Turchia. Tribunale assolve Bulent Ersoy la cantante transessuale che criticò raid dell’esercito contro il Pkk in Iraq.


Dic 21st, 2008 |: Mondo

Un tribunale turco ha assolto un celebre cantante e attore transessuale, processato per aver messo in discussione la campagna militare di Ankara contro la guerriglia del Pkk.
Il capo d’imputazione contro Bulent Ersoy è stato quello di “incitare la popolazione contro il servizio militare”, un’accusa che nella nazionalista Turchia è un crimine. Il suo caso ha sollevato un intenso dibattito nel Paese, ma alla fine il tribunale ha deciso che i commenti di Ersoy rientravano nell’ambito della libertà di espressione anche se erano rivolti contro un istituzione potente come è l’esercito in Turchia: “La Corte ha assolto Ersoy deliberando che i suoi commenti non costituiscono un crimine e sono in linea con la libera espressione di opinioni personali”, questa la motivazione per la sentenza che viene riportata dai media turchi.

Il caso Ersoy, che in Turchia è un cantante molto famoso, è scoppiato lo scorso mese di febbraio, quando il transessuale sostenne che, se avesse potuto avere un figlio, non gli avrebbe permesso di andare a combattere in Iraq, dove l’esercito turco compie raid militari contro i ribelli del partito dei lavoratori curdi, il Pkk. Ad incendiare le polemiche, il fatto che le controverse dichiarazioni furono rese in televisione, proprio mentre le forze armate di Ankara erano impegnate in una grossa operazione nel nord dell’Iraq. Se la corte lo avesse condannato, Ersoy avrebbe potuto scontare fino a due anni e mezzo di carcere.

L’esercito turco è stato autorizzato dal governo a compiere attacchi in territorio iracheno a partire dall’autunno 2007. L’offensiva, che ancora prosegue, mira a distruggere le basi dei ribelli curdi nella zona dei monti Qandil, nel nord del territorio Iracheno. Da allora i bombardamenti su quelle alture hanno avuto cadenza quasi quotidiana, facilitati anche dal supporto militare statunitense e iraniano, che mettono a disposizione di Ankara le loro tecnologie di spionaggio: gli aerei spia senza pilota che aiutano l’artiglieria turca a colpire le postazioni della guerriglia. Gli ultimi attacchi turchi sono avvenuti lo scorso 18 dicembre, quando l’artiglieria turca ha colpito alcuni villaggi curdi poco oltre la frontiera con l’Iraq, e il giorno prima, quando la stessa area è stata martellata da un bombardamento dell’aviazione. Nessuna delle fonti che hanno riportato le notizie degli ultimi attacchi è però stata in grado di riportare se ci siano state vittime. Statistiche approssimative sostengono che, dall’inizio delle operazioni di guerriglia del Pkk, nel 1984, le vittime tra curdi e turchi siano state almeno 40mila.

(Peace Reporter)

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