Alla conferenza stampa erano presenti oltre al Sindaco Marco Filippeschi, anche Marilù Chiofalo, Assessore alle Pari Opportunità, Titina Maccioni, presidente del Consiglio Comunale, Alessio De Giorgi, presidente del portale Gay.it, Regina Satariano, leader del movimento transessuale, Marco Michelucci, presidente di Arcigay Pisa, Cinzia Bucchioni, presidentessa di Arcilesbica Pisa, Marco Buzzetti, presidente di Agedo Toscana.
Nel giorno dell'orgoglio gay, che si celebra in tutto il mondo ogni 28 giugno, il Sindaco Filippeschi ha indossato una fascia arcobaleno - simbolo proprio dell'orgoglio gay in tutto il mondo - al posto di quella tricolore e ha ricordato i moti di Stonewall, quando i clienti di un bar gay di New York si ribellarono all'ennesimo raid ingiustificato delle forze dell'ordine, e ha spiegato come «il diverso orientamento sessuale è un dono e non uno stigma». "Omofobia vituperio delle genti" è lo slogan scelto per i manifesti e le cartoline che saranno distribuite in tutto il territorio pisano. Parafrasando la terzina dell'Inferno in cui Dante aveva definito la città di Pisa come "vituperio", il Sindaco ha ricordato come proprio la città da lui amministrata sia da sempre la sede ideale per la rivendicazione dei diritti lgbt: da città dove si svolse il primo Gay Pride italiano nel 1979 al primo Comune ad aver adottato nel 1999 il registro delle Unioni Civili. «In questa città - ha detto Filippeschi - abbiamo aperto strade che poi sono state di esempio per molti altri Comuni».
«Non è un caso che sia proprio Pisa il primo Comune ad adottare una simile iniziativa - ha dichiarato Alessio De Giorgi -. Qua c'è una tradizione consolidata in cui i diritti lgbt vengono tutelati con atti simbolici ma che poi si traducono in gesti concreti, silenziosi e meno mediatici».
Il Sindaco si è poi diretto al vicino Ponte di Mezzo issando, primo caso in Italia, la bandiera arcobaleno sul pennone della città tra una folla di gay e lesbiche, turisti e semplici curiosi.
«L'accoglienza affettuosa del sindaco di Napoli allo scorso Pride, un altro sindaco, quello di Pisa, fa un gesto dal forte valore simbolico: issare sul pennone la bandiera rainbow simbolo della rivendicazione dei diritti e della dignità delle persone gay, lesbiche e trans». Lo ha detto Vladimir Luxuria in una nota. «Questo significa che ad occuparsi delle nostre questioni deve essere tutta la città, solo quando le nostre rivendicazioni non saranno più appannaggio del nostro movimento ma se ne faranno carico tutte le istituzioni vorrà dire che si riuscirà finalmente ad ottenere qualcosa di concreto».
Ivan Scalfarotto, Vice Presidente del PD ha affermato che «Il Sindaco di Napoli in prima fila al Gay Pride di Napoli e il Sindaco di Pisa che issa la bandiera gay sul pennone del Ponte di mezzo sono il segno che le cose stanno rapidamente cambiando, nel Partito Democratico e in Italia in generale». «Come democratico e come cittadino voglio esprimere la mia piu' sincera gratitudine a Rosa Russo Jervolino e a Marco Filippeschi per aver dato un segno di presenza così forte a nome della parte migliore del nostro Paese - ha concluso - e averci per un giorno fatto sentire a pieno titolo cittadini europei».
Il presidente di Arcigay Paolo Patanè afferma che «I sindaci con la fascia arcobaleno sono la realizzazione che la rappresentanza istituzionale, al di là del credo politico, riguarda tutti i cittadini compresi omosessuali, lesbiche e transessuali e sono una risposta chiara e netta alla violenza omofoba, alla discriminazione e alla negazione pervicace del Parlamento di diritti alla comunità omosessuale italiana. Speriamo che altri Municipi realizzino iniziative come quella di Filippeschi di oggi: i sindaci con fascia arcobaleno ci avvicinano all’Europa».