile, sostituendo l'espressione "marito e moglie" con "i contraenti" e fra i diritti previsti sono compresi la possibilità di adozione, il congedo familiare e l'accesso ai servizi di sicurezza sociale.

Africa

Sudafrica

Nella Repubblica del Sudafrica dal 30 novembre 2006 è entrata in vigore la legge che autorizza il matrimonio omosessuale, facendo così del Sudafrica il primo Paese africano a legalizzare le nozze tra persone dello stesso sesso. La cerimonia religiosa è opzionale, le Chiese possono infatti rifiutarsi di celebrare certi tipi di unione, mentre il rito civile è aperto a tutti. In Sudafrica le coppie gay possono adottare già dal 2002, mentre da decenni ormai possono adottare i single. Il progetto di legge era stato presentato dopo che la Corte Costituzionale dichiarò con una sentenza, discriminatoria e perciò incostituzionale, l'esclusione delle coppie dello stesso sesso dal matrimonio, ordinando ai legislatori di modificare le regole matrimoniali (il Marriage Act) entro un anno.

Asia

Israele

Nello stato di Israele, mancando l'istituto del matrimonio civile ed essendo il matrimonio sottoposto all'autorità religiosa, non è possibile contrarre matrimoni gay. Nonostante ciò in base ad una decisione della Corte Suprema di Israele del 21 novembre 2006 lo stato di Israele riconosce i matrimoni gay contratti all'estero.


Fonte: Le notizie e le immagini inserite in questo blog sono tratte in massima parte da Internet.

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