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mercoledì 3 dicembre 2008

Patricia Cornwell: «Ho una moglie» e attacca la politica Usa sulle coppie gay

NEW YORK (2 dicembre) - Che la giallista Patricia Cornwell, “madre “ della fortunata serie della dottoressa Kay Scarpetta fosse lesbica era risaputo, ma che fosse sposata no. All'indomani delle polemiche tra Vaticano e gay, in un'intervista a Usa Today la cinquantaduenne giallista ha detto: «Ho una moglie e finalmente ho radici», rivelando di essersi sposata due anni fa in Massachusetts.

La Cornwell è una delle personalità di più alto profilo che ha approfittato della legalizzazione dei matrimoni gay nello stato della costa orientale. L'altro stato dove gli omosessuali possono sposarsi negli Usa è il Connecticut. Staci Gruber, la donna con cui la scrittrice convive ormai da quattro anni, è una psichiatra di Harvard di 41 anni. «Finalmente sento di aver radici. Sento un senso di stabilità e responsabilità mai provato prima d'ora», ha detto la scrittrice che nel 1988 ha divorziato dal primo marito, Charles Cornwell, dopo dieci anni di matrimonio.

Lei e Staci si conoscono dal 2004: «Ero andata a Harvard per far ricerche nel dipartimento di neuroscienze - ha raccontato la scrittrice -. Mi hanno detto di parlare con la dottoressa Gruber, che è molto stimata nel settore, ed è successo: ci siamo innamorate». La Cornwell ha appena dato alle stampe Scarpetta, il sedicesimo romanzo della serie ispirata alle avventure della detective medico legale. Pur avendo fatto outing da una decina di anni, non si sarebbe mai aspettata di diventare testimonial per i diritti dei gay. «Trovo una vergogna che un matrimonio come il mio debba essere illegale in altri stati».

La Cornwell ha polemizzato con il governo federale americano che fa di tutto per mettere i gay fuori legge. Pensando alla California, dove in novembre per referendum gli elettori hanno passato un colpo di spugna sulla possibilità degli omosessuali di sposarsi, ha commentato: «È stata una sconfitta. È una vergogna che ci siano queste divisioni. Se più gente conoscesse persone che amano persone dello stesso, capirebbe che siamo come loro».

fonte: il menssaggero .it

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